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La Rete per il Lavoro spezzina diventa progetto pilota "transnazionale" In evidenza

di Elena Voltolini – Sarà sviluppato all'interno del progetto M.A.R.E. che unisce Liguria, Toscana, Francia e Corsica. Ecco le possibili ricadute sul territorio.

 

“Ora più che mai è necessario facilitare la ripresa occupazionale, puntando sui settori trainanti dell'economia spezzina. Chiedo quindi quali sono le azioni pilota che il Comune della Spezia metterà in atto nell'ambito del progetto MA.R.E (MArché transfrontalier du travail et Reseau des services pour l'Emploi)”: la Commissaria Patrizia Saccone spiega così la sua richiesta di convocazione della III Commissione consiliare del Comune, accolta dal Presidente Fabio Cenerini. L'obiettivo della videoconferenza di questo pomeriggio, quindi, era quello di fare chiarezza sulle finalità del progetto M.A.R.E. ed in particolare dell'azione pilota “La Rete per il Lavoro”.

A fare chiarezza sul progetto, sulle azioni e sulle finalità è stato l'Assessore Genziana Giacomelli, che ha spiegato, innanzitutto, l'origine stessa del progetto e come La Spezia sia riuscita ad ottenere la possibilità di sviluppare un'azione pilota all'interno di questa ampia iniziativa che coinvolge Regione Liguria, Regione Toscana, Francia e Corsica.

“Il progetto M.A.R.E., che è stato presentato la settimana scorsa a livello regionale – ha ribadito l'Assessore al lavoro - è un progetto strategico che coinvolge Liguria, Toscana, Francia e Corsica. La finalità principale è rafforzare le misure e le azioni per l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro”.

Come entra il Comune della Spezia in questo progetto che si può definire “transfrontaliero”?

“A diventare progetto pilota del Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020 – ha spiegato Genziana Giacomelli - è stata una delle azioni che il Comune della Spezia ha intrapreso dal 2018.
Si tratta quindi di una realtà già esistente, che sarà rafforzata ed ampliata e vedrà la realizzazione di nuove azioni. Tutto parte appunto dal 2018 quando nacque alla Spezia, e venne poi estesa a diversi altri comuni della provincia, una rete per il lavoro che ha riunito e messo a sistema 35 soggetti ed alcune realtà istituzionali.


Da questa rete era nato poi lo Sportello InfoLavoro, che accoglie chi cerca occupazione, allo scopo di orientare la persona e permetterle di capire le opportunità offerte dal territorio ed i percorsi da seguire per avere un colloquio e quindi una possibilità di trovare occupazione. Dalla sua attivazione sono state oltre 1000 le persone che si sono rivolte allo sportello, che ha il supporto del centro per l'impiego e della Regione e si avvale anche di psicologi e professionisti in grado di orientare gli utenti”.

“Il progetto – ricorda l'Assessore - era nato perchè molti non sapevano a chi rivolgersi per cercare lavoro, serviva quindi una sorta di “road map per il lavoro”. Lo Sportello InfoLavoro, che si trova all'interno del Comune, dopo una fase di ascolto, indirizza ogni persona nel luogo più adatto per intraprendere il proprio percorso di ricerca di occupazione, adempiendo così al proprio ruolo di supporto e guida”.

La base è questa ed è ormai consolidata. Ora, con una dimensione di ben più ampio respiro e con importanti finanziamenti, lo Sportello InfoLavoro e la rete che ne è alla base diventano azione pilota del progetto M.A.R.E.

“Il progetto spezzino – spiega Giacomelli - è stato apprezzato ed individuato come progetto pilota: questo ci permette di fare implementazioni significative, anche grazie allo stanziamento di circa 300 mila euro. In un paio di anni potremo fare azioni sul territorio e valorizzare quanto già esiste”.

Le azioni si indirizzeranno in particolare in due direzioni.

Una vedrà il coinvolgimento delle scuole, ma anche delle famiglie, dei giovani ed ovviamente delle aziende del territorio.

“Ci sono aziende – ha sottolineato l'Assessore - che cercano personale con determinate competenze e non lo trovano. Dall'altra parte ci sono i giovani che si formano e si preparano su competenze spesso non richieste dal mercato. Dobbiamo quindi costruire una serie di percorsi che ci facciano arrivare ai giovani, alle famiglie e alla scuola, anche tramite filmati e seminari tematici, per fare conoscere dove sta andando il mercato del lavoro. Si tratta di una azione che punta ad incidere sulla cultura e sulla formazione e quindi avrà bisogno di tempo per dare i propri frutti. Li vedremo solo tra qualche anno se, ad esempio, gli istituti tecnici vedranno aumentare le iscrizioni o se verranno attivati percorsi di formazione che riflettono le esigenze reali del mercato del lavoro”.

La seconda direzione in cui si svilupperà il progetto pilota sarà l'individuazione delle figure professionali di interesse per la blue economy. Ci saranno quindi focus con le aziende.

“Inoltre – ha aggiunto Giacomelli - ci sarà una serie di interventi che puntano a individuare i temi cardine del nostro territorio facendo approfondimenti concreti. Ad esempio ci sono alcune aziende che hanno problemi di parcheggio per i dipendenti, si studierà quindi, pragmaticamente, la possibilità di attivare, con ATC, dei bus navetta. Si parlerà quindi di modelli operativi concreti”.

Sarà poi anche realizzato un evento di vero e proprio incrocio di domanda ed offerta, con colloqui con aziende non solo locali, ma anche straniere, che potranno davvero trasformarsi in opportunità concrete di lavoro.

A tutto questo potrebbe aggiungersi anche un progetto condiviso con Fondazione Carispezia, che punterebbe a valorizzare le start up.

Da parte dei Commissari due sono state le riflessioni.


Paolo Manfredini ha sottolineato la necessità di coinvolgere non solo le scuole superiori, ma anche le medie, in quanto è lì che i ragazzi vengono orientati al percorso di formazione e di studio da intraprendere. L'Assessore ha garantito che questo è già stato fatto, in collaborazione con la Direzione scolastica regionale.

Il Commissario Lorenzo Forcieri, invece, ha ribattuto sulla non disponibilità di dati relativamente a quante delle persone che si sono rivolte allo sportello InfoLavoro hanno effettivamente iniziato così un percorso che le ha portate ad avere una occupazione.


L'Assessore ha spiegato che l'azione del Comune si fermava alla fase di supporto e di guida, ovvero di indirizzamento, non spingendosi oltre.
Lo scenario cambierà, però, ora che la rete per il lavoro è diventata azione pilota del progetto M.A.R.E. Sicuramente il monitoraggio ci sarà e sarà attuato in modo tale da valutare la reale efficacia nell'individuare le figure professionali richieste dalle aziende e dal territorio.

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