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Fondi europei, il Comune pensa a una task force territoriale In evidenza

Giacomelli: “Nel Comune competenze elevate, ma poche persone. Coordiniamoci con gli altri soggetti del territorio”.

 

Collaborare con i diversi enti del territorio per utilizzare al meglio i fondi europei. È questo il percorso che si propone di seguire l’amministrazione comunale, come ha spiegato ieri sera in commissione bilancio e patrimonio la vicesindaco Genziana Giacomelli, raccogliendo il plauso anche del Partito Democratico.

A dare il via alla discussione sul potenziamento dell’utilizzo dei fondi comunitari era stato proprio l’ex candidato sindaco del centrosinistra Paolo Manfredini (Partito socialista), che aveva proposto di istituire una struttura che si dedicasse in via esclusiva alla complicata materia, in modo da non sprecare occasioni d’oro per l’ente di piazza Europa..

“Mi ha colpito un dato, tra gli altri, riguardo all’utilizzo dei fondi da parte dell’Italia nel 2017 – ha spiegato Manfredini – Potenzialmente avevamo a disposizione una cifra di circa 94 milioni di euro, eravamo al secondo posto in Europa come possibili destinatari dei fondi. Che però alla fine sono stati utilizzati dagli stati membri soltanto nella misura del 44%: l’Italia si è fermata al 37%, scendendo al ventitreesimo posto della classifica. Non sono ovviamente in grado di dire cosa sia successo. Ho solo un piccolo angolo di visuale, quello del mondo della scuola in cui lavoro. Le scuole faticano molto, non solo nella fase di progettazione, ma soprattutto in quella di gestione e rendicontazione: succede spesso che alla fine si arrivi a rinunciare ai bandi. Immagino che lo stesso possa accadere in aziende, enti e associazioni. Ci sono le condizioni perché l’amministrazione faccia partire il meccanismo che ho proposto, magari chiamando a raccolta altri soggetti del territorio?”.

All’interno del Comune ad occuparsi della partita dei fondi europei (e anche di altre tematiche) è l’Ufficio politiche comunitarie, che però risulta sottodimensionato rispetto alla complessità della materia, come ha riconosciuto ieri Giacomelli: “Nel Comune ci sono competenze molto elevate, ma le persone a disposizione per gestire un’attività così complessa sono poche”.

Da qui l’idea dell’amministrazione di fare rete con i diversi soggetti del territorio (Autorità portuale, Camera di commercio, Distretto ligure delle tecnologie marine, ecc.): un modo per mettere insieme le forze e sfruttare al meglio le opportunità fornite dai fondi europei.

“La prima cosa che abbiamo cercato di fare è individuare con tutti i diversi assessorati una serie di progetti prioritari di interesse per il territorio – ha chiarito la vicesindaco – Ci siamo coordinati con l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani, ndr), che ha sottoscritto un accordo con la Regione per una sorta di coordinamento tra comuni: l’obiettivo è presentare progettualità condivise o che non vadano in conflitto tra loro. Inoltre stiamo sottoscrivendo un protocollo d’intesa con il Dltm”.

In via di sottoscrizione anche un accordo sull’utilizzo dei fondi europei con l’Autorità portuale, la Camera di Commercio e la Provincia.

“Di volta in volta – ha aggiunto ieri Giacomelli – si potrebbe vedere chi può fare da capofila per un determinato bando, in modo da massimizzare l’efficacia della collaborazione”.

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