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Curiosità, falsi miti e vere paure sulla Massoneria In evidenza

di Elena Voltolini - Alla Spezia il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di fronte all'ironia curiosa di Dario Vergassola.

Un centro di potere occulto ed una sorta di setta segreta che trama contro lo Stato: così spesso viene percepita la Massoneria. Si tratta di un pregiudizio scaturito dalla scarsa conoscenza: questo l'assunto alla base del libro "Massofobia" (Tipheret Edizioni), scritto dal Gran Maestro Stefano Bisi.

Bisi, appartenente alla Loggia di Siena, al suo secondo mandato alla guida del Grande Oriente d'Italia, ha presentato il suo libro alla Spezia, al Centro Allende, martedì 4 giugno.
L'iniziativa è stata promossa dall’associazione culturale spezzina Adel, presieduta da Angelo “Ciccio” Del Santo, che ha scelto di contrapporre al pregiudizio l'arma dell'ironia ed ha quindi chiamato ad intervistare Bisi il comico Dario Vergassola.
È stato lui, di fronte ad una platea numerosa tra la quale sedeva anche il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, ad intervistare il Gran Maestro e fare emergere alcuni dei valori e dei tratti distintivi della Libera Muratoria.

Innanzitutto i numeri: sono 23.200 i fratelli in Italia, divisi in 850 Logge. I nomi non sono segreti, ma pubblici e consultabili anche sul web. Cade quindi, almeno in parte, quell'aura di segretezza e mistero che da sempre viene attribuita alla Massoneria.
Certo, restano i rituali dai quali sono esclusi i non fratelli.
Bisi ha usato, per chiarire questa condizione, una metafora calcistica: "Noi siamo come una squadra di calcio. Lo spogliatoio è il nostro tempio, poi però scendiamo in campo, cioè andiamo nel mondo, e li siamo giudicati".

Un altro pregiudizio che Bisi tiene a sfatare è quello di una Massoneria che trama contro la democrazia.
"Noi giuriamo sulla Costituzione. La Massoneria è sempre stata veicolo dei valori alla base della democrazia. Non per niente, il Fascismo la combatté e la perseguito'. Emblematica la storia del collare del Gran Maestro che venne nascosto prima nelle fasce di un neonato e poi in uno dei muri di Palazzo Giustiniani per sottrarlo proprio alle incursioni dei fascisti".

evento massoneria
Non può, però, non essere ricordata la P2 e Bisi risponde: "Una delle pagine più nere della Massoneria italiana. Era una Loggia nata nell'ottocento e negli anni '70 del secolo scorso piegata agli interessi di una persona".

La Massoneria, però, ancora oggi viene spesso concepita come realtà antidemocratica o, ancora, come vicina alla mafia. "Nulla di piu falso - ribadisce Bisi - e lo dimostrano i fatti. La Guardia di Finanza fece irruzione nella nostra sede e sequestrò tutti gli elenchi con i nomi dei Fratelli dal 1990 al 2007. Solo due risultarono legati in qualche modo alla mafia e noi abbiamo chiesto di sapere di chi si trattasse, per vedere se fossero persone magari non accettate o espulse, ma ci hanno detto che non era possibile sapere i nomi. Sapete quale legge ci hanno opposto? La legge sulla privacy".
Nonostante i fatti però, sottolinea Bisi, i timori restano: "Nell'ottobre dello scorso anno la Regione Sicilia ha varato una legge che impone a tutti gli amministratori pubblici di dichiarare l'appartenenza a Logge Massoniche. Solo a quelle. Una legge, ovviamente, contro la quale abbiamo fatto ricorso".

Chiosa Dario Vergassola ironizzando sul silenzio del pubblico e Bisi replica: "Noi siamo capaci di ascoltare in silenzio, cosa che oggi nel mondo è sempre più rara. La nostra è anche una palestra di educazione civica".

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