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Oltre il 50% degli impianti di riscaldamento spezzini non è censito In evidenza

CNA chiede più controlli.

 

Sulla questione CAITEL si è tenuto un incontro tra la CNA della Spezia, l'Assessore regionale allo sviluppo economico Andrea Benveduti e la senatrice Stefania Pucciarelli. L’associazione di categoria ha evidenziato la scarsa adesione al catasto da parte ancora di troppi utenti. Oltre il 50% degli impianti, infatti, non sono ancora stati censiti: il problema è stato più volte denunciato anche al comune e alla Provincia della Spezia.

“All’attuale situazione va posto rimedio, altrimenti a pagarne le conseguenze saranno la sicurezza dei cittadini e la qualità dell'aria che tutti noi respiriamo, – spiega Errico Castellini, portavoce della categoria impiantisti CNA La Spezia -. Abbiamo posto l’attenzione su diversi punti tra cui la mancanza delle verifiche da parte del comune e della provincia. I controlli vengono eseguiti sugli impianti censiti, quindi al 90% in regola, e praticamente mai su quelli non censiti e potenzialmente più pericolosi. Non essendoci verifiche, le aziende che rendono edotti i clienti dell’obbligo e soprattutto della necessità dei controlli sui generatori vengono spesso tacciate di truffa, malgrado la previsione della norma (D.P.R. 16 aprile 2013, n. 74). La mancanza di verifiche e impianti censiti comporta una riduzione della metà delle risorse che potrebbero essere investite in informazione ai cittadini (ricordiamo che il bollino, oggi quadriennale, ha un costo di 24 euro che vengono versati interamente nelle casse degli enti)".

"La Confederazione nazionale dell’Artigianato e piccola e media impresa della Spezia ha chiesto una valutazione sul mantenimento dell’attuale organizzazione e una campagna di sensibilizzazione della popolazione a fronte alla necessità di controllare e far mantenere periodicamente gli impianti in sicurezza. Un’altra richiesta avanzata – prosegue Castellini - è di cambiare la periodicità della verifica sui fumi e proporla ogni due anni anziché ogni quattro, anche se la normativa prevede delle manutenzioni intermedie come da “libretto di uso e manutenzione” obbligatorie. Se l’impianto viene controllato ogni quattro anni si generano non solo effetti negativi sull'ambiente, ma anche sui consumi del privato che aumentano se non adeguatamente tarati”.

“Siamo di fronte ad una questione annosa - aggiunge il portavoce della categoria impiantisti CNA La Spezia - che vede da anni imprese operano a regola d'arte combattere con una procedura complicata, che ha comportato spese maggiori a carico delle stesse, e che li vede protagonisti quali "meri esattori" per conto degli enti. D’altra parte questi professionisti si trovano a dover competere con concorrenti sleali, che operano spesso alla luce del sole e potrebbero essere anche facilmente individuati, riescono a lavorare a prezzi inferiori con poca professionalità e a proporsi ai cittadini, che attratti solo da costi ridotti restano ignari della pericolosità di avere un impianto non a norma".

"Valutiamo positivamente l’incontro con l’assessore Benveduti– conclude Errico Castellini – che ha dimostrato che l’attenzione sul tema sta proseguendo con tavoli tecnici a livello regionale e ha promosso alcune semplificazioni a breve. Ma dobbiamo obbligatoriamente rinnovare il nostro appello agli enti al fine di controlli più capillari. Rinnoviamo anche un invito a valutare la sottoscrizione del Protocollo d'intesa che abbiamo proposto, che darebbe la possibilità ai cittadini di visionare in maniera trasparente tutte le imprese sicure, ossia che accettano e vogliono lavorare a regola d'arte”.

 

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