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Notizie dalla Diocesi In evidenza

Di seguito le ultime notizie dalla Diocesi della Spezia, Sarzana, Brugnato.

Testimoni per aiutare a crescere
Domenica prossima 18 novembre per la Chiesa cattolica sarà la Giornata mondiale dei poveri, ricorrenza voluta da papa Francesco e dedicata quest’anno al tema, tratto dal salmo 34, “Questo povero grida e il Signore lo ascolta”. Sabato, alla Spezia, il vescovo Luigi Ernesto Palletti celebrerà alle 18 una Messa nel santuario di Sant’Antonio a Gaggiola, presenti in particolare gli operatori e i volontari della Caritas e delle altre associazioni impegnate nella solidarietà. Proprio ad operatori e volontari è dedicato il corso iniziato ieri l’altro a Casa Massà per iniziativa della Caritas. La psicologa e psicoterapeuta Anna Maria Bertola, da molti anni impegnata in queste iniziative, ha parlato sul tema “Testimonianza e riparazione come tappe di un cammino per fare bene ... il bene”. Due tappe, testimonianza e riparazione, che sono anche concetti integrati, nell’esposizione di Bertola, tra psicologia e vita spirituale.

Dalla psicologia alla spiritualità
di Giuseppe Savoca
E’ stato un appuntamento, quello di venerdì scorso a Casa Massà, che aveva un significato preciso: con esso, infatti, si è aperto, per l’anno pastorale 2018 – 2019, il percorso di formazione che la Caritas ogni anno organizza per i suoi operatori e volontari. ‘’E’ fondamentale preparare coloro che si impegnano come volontari e come volontarie – spiega al riguardo Elda Conte, responsabile del Centro di ascolto Caritas –: quando si affrontano le situazioni di difficoltà e di disagio, dei singoli e delle famiglie, occorre avvicinarsi in punta di piedi ed avere una formazione adeguata, per aiutare nella maniera più rispettosa. La relazione d’aiuto è sempre complessa, ancora di più con persone ferite e già vulnerabili’’. Queste situazioni le conosce bene Anna Maria Bertola, impegnata, oltre che al Centro di ascolto, anche nella comunità educativo – assistenziale per minori ‘La casa sulla roccia’. ’Quando una struttura come la Caritas cresce a dismisura nei suoi impegni quotidiani per rispondere alle richieste di aiuto sempre più numerose e più complesse – ha detto la relatrice, collegandosi a studi di Massimo Recalcati e di Melanie Klein, e dandone però una “lettura” in chiave spirituale –, si rende necessario cercare oasi di riflessione in cui fermarsi, fare silenzio interiore e lasciarsi condurre dalla testimonianza di Colui che è venuto a liberare la vita dalla paura della morte. Lasciarsi condurre da Lui a quella riparazione dell’umanità ferita che bussa alle nostre porte: solo così la Parola annuncia, forma, incanta, accarezza e alla fine riesce a guarire”. Un impegno non semplice da portare avanti, ma davvero strategico, anche in una realtà come quella spezzina.

Incontro col vescovo Antonino Raspanti
Il vescovo di Acireale Antonino Raspanti, vice presidente della Conferenza episcopale italiana per l’Italia meridionale, sarà ospite venerdì prossimo 16 novembre alla Spezia e terrà una meditazione al clero diocesano, sacerdoti, religiosi e diaconi, nell’ambito degli incontri periodici di formazione. Monsignor Raspanti parlerà sulla “figura sacerdotale nell’attuale momento ecclesiale”. L’appuntamento di questo venerdì inzierà alle 9 nella cripta della cattedrale di Cristo Re, dove il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti presiederà l’annuale celebrazione della Messa per il suffragio sacerdotale. Saranno ricordati i vescovi e i sacerdoti defunti, ed in particolare quest’anno il vescovo emerito Bassano Staffieri, spentosi nel mese di settembre. Alle 10, nel soprastante salone “Fanelli”, avrà luogo l’incontro con il vescovo Raspanti. E’ stato nel frattempo reso noto che sabato 24 novembre alle 15, nella cattedrale di Cristo Re alla Spezia, sarà ordinato sacerdote don Federico Ratti, della parrocchia di Santa Maria Assunta di Sarzana, allievo del seminario vescovile e attualmente diacono.

