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Tariffe dell'acqua, Peracchini: "Nessun rincaro"

Approvata dal Consiglio Provinciale la delibera sui ricavi del servizio idrico integrato.

Il presidente della Provincia Pierluigi Peracchini Il presidente della Provincia Pierluigi Peracchini

È stata approvata all’unanimità, dopo il passaggio in Commissione e successivamente all’illustrazione alla riunione plenaria dei sindaci, ieri sera da parte del Consiglio Provinciale, la delibera relativa alle tariffe del servizio idrico integrato per le annualità 2020-2023.

La pratica si inserisce nella razionalizzazione e nel miglioramento del processo di gestione delle acque in cui, per i prossimi anni, è previsto un piano di investimenti relativo al settore idrico, dell’importo di oltre 85 milioni di euro. In particolare il piano, che programma attività costanti, prevede interventi strategici ed ordinari in tutti i settori del servizio gestito da Acam Acque Spa, gruppo Iren, ed è stato adottato con l’approvazione, nella delibera passata al Consiglio Provinciale, del Programma degli Interventi per le annualità 2020/2023 del gestore Acam Acque Spa.

Alla luce degli investimenti e delle modifiche delle norme nazionali che standardizzano il calcolo dei costi del servizio idrico, l’andamento tariffario per la provincia della Spezia comunque si mantiene tendenzialmente in linea con quello degli anni precedenti.

Proprio a seguito delle nuove disposizioni nazionali emanate, per la predisposizione tariffaria per il periodo 2020/2023, è stato necessario portare all’approvazione un nuovo piano tariffario con una metodologia nuova, il metodo MTI3, che ha introdotto importanti e sostanziali cambiamenti. Infatti il nuovo “Metodo Tariffario Idrico per il terzo periodo regolatorio” (MTI-3), deliberato dall’Autorità per l’energia e l’ambiente per il periodo 2020-2023, premiando anche l’efficienza energetica e prevedendo incentivi per il risparmio e il riuso delle acque, prevede un tetto agli aumenti, per la prima volta differenziato non solo sui costi operativi della gestione, ma anche in ragione dei ricavi per abitante servito, il tutto attraverso una riformulazione del metodo di calcolo attraverso l’attribuzione di coefficienti.

Il metodo tariffario idrico che si applica a chi, a qualunque titolo, gestisca il servizio idrico sul territorio nazionale (sia il caso di aziende o di gestioni in economia degli enti locali), ha garantito di poter stabilire la cifra del vincolo ai ricavi del gestore, ovvero: 55.277.173 euro per il 2020, 54.335.445 euro per il 2021, 55.254.667 euro per il 2022 e 56.551.608 euro per il 2023.

Le nuove norme dall’Autorità per l’energia e l’ambiente stabiliscono che tutti i costi sostenuti debbono essere coperti dalla tariffa e per questo i nuovi metodi introducono una serie di parametri affinché i corrispettivi richiesti siano sempre più aderenti al rispetto degli obblighi, alle responsabilità assunte dal gestore e alla qualità delle prestazioni erogate. La valutazione di tutti questi parametri è sintetizzata poi in un moltiplicatore tariffario.

Alla luce della nuova metodologia il Consiglio Provinciale ha quindi stabilito che l’incremento annuo per la tariffa dell’acqua per il 2020 sarà limitato a un + 0,80%, per il 2021 a un + 1,80%, per il 2022 a un + 1,69% e per il 2023 a un + 2,35%.

“Non facciamo confusione tra quello che è il dato relativo all’effettivo costo dell’acqua che dovremmo sostenere, stabilito attraverso il vincolo riconosciuto dei ricavi del gestore e i coefficienti del nuovo sistema nazionale tariffario, e quello che finirà nelle bollette degli utenti privati, dei cittadini, delle famiglie. Sono ragionamenti diversi. Ad oggi non possiamo dire che livelli di aumento avranno le bollette, in generale, nei prossimi anni, lo andremo a stabilire in seguito con un apposito piano tariffario, ma possiamo ribadire, sin da ora, che gli utenti privati, le famiglie, nelle loro bollette non avranno rincari - ha spiegato il Presidente della Provincia Pierluigi Peracchini - Quando avremo le tariffe divise per tipologia di utente stabiliremo, in sede di Consiglio Provinciale, la distribuzione degli oneri, che ora non è quello che è stato votato nella delibera in atto. Quei dati in percentuale non sono riferibili ad aumenti in bolletta, non sono relativi all’incremento di ciò che pagano i cittadini, e non saranno certamente le utenze domestiche, i privati, a subire eventuali modifiche in bolletta".

"Abbiamo intanto approvato una mole di investimenti notevoli, 85 milioni di euro, per gli indispensabili e vincolanti interventi di messa a norma degli scarichi e per la riduzione degli spechi dell’acqua, che devono essere finanziati attraverso il gestore - ha proseguito Peracchini - Ed è un piano importante, una grande conquista, sia per l’ambiente che per i servizi al territorio. Quelli che abbiamo approvato ora sono i ricavi massimi sulle tariffe dell’acqua che avrà il gestore, e attraverso i quali potrà fare gli investimenti che abbiamo indicato. Poi quando sarà il momento approveremo le tabelle in cui si indicano gli oneri in bolletta, che sono un’altra cosa rispetto ai dati in percentuali degli incrementi annui dei ricavi. Ma non ci saranno sorprese perché nessuno ha intenzione di aumentare le spese degli utenti domestici privati, cioè delle famiglie, lo scorso anno le abbiamo addirittura diminuite del 2%”.

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