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Lerici, una via per ricordare Odile Botti Poggi "la donna che salvò ciò che restava della Spedizione di Sapri" In evidenza

di Doris Fresco- C'è speranza per vedere una zona di Lerici dedicata alla "mamma della Spedizione di Sapri".

“Verso le ore sei pomeridiane del giorno 25 giugno 1857, Carlo Pisacane di Napoli, Giovanni Nicotera di San Biaso (in Nicastro) e Battistino Falcone di Acri, (Calabria), seguiti da ventidue prodi amici, sforniti di tutto, ma infiammati del santo amore di patria, si imbarcavano, come passeggieri, sul Cagliari, piroscafo della Società Rubattino, che da Genova faceva vela per Tunisi toccando la Sardegna”, così iniziava la Spedizione di Sapri: otto di questi giovani erano partiti da Lerici, ma esiste una nona persona molto importante per la cultura e la memoria di Lerici, Odile Botti Poggi, ‘mamma’ della Spedizione.

Odile Botti Poggi, figure femminili che Lerici ricorda con particolare slancio, essendo stata indiscussa protagonista del Risorgimento. Su di lei Riccardo Bonvicini aveva scritto il libro “Mamma Odile – la lericina e i venti spezzini della spedizione di Sapri”.
Marchesa, era la madre Gaetano Poggi, uno degli otto lericini che seguirono Carlo Pisacane nella spedizione di Sapri tre dei quali, appena ventenni, persero la vita negli scontri con i borboni. Odile Botti Poggi fu espulsa dal Regno delle Due Sicilie perché tentò di far evadere i detenuti attivandosi tramite le sue conoscenze a Genova e Roma. Il tentativo fallì, ma Odile proseguì nel suo impegno continuando ad intrattenere rapporti epistolari con il figlio e con Giovanni Nicotera, braccio destro di Pisacane anche lui sopravvissuto agli scontri. Fu proprio Nicotera, che in seguito divenne ministro del Regno d’Italia a definirla “La donna che salvò ciò che restava della spedizione di Sapri”.

Odile viene ricordata ogni anno anche dalla Società Marittima di Mutuo Soccorso, che tradizionalmente depone una corona sotto alla targa dei partecipanti alla Spedizione di Sapri, per ricordare sia la fondazione della Società (6 Giugno 1852), sia gli otto partecipanti lericini alla Spedizione, tutti marittimi, sette Capitani e un nostromo, di cui la metà soci fondatori della Società. È proprio della Marittima la proposta di dedicare a questa importante lericina una via: “Una figura importantissima, che merita di essere ricordata. Crediamo sia una doveroso un gesto del genere, sia per ricordare il suo operato, sia perché donna di grande spessore”.
La richiesta è stata inviata all’Amministrazione: “Credo ci siano speranze perchè questa nostra proposta possa essere accolta- conferma Bernardo Ratti, presidente della Società Marittima di Mutuo Soccorso- Siamo molto fiduciosi e, nel caso venisse accettata la nostra proposta, siamo pronti per valutare insieme all’amministrazione il sito adatto".

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