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Sarzana, il "Pallodola" rivendica la propria storia e capacità In evidenza

di Luca Manfredini - Conferenza stampa della dirigenza del "Centro Agroalimentare Levante Ligure e Lunigiana" alla presenza del Collegio Sindacale, una prima importante "uscita pubblica", un'occasione per raccontarsi in maniera chiara e trasparente e rivendicare con orgoglio il proprio essere.

Non solo aspetti economici e tecnicismi di dinamiche di bilancio ma la rivendicazione di una Società che accampa il suo essere non piu "solo" centro commerciale, ma un ben più ampio centro di servizi, di investimenti, di occupazione e tecnologie ambientali.
Le scelte strategiche effettuate nel tempo hanno portato la società ad anticipare gli orientamenti di mercato ed a reggere alla crisi corrente, rinnovandosi costantemente ed allineandosi alle scelte effettuate dai maggiori mercati ortofrutticoli Italiani.

"Siamo una partecipata si, una di quelle tanto di moda oggi da criticare, siamo una partecipata positiva però, che ha creato nel tempo un valore e un futuro per molti - esordisce il Pres. Giovanni Destri - una partecipata che ha investito, ricercato e affiancato nuovi introiti per crescere e garantire stabilità, per assicurare attività sociali e occupazionali.
Se ci fossimo fermati solo al progetto iniziale di mercato agroalimentare saremmo già falliti da anni e, allora si, avremmo creato un debito per la cittadinanza.
Abbiamo aspettato l'approvazione del bilancio da parte dell'Assemblea dei Soci (il 26 maggio) per fare questa conferenza. Un bilancio in positivo, anche quest'anno, di circa 45.000 euro, frutto del lavoro costante effettuato nel tempo, entrate stabilizzate e costanti unite ad una politica di ottimizzazione dei costi.
I mutui che abbiamo in essere sono e saranno ammortizzati nel tempo, solo investimenti mirati per valorizzare e fare proseguire il centro. Obbligo per il Cda, del resto, è quello di valorizzare il patrimonio.
Ad oggi il debito é diminuito da 9 a 7 milioni, a fronte di un valore di capitale immobiliare di ben 11,650.000 euro. Attualmente il mercato costruito nel 1980 è un complesso in piena efficienza e mantenuto tale grazie alle migliorie ed alle manutenzioni effettuate.
L'indebitamento bancario rappresenta solo il 64,60% delle immobilizzazioni materiali realizzate e la sua costante decrescita lascerà alla collettività un importante patrimonio, già ora in crescita nonostante la crisi in atto.
Spesso le persone non si rendono conto di quanto qui si sia riusciti a creare, al più presto organizzeremo delle giornate "Mercato aperto", per fare conoscere ciò che siamo.
Alle critiche personali cui sono stato sottoposto ultimamente non rispondo, non mi interessano, che siano messe pure in dubbio le mie capacità, ma non certo la mia correttezza e trasparenza, che è quello che più conta e piu risulta".

Si è parlato naturalmente del progetto tanto discusso, il supermercato Cash and Carry, in prima battuta rinviato, ma solo in attesa di nuovo bando.

Il Pallodola ambisce ad una forte collaborazione tra il commercio all'ingrosso e al dettaglio, tra il mercato e la grande distribuzione organizzata con nuove strutture dedicate.
Questo progetto vuole valorizzare l'area strategica esterna, ora utilizzata solo come parcheggio camion, con una nuova piattaforma per il commercio all'ingrosso di generi alimentari, con una superficie utile di circa 3.800 metri quadri (9.000 in totale).
Il primo bando effettuato e poi rigettato prevedeva la costruzione del nuovo centro commerciale da parte del Pallodola stesso, il nuovo bando che verrà invece approntato (appena finite le perizie valutative necessarie) prevederà la costruzione (e tutte le eventuali conseguenze) a carico della società che vincerà la gara, garantendole concessione d'uso per un determinato arco di tempo: "Affittiamo un diritto di superficie e di utilizzo senza rischiare soldi pubblici, ritornandone possessori alla scadenza del periodo di affitto concesso - specifica Destri - Nel contratto saranno richieste tutte le garanzie e tutele possibili.
Ancora 30.000 metri quadri fabbricabili nell'area, una valorizzazione della ricchezza già in corso con un'ottimizzazione costante che è iniziata allora, nel 1980, con l'accorpamento di due mercati (La Spezia e Sarzana), la riduzione dei dipendenti e i successivi investimenti che hanno creato questa eccellenza".

Oggi il Pallodola, nel suo ampio utilizzo, impegna stabilmente oltre 260 persone, senza contare l'indotto, non è più solo una grande area commerciale ma è anche un centro servizi.
Le entrate della società provengono per il 34% dal mercato ortofrutticolo, per il 36% dai fitti delle strutture e uffici, il restante 30% dal contributo energetico e risparmi per autoproduzione.
Un mix che garantisce flussi di ricavi indipendenti, contenimento dei rischi e certezza di futuro per la società.
Le merci introdotte nel 2004 erano 362.373 q, quelle introdotte nel 2016 erano 369.685 q, e questo nonostante l'attanagliante crisi.
L'efficienza energetica del mercato è stata potenziata con l'utilizzo del solare, di lampade a led e di apposite macchine che progressivamene riducono costi e consumi, sostituito l'impianto riciclo acque con un nuovo impianto di depurazione che consente il riutilizzo delle acque stesse, ed è in studio la creazione di un orto-esperimento alimentato da queste.

All'interno del Centro; una piattaforma logistica di frigo-conservazione, lavorazione e commercio prodotti, un laboratorio per l'analisi terreni, processi di lavorazioni tipiche dell'agro industria e sedi dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale, della Protezione Civile, di Acam Acque etc.
Una cittadina viva e pulsante compresa di Banca e ben due bar.
Un cittadina che aderisce da tempo a iniziative di contenimento dello spreco, dell'invenduto, sostenendo famiglie bisognose, raccogliendo per loro, ogni settimana, prodotti non più commerciabili e sostenendo in contemporanea anche la settimanale fornitura alla Caritas locale.
Organizza in occasione di speciali eventi laboratori con le classi scolastiche interessate e "passeggiate" con visita alle aziende agricole coinvolte, cui hanno partecipato più di 100 alunni.

Una realtà quindi importante che ora ambisce a farsi meglio conoscere.

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