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Massimo Ferrante e la musica dell'Italia del Sud agli Archivi della Resistenza per la "Rassegna per chi non si rassegna" In evidenza

Dopo la bellissima serata con i GANG, sabato 2 aprile 2016 al Circolo culturale enogastronomico Archivi della Resistenza ritorna la Rassegna per chi non si rassegna/2 con la Cena concerto con il cantautore calabrese Massimo Ferrante.

La serata comincerà alle ore 19.00 con un aperitivo con il cantautore, poi alle ore 20.00 ci sarà la cena sociale calabrese a 25 euro dall'antipasto al dolce (prenotazioni al 3290099418 e 3393482891 o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Infine alle ore 22.00 Massimo Ferrante in concerto "Populaj Kantoj" a ingresso libero.


Il prossimo appuntamento della Rassegna per chi non si rassegna 2016 sarà sabato 14 maggio con lo spettacolo Ginevra Di Marco canta Mercedes Sosa "Todo cambia".


Al suo quarto CD per la Felmay Records, ecco una nuova prova discografica di MASSIMO FERRANTE che prosegue nel suo impegno di ricerca e riproposta della realtà musicale e sociale dell'Italia meridionale, con particolare attenzione a Calabria, Sicilia, Puglia e Campania.
Accompagnato da un gruppo di validissimi musicisti e cantanti nonché dalla sua fedele dodici corde, ancora una volta FERRANTE dà prova di una vocalità originale, vigorosa ed appassionata, che rende al meglio l'anima della musica mediterranea.

 


Populaj Kantoj è il titolo di una piccola e preziosa antologia della canzone popolare del sud Italia. La presentazione dei brani e il titolo stesso in esperanto esprimono il desiderio, e insieme l'utopia, di una umanità capace di comunicare con una sola lingua.
La traversata della Calabria inizia con un canto per voce sola, ripreso da un lavoro di Goffredo Plastino, continua con una canzone i cui versi sono attribuiti al brigante Mimmo Strafaci; rievoca le occupazioni delle terre in Calabria rivisitando una canzone di Otello Profazio; presenta con una nuova veste una suadente serenata di Savelli e una briosa tarantella di Acri, e recupera una inedita tarantella Calabro-Lucana, raccolta dall'autore a Tortora.


Il passaggio in Sicilia si compie con una ninna nanna di Giuseppe Ganduscio conosciuta nella versione di Rosa Balistreri; una ballata di Vincenzo Lo Iacono che racconta l'eccidio di Bronte del 1860; un canto che narra di chi è costretto a rubare per dar da mangiare ai propri figli, noto nell'interpretazione di Nonò Salamone; un'altra ninna nanna registrata sul campo da Alan Lomax e Diego Carpitella ed infine una delicata canzone natalizia tradizionale.


Il percorso prosegue in Puglia con un omaggio a Matteo Salvatore; ripropone una versione della celeberrima Tarantella del Gargano e approda in Campania con i versi scritti dal comitato mogli degli operai Fiat di Pomigliano D'Arco, insieme ad Angelo De Falco dei Zezi, sulla melodia di una canzone di Edith Piaf, per concludersi con una struggente serenata, e infine con un beffardo canto di cantina dell'avellinese.
Un album denso di umori antichi e insieme attuali, che affonda le radici nella tradizione storica ma eleva i gesti e i sentimenti, le vicende e gli usi di piccole comunità della civiltà contadina del Sud Italia a emozioni e valori universali.

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