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Targa dedicata a Giacomo Bastreri, bocciata la ricollocazione nel Consiglio comunale di Porto Venere In evidenza

Non passa la richiesta della minoranza.

Il Consiglio Comunale di Porto Venere del 7 ottobre ha bocciato l'ordine del giorno presentato dalla minoranza, a firma Fabio Carassale, Francesca Sacconi, Saul Carassale e Franco Talevi, che chiedeva di ricollocare la targa dedicata a Giacomo Bastreri nella sala del Consiglio comunale e di apporvi anche un nuovo pannello integrativo proposto con l'intento di contestualizzare e mantenere una testimonianza storica che dall'ambito locale si lega alla storia d'Italia dell'ultimo secolo.

 

Nel suo intervento (in allegato), Fabio Carassale ha ripercorso il filo della storia: "A mio giudizio l'Amministrazione ha perso l'occasione per onorare uno dei primi caduti sotto la violenza fascista (se non addirittura il primo), non prendendo nemmeno in considerazione la mia ulteriore proposta, in aggiunta al testo dell'Ordine del Giorno depositato, riguardante l'elevazione a monumento pubblico della tomba di Bastreri Giacomo, presente nel cimitero di Portovenere; lastra tombale di elevata fattura e di forte impatto espressivo, realizzata dallo scultore locale Ugo Canese nel 1923".

"L'Amministrazione Cozzani inoltre, per voce dell'Assessore Di Pelino (colui che ha fisicamente rimosso la targa), sposa in pieno il revisionismo storico recentemente avvallato dalla risoluzione del parlamento europeo con l'equiparazione nazismo - comunismo, risoluzione che in questi giorni risulta invece oggetto di richiesta di ridiscussione per la sua infondatezza da parte di molte associazioni, comunità, partiti e cittadini", prosegue Carassale.

"In questo contesto - conclude il consigliere di minoranza - ricordando che il comunismo in Italia non è reato mentre lo è il fascismo, ho chiesto conto all'Assessore Di Pelino, quale rappresentante di un'Istituzione democratica, delle sue parole apparse tempo addietro sulla stampa relative al fatto "di andare fiero di portare sulla giacca il simbolo della decima mas" ed anche del fatto che sul suo profilo pubblico di whatsapp campeggi ancora oggi il simbolo della decima mas della Repubblica Sociale Italiana, chiedendo al Sindaco e a tutti i Consiglieri sinceramente democratici di condividere la richiesta di un passo indietro dell'Assessore Di Pelino rispetto a queste posizioni... richiesta caduta nel vuoto".

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