Chiara suora per sempre
Sabato prossimo 17 novembre alle 15, nella chiesa della sua parrocchia di San Paolo alla Pianta, suor Chiara Michelotti, della Piccola Opera Regina degli Apostoli, emetterà la professione perpetua. Una giovane donna, di fronte al vescovo, ai sacerdoti ed alle superiore della sua congregazione, deciderà in forma solenne di essere suora per sempre, consacrandosi a Dio per il resto della sua vita. In tempi come quelli che viviamo non è certo una scelta facile, ed anche per questo la diocesi intera sta vivendo in modo intenso e partecipato la preparazione di questo evento. La Piccola Opera, del resto, fondata a Genova nel secolo scorso, è presente alla Spezia da moltissimi anni, gestendo in particolare la Casa del clero di via XXVII Marzo, ed ha avuto guide spirituali importanti, quali monsignor Giuseppe Bonfiglioli, poi arcivescovo di Cagliari, e monsignor Franco Ricciardi. Proprio per preparare l’evento, giovedì alle 21, nella chiesa della Pianta, nel giorno dedicato alla preghiera vocazionale, si terrà una Veglia di preghiera promossa dalla parrocchia, dalla Piccola Opera, dalla Pastorale giovanile e dal Centro diocesano vocazioni. Tutti sono invitati, così come alla cerimonia di sabato, che sarà presieduta dal vescovo Luigi Ernesto Palletti. L’evento è ancora più significativo perché avviene nel settantesimo anno dalla fondazione della Piccola Opera ad opera di suor Ada Taschera.

Mostra su don Milani
Si chiama “Il Maestro deve essere profeta – Don Milani, i giovani, la Scuola di Barbiana” l’iniziativa sulla figura di don Lorenzo Milani, visto come un “nuovo don Bosco”, che il cineclub “Controluce” propone a partire da sabato prossimo alla Spezia, nella Mediateca “Sergio Fregoso”, inaugurata di recente nei locali dell’ex cinema “Odeon” di via Firenze. L’iniziativa si colloca nell’ambito del “Missing Film Festival”, progetto speciale dell’associazione dei cinecircioli giovanili socioculturali (sigla CGS), in collaborazione con la Fondazione “Don Milani” di Firenze. Sabato 17 novembre alle 9,30 sarà inaugurata da Paolo Manfredini, dirigente scolastico dell’istituto “Fossati – Da Passano”, la mostra fotografica “Barbiana: il silenzio diventa voce”, curata e allestita da Sandra Gesualdi e da Mauro Mannini. La mostra ripercorre la vita di don Lorenzo dalla giovinezza all’arrivo a Barbiana, sino agli sviluppi della scuola, con scene delle lezioni, delle discussioni, dei momenti di vita in comune. Il ‘silenzio’ è il silenzio depositario di una cultura non scritta, che si tramanda di generazione in generazione: a Barbiana esso si è fatto voce ed ha fatto emergere una cultura capace di farsi ascoltare. A seguire, sarà proiettato il docufilm “Barbiana ’65 – La lezione di don Milani”, di Alessandro D’Alessandro, presentato alla mostra del cinema di Venezia. Il padre del regista, Angelo D’Alessandro, era l’unico cineoperatore ammesso da don Milani a riprendere le scene di vita della sua scuola. La mostra sarà visitabile fino al 7 dicembre: al mattino, il lunedì e martedì dalle 9 alle 13.30, il sabato dalle 9 alle 12.00; al pomeriggio, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30. Saranno disponibili in vendita, oltre ai cataloghi della mostra, anche pubblicazioni riguardanti la vita e gli scritti di don Milani, a cura delle librerie “San Paolo” e “Contrappunto”.

Scoprire il volto di Dio nella vita di tutti i giorni
Con una conferenza del professor Antonino Postorino sul tema “Il volto di Dio, nei particolari unici di tutti i giorni” è iniziato domenica il percorso di formazione “Operai per la sua messe”, promosso dall’ ufficio diocesano di Pastorale familiare in collaborazione con l’associazione “La famiglia” e con l’Istituto superiore di scienze religiose “Niccolò V”. La seconda lezione sarà domenica prossima 18 novembre alle 16 con suor Antonella Ponte, docente di Sacra Scrittura al “Niccolò V”, sul tema: ”Incontrarsi... Maschio e femmina li creò”. Gli incontri si tengono nel salone “San Vincenzo” al terzo piano di Casa Massa, in via Cadorna 24 alla Spezia. Il percorso proposto, attraverso sei incontri, intende curare la formazione cristiana della persona ed in particolare della famiglia. L’iniziativa è rivolta a tutti coloro che desiderano vivere un’esperienza formativa (coppie, religiosi, catechisti, animatori), in specie agli operatori di pastorale familiare ed a chiunque avverta il desiderio di studiare e di riflettere sulla famiglia. Per l’iscrizione, gratuita, telefonare al n. 328.5834990, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Clima, le lezioni della storia
La lettera di papa Innocenzo III ai canonici di Luni del 25 marzo 1204, nella quale si autorizza lo spostamento del capitolo stesso e della chiesa cattedrale nella nuova città di Sarzana, il che avvenne pochi mesi dopo, non fa riferimento diretto all’interramento dell’antico golfo di Luni ed alla scomparsa dell’antico porto, che era stato uno dei più importanti del Tirreno. Ma affermare, come faceva il papa, che la città di Luni – motivo per cui considerava inevitabile lo spostamento della sede diocesana nel più “populosum” borgo di Sarzana – “suos habitatores devoret et consumat” (”divora e consuma i suoi abitanti”) rimanda in modo significativo all’ipotesi di frequenti e diffuse epidemie malariche. Le ragioni della quasi incredibile e tuttora in buona parte misteriosa decadenza e rovina della città romana (nella foto) sono da lungo tempo oggetto di indagini e di dibattiti anche aspri tra gli studiosi, che portano con sé la disputa sulla localizzazione del porto lunense. Una cosa sembra certa: quella decadenza e quella rovina, che tanto impressionarono Dante, furono lente, frutto “integrato” di due diverse serie di cause, quelle storiche, legate alla fine dell’impero romano ed alla crisi dell’economia del marmo, così come alle ripetute incursioni normanne e saracene, e quelle ambientali. Se le piene del fiume Magra, combinate con il forte vento di libeccio tipico del litorale ligure, hanno certamente concorso ad un primo insabbiamento dell’area portuale detta della Seccagna, fu la cosiddetta “piccola era glaciale”, iniziata alla fine del Ducento, a provocare una progressiva ma significativa avanzata della linea di costa. Il mare, infatti, si ritirava, e il fiume portava con sé nuovi detriti, diventando sempre meno navigabile. Nel 1306, Dante probabilmente poté vedere la città circondata da paludi, ma non ancora l’interramento della costa. L’argomento, come tutte le lezioni della storia, merita di essere considerato oggi, mentre assistiamo a nuovi possibili cambiamenti. Il freddo tardo medievale non era provocato tanto dall’uomo, quanto da fenomeni solari e da cicli vulcanici. Oggi il fenomeno inverso lo si indica invece come provocato in massima parte da comportamenti antropici. Quali che ne siano le ragioni (che non influiscono ovviamente solo sull’erosione alle foci della Magra, ma su tutti i fenomeni meteo degli ultimi anni, e degli ultimi giorni), appare sempre più evidente come un territorio come quello della Liguria e della Lunigiana sia un territorio fragile. Tenerne conto, per non trovarci di nuovo di fronte allo stupore di un Dante del XXI secolo, è compito delle istituzioni così come dei singoli. Ed anche della comunità cristiana, come ammonisce papa Francesco nella “Laudato Si’”.
di Egidio Banti

Pino Busanelli e il suo “dialogo tra finito e infinito”
L’ultima mostra personale del pittore Pino Busanelli (La Spezia 1933) risaliva al 2004, allestita nella “Sala del Quattrocento” a Pontremoli. Ciò ha ulteriormente alimentato l’affettuosa accoglienza registrata nei giorni scorsi alla partecipata inaugurazione della mostra “Dialogo tra finito e infinito”, proposta dalla sezione spezzina dell’Unione cattolica artisti italiani, alla quale Busanelli aderisce, ed attualmente in corso nella sede del circolo culturale “Angiolo Del Santo”, in via Don Minzoni 62, alla Spezia. Nell’amabile pittura di Busanelli, la cui formazione, si legge nella nota biografica, “ha avuto inizio in un silenzio privato”, si ripropone l’affascinata osservazione rivolta alla natura, che non cessa di destare nell’artista un’infinita meraviglia trasferita con accortezza in pregevoli stesure di colore che abbracciano cielo, mare e terra. Non è improprio sentirsi partecipi di tanta sublime vastità, che l’esperta mano del pittore celebra tra un incedere di raffinate ed esigenti dissolvenze, che, talvolta, dialogano, quasi a raffigurare l’ideale sintesi tra finito e infinito, con l’accentuazione della materia cromatica, trattata con pacata gestualità. Nei dipinti di Busanelli, tecnicamente ineccepibili, si avverte il preponderante protagonismo della luce, del silenzio, tutt’altro che malinconici, e del tempo che porta con sé preziose memorie della vita. È una pittura che nella sua complessità si propone, per l’appunto, come metafora della vita, capace di suscitare interrogativi non soltanto pertinenti alla quotidianità, bensì rivolti verso quell’altrove, quale inevitabile approdo denso di speranza. La mostra è visitabile sino a venerdì prossimo 16 novembre prossimo, dal martedì a venerdì, dalle 17.30 alle 19.
di Valerio Cremolini

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