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“Il 50% delle nostre attività alla Spezia rischia di chiudere, siamo infuriati e allibiti” In evidenza

di Gabriele Cocchi – Il grido d’allarme di Confcommercio: “Aspettiamo che riaprano i confini regionali solo per scendere giù a Roma, la gente non sa come mangiare”.

Siamo arrabbiati e allibiti, con questo decreto non andremo da nessuna parte. Le famiglie non hanno da mangiare e il 50% dei nostri associati, stanti le misure attuali, rischia di chiudere definitivamente”.

È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato da Confcommercio La Spezia sulla situazione delle imprese e attività del territorio. Il quadro tracciato stamattina dall’associazione di categoria è tragico, per non dire peggio.

Da un lato l’inefficacia delle misure economiche varate ad oggi dal governo, che non rispondono all’esigenza immediata di liquidità delle imprese, dall’altro l’assenza pressoché totale di indicazioni sulle misure di sicurezza da rispettare dal 18 maggio per le attività che ripartiranno. A sentire i rappresentanti di Confcommercio, sarà il virus economico a mettere in ginocchio il paese.

“Dopo che il premier Conte ha assicurato che nessuno sarebbe stato lasciato indietro, ci siamo accorti che invece tutti siamo stati lasciati indietro – afferma il presidente di Confcommercio La Spezia Gianfranco Bianchi – Lo dico numeri alla mano: dei 400 miliardi sbandierati dal governo non abbiamo ancora visto nulla: sono in gran parte crediti d’imposta, di cui le nostre imprese già decotte non si fanno nulla. Ci aspettavamo nulla di più di quello che è stato fatto negli altri paesi. Invece ci ritroviamo su una china sociale molto pericolosa: ci auguriamo che intervenga il presidente della Repubblica, così non si può andare avanti”.

Breve ma eloquente l’intervento del direttore Roberto Martini: “Sapete perché stiamo aspettando che riaprano i confini regionali? Per organizzarci e andare a giù Roma, perché siamo stufi di essere presi in giro: non se ne può più, la gente non sa come mangiare”.

Tra i settori che versano nelle condizioni peggiori c’è ovviamente il turismo, che negli ultimi anni nel nostro territorio ha conosciuto un vero e proprio boom. “Sembra che gli spostamenti turistici potranno riprendere soltanto quando l'indice di contagio R0 sarà sceso a un valore di 0,2 – fa notare Bianchi – Peccato che secondo le previsioni ci arriverà soltanto a stagione estiva conclusa”.

Le “vittime” del virus economico anche nello Spezzino si conteranno a partire dall’autunno, da settembre in poi. “In quel periodo sapremo quante famiglie saranno state ammazzate”, conclude duramente Bianchi.

Secondo le stime di Confcommercio, le uniche attività che non rischiano di abbassare per sempre la saracinesca sono quelle che operano in ambito sanitario e alimentare. Per il resto il buio totale.

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