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Linea Condivisa, ecco il gruppo consiliare di Pastorino e Battistini in Regione In evidenza

Ambiente, sanità e trasporti sono le priorità, anche nello spezzino.

In Regione Liguria nasce ufficialmente il gruppo consiliare LINEA CONDIVISA. Lo annunciano i consiglieri regionali Gianni Pastorino e Francesco Battistini, nella presentazione odierna alla Spezia.

Non si tratta di un passaggio formale, per aggiornare il quadro politico in vista delle regionali: la decisione, infatti, matura da un percorso di elaborazione e da una collaborazione, di merito, che prosegue da oltre due anni e che è diventata nel tempo un punto di riferimento nell’azione di opposizione alla Giunta Toti.

Linea Condivisa si basa sostanzialmente sul dialogo con le liste civiche, le forze sociali e politiche che si riconoscono nei valori e nelle idee progressiste di centrosinistra. L’obiettivo è coinvolgere quante più energie possibili nell’elaborazione di contenuti programmatici, attraverso l’iniziativa di gruppi di lavoro sulla sanità, l’ambiente, l’occupazione, i diritti e la mobilità.

Linea Condivisa è una proposta innovativa a tutto campo, nel metodo e nelle persone che la rappresentano.

Di seguito le idee e le proposte di Linea Condivisa su alcuni fra i principali temi riguardanti lo spezzino.

Sanità

Operatori Socio Sanitari – oggi ci sono 158 persone che rischiano il posto di lavoro, se non si mette in campo un percorso di reinternalