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Provincia della Spezia, approvato il bilancio di previsione e il Dup: previste 17 nuove assunzioni

Il presidente Pierluigi Peracchini: "Passaggio storico per l’Ente e apre la strada a nuovi investimenti per il territorio".

Nella seduta odierna di Consiglio Provinciale sono stati approvati, a sola maggioranza (6 favorevoli 4 contrari) il ‘bilancio di previsione 2021/2023’ ed il ‘documento unico di programmazione per il triennio di programmazione finanziaria 2021-2023’

La Provincia della Spezia è giunta all’approvazione degli strumenti di bilancio 2021/2023 a seguito di una necessaria condotta per cinque mesi in esercizio provvisorio e nelle more della conclusione dell’istruttoria da parte del Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti Regionale del piano di riequilibrio 2014-2023.

L’atto di approvazione era infatti stato posticipato per fornire adeguata documentazione sul trend finanziario dell’ente al Ministero degli Interni circa le determinazioni poi assunte positivamente sull’approvazione del Piano di Riequilibrio 2014/2023.

Per effetto di tale atto la Provincia ha ricevuto dal Ministero degli Interni comunicazione di accesso al fondo di rotazione per gli ente in pre dissesto nella misura di € 4.169.241,96, importo accertato e incassato nel 2020 per il 50%; l’altra metà (€ 2.084.620,98) si prevede oggetto di accertamento nel corso del 2021. Il raggiungimento degli equilibri economico-finanziari rientra conseguito anche attraverso l’alienazione di immobili (€ 1.269.323,00 e € 1.216.666,00), di partecipazioni finanziarie (€ 400.000,00) e l’assegnazione delle nuove risorse COVID-19 (stimate in € 200.000,00), quest’ultime secondo lo standard che sarà previsto per questi fondi.

Il ‘bilancio di previsione 2021/2023’ era stata precedentemente approvato dall’Assemblea dei Sindaci.

Intervento del Presidente della Provincia Pierluigi Peracchini sul tema del bilancio di previsione 2021/2023 dell’Ente approvato in sede di Consiglio Provinciale:

“L’approvazione del ‘bilancio di previsione 2021/2023’ e del ‘documento unico di programmazione per il triennio di programmazione finanziaria 2021-2023’, da parte del Consiglio Provinciale, è un passaggio storico per l’Ente e apre la strada a nuovi investimenti per il territorio, nuovi servizi e importanti programmazioni che riguardano opere pubbliche primarie, viabilità e scuole, ma anche i programmi della gestione dei rifiuti, del ciclo delle acquee, dall’ambiente, delle politiche sulla pubblica istruzione, il rapporto con l’Europa e le opportunità per garantire ai nostri giovani opportunità lavorative.

La Provincia della Spezia, dopo anni di difficoltà, grazie al lavoro che è stato portato avanti in questi mesi, anche con una politica di rigore e sacrifici che però non ha mai trascurato impegni e servizi al territorio, oggi viene traghettata verso il risanamento definitivo dei propri conti.

Si tratta infatti di un bilancio sostenuto dalle determinazioni positive del Ministero degli Interni circa l’approvazione del Piano di Riequilibrio 2014/2023. Abbiamo quindi avviato la procedura definitiva per l’uscita dell’Ente dalla gravosa condizione economica del pre dissesto che da un decennio vincola la gestione amministrativa dell’Amministrazione Provinciale spezzina.

Dobbiamo comunque registrare il vincolo della situazione di grave emergenza finanziaria in cui il comparto delle Province si ritrova a seguito della Legge di Bilancio 2015 che ha fissato un contributo degli enti di area vasta, a favore del bilancio dello Stato a decorrere dal 2015, per 1 miliardo di euro, raddoppiato nel 2016 e a regime dal 2017 per 3 miliardi. A causa di questa manovra ci è stato ha pesato sulla Provincia della Spezia, inizialmente, per oltre 21,3 milioni, importo definitivamente stabilizzato a 9,4 milioni. Si tratta di prelievo che subiamo e che è, in rapporto alle entrate dell’Ente, assolutamente insostenibile e non permette il pieno finanziamento della spesa corrente. Infatti ogni anno l’Ente deve garantire un onere di trasferimenti allo Stato ed ad enti terzi rispettivamente di 9,4 milioni e di 24,5 milioni di euro.

Nell’ambito di una gestione dei conti mirata al risanamento abbiamo espresso la volontà di non contrarre nuovo debito, ma sono previste ancora spese per ammortamento dei vecchi mutui, pari a 3,8 milioni e 770 mila euro per interessi che abbiamo ereditato. Il debito residuo al 1° gennaio 2021 è infatti pari a 24,5 milioni.

Dal 2019 si sono avuti importanti risultati nelle politiche di gestione economica dell’Ente, proprio questo porterà anche a sbloccate risorse economiche che erano a disposizione, ma che la condizione finanziaria di pre dissesto non consentiva di utilizzare. Negli ultimi due piani di bilancio dell’Ente, a fronte di scelte impegnative e di importanti sacrifici, hanno poi garantito una copertura di una quota importante del disavanzo, oltre 9 milioni di euro. Nello specifico nel corso del 2019 è stata colmata una parte del disavanzo pari a 7 milioni e 741 mila euro e nel 2020 è stata colmata una parte del disavanzo pari ad 1 milione e 470 mila euro.

Tutto questo non ci ha impedito di portare avanti progetti infrastrutturali strategici o garantire servizi primari.

Grazie all’approvazione di questo strumento finanziario la Provincia sarà così in grado, sempre in linea con il piano di risanamento, di dare risposta alle tante istanze che ci arrivano dai Sindaci, dai Comuni e dagli enti. Lo faremo tenendo conto di quelle che sono le priorità che ci siamo dati, ovvero scuole e viabilità, senza dimenticare l’ambiente e il mantenimento in efficienza di reti fondamentali come il trasporto pubblico, la distribuzione idrica e la gestione dei rifiuti.

A bilancio abbiamo una spesa per il personale di 5 milioni di euro, un dato che però comprende anche le 17 nuovi assunzioni previste dal piano fabbisogni di personale richieste alla Commissione Ministeriale, ingressi che permetterebbero di fare fronte alle carenze di organico più volte evidenziata dal Collegio dei Revisori dal 2017 e rappresentata dal raffronto tra dotazione organica al 1/1/21 di 127 unità a fronte dei 106 posti coperti.

In una situazione oggettivamente difficile siamo però anche riusciti a sviluppare programmi in grado di fare fronte ad interventi di emergenza, compresi quelli della messa a norma dei locali scolastici per l’emergenza Covid in atto. Le nostre scuole sono state rese sicure dal punto di vista delle norme sismiche, stiamo lavorando sul programma di messa in sicurezza delle strade, in particolare dei ponti, con investimenti da oltre 8 milioni di euro.

Strade e scuole sono, infatti, voci fondamentali, specialmente se si parla di sicurezza e di opportunità per i giovani.

In questo bilancio di previsione, proprio sulla gestione del comparto viabilità, sono previsti investimenti per le manutenzioni ordinarie pari a 283.634 euro destinati direttamente agli oltre 550 chilometri di strada, a cui dobbiamo aggiungere altri investimenti per un totale di 10.726.000 euro che riguarderanno interventi di messa in sicurezza delle varie infrastrutture. Poi abbiamo fondamentali le opere strategiche che sono al centro della programmazione, come il nuovo ponte di Ceparana. Su questo progetto, ad oggi in pieno e regolare svolgimento, questo bilancio complessivamente è impegnato con investimenti diretti per 3.140.000 euro. Sempre per il settore viabilità si inserisce l’investimento previsto per il potenziamento del parco mezzi, per una spesa prevista di 165.000 euro. Ciò garantirà maggiore efficienza sugli interventi diretti: un esempio su tutti quello della pulizia delle strade in caso di nevicate.

Per la gestione degli edifici scolastici, attraverso spese correnti, garantiremo manutenzioni ordinarie per 666.428 euro e la copertura degli oneri per le utenze con lo stanziamento di 1.140.000 euro, ma anche qui vi sono nuovi investimenti già previsti, che coprono gli oneri per la manutenzione straordinaria, per 785.000 euro.

Sul fronte delle entrate possiamo contare su voci standard (Tefa, IPT, RC auto, Fondo sperimentale riequilibrio) che sui livelli ante Covid potevano garantire circa 16,4 miliardi di euro, ma che oggi risentono già della crisi dovuta proprio al Covid. Vi sono poi trasferimenti statali a finanziamento spesa corrente, sulla base di un preciso programma, che si stabilizzano sui 5 milioni, trasferimenti regionali a finanziamento della spesa corrente che si aggirano sui 24,5 milioni, di cui oltre 21,2 milioni sono però destinati alla gestione contratto del Trasporto pubblico locale. Tra le voci di entrata vi sono quelle extra tributarie (Diritti sismica, verifica impianti termici, concessioni) che non superano i 2 milioni, mentre le entrate in conto capitale, a finanziamento della spesa, sono di circa di 14,7 milioni, ma è una voce che in questo bilancio è comprensiva delle alienazioni di immobili per quasi 2,5 milioni e di alienazioni di partecipazioni finanziarie per 400 mila euro, quindi si tratta di entrate che non saranno ripetibili in futuro.

Proprio sulla necessità di rimettere mano al ruolo delle Provincie, in particolare alla loro struttura amministrativa, mi sono espresso più volte, quale delegato dell’Unione delle Provincie Italiane, in sede nazionale, anche in audizione davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato. Serve riformare la gestione di questi enti, garantendo risorse certe da poter utilizzare sul territorio per opere pubbliche strategiche.

Mi ero prefisso l’obiettivo del risanamento del’Ente quale primo punto del mio mandato ed oggi è stato raggiunto il traguardo fondamentale per uscire del disastroso stato finanziario in cui avevo trovato la Provincia a causa della cattiva gestione delle giunte di sinistra che ci hanno preceduto.

Credo che da oggi la Provincia della Spezia possa guardare ad un futuro più sereno, questo ci consentirà di intervenire con maggiore concretezza su tutte le istanze che ci arrivano dal territorio, da Comuni e dai Sindaci. I risultati che abbiamo raggiunto sono frutto di un impegno costante e di scelte mirate. Ringrazio chi in questi mesi ha lavorato, come istituzione, ogni giorno per trovare soluzioni e garantire tutti i servizi alle comunità spezzine”.

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