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Caldaia a gas: le conseguenze del mancato controllo

Sono tanti i rischi se non viene effettuato o viene fatto male.

 

La caldaia a gas va controllata periodicamente, un tempo per legge era obbligatorio eseguire le verifiche opportune ogni anno ma con la normativa del 2013 (D.P.R 74/2013) valgono i tempi indicati sul libretto della caldaia. Nel caso in cui non ci siano indicazioni in merito è il tecnico a decidere la periodicità dei controlli dopo il suo primo intervento. Ogni controllo eseguito va registrato sul cosiddetto libretto d’impianto. Tale annotazione spetta al tecnico che deve essere alle dipendenze (ma anche direttamente il titolare) di una ditta abilitata secondo quanto previsto dal decreto n. 37 (D.M. 37/08) del Ministero dello Sviluppo Economico.

A chi tocca la manutenzione

La manutenzione della caldaia da parte di un tecnico specializzato è un impegno che spetta, a seconda dei casi, al proprietario dell’immobile a meno che questo non sia in affitto. In tal caso il controllo periodico, incluso quello dei fumi, è una preoccupazione dell’inquilino. Riparazione e sostituzione della caldaia, invece, spettano al proprietario sul quale ricadono anche eventuali responsabilità. Se l’impianto di riscaldamento è condominiale, è l’amministratore che deve occuparsene.

I rischi della mancata manutenzione

Non sottoporre la caldaia ai necessari controlli comporta una serie di rischi. Innanzitutto può provocare un incidente, anche grave se l’impianto è mal funzionante. Un tecnico sa dire se ci sono interventi da fare oppure se la caldaia va sostituita. I danni provocati alla casa da una caldaia non a norma, priva dei necessari controlli e interventi di manutenzione non sono coperti da una eventuale assicurazione.

La mancata manutenzione comporta sanzioni pecuniarie piuttosto salate: la multa va dai 500 ai 600 euro. Come vedete il gioco non vale la candela e poi sulla sicurezza non si dovrebbe mai risparmiare. Purtroppo è capitato spesso che una caldaia malfunzionante abbia causato vittime e distrutto intere abitazioni.

Non pensate di farla franca

Molto spesso ci si sente al sicuro, chi mai potrebbe scoprire che la vostra caldaia non è oggetto di manutenzione da anni? Molti comuni sopra i 40.000 abitanti hanno messo in atto una serie di controlli per scovare chi non è in regola. Non è una ispezione che avviene in automatico ma a campione tra quelli che non risulta abbiano pagato il bollino blu, che di fatto certifica il funzionamento della caldaia, oppure ancora scovando in un apposito database che raccoglie i rapporti di controllo e qualità dei fumi.
Tale database è gestito dalle Regioni, anche se non tutte attualmente si sono attrezzate. Tra le Regioni che hanno già provveduto alla costituzione del database ci sono Liguria, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Umbria, Piemonte, Marche, Toscana, Puglia e Sicilia. Vogliamo comunque tranquillizzare i lettori: non c’è il rischio che un ispettore bussi alla vostra porta cogliendovi di sorpresa; la sua visita è preceduta da una raccomandata nella quale è reso noto l’orario e la data del controllo.

Se la caldaia va sostituita

A seguito del controllo da parte del tecnico il responso può essere poco piacevole. Potrebbe dirvi che la caldaia va cambiata. Ciò comporta una spesa non di poco conto ma conviene ascoltare il parere dell’esperto proprio perché le conseguenze potrebbero essere molto gravi, oltre al mancato passaggio della revisione che, come abbiamo visto, comporta sanzioni se non si pone rimedio. Si può risparmiare qualcosa rivolgendosi ad alcuni fornitori di luce e gas che possono proporre delle offerte speciali per l’acquisto della caldaia. Molto spesso l’offerta comprende anche delle agevolazioni circa la manutenzione.

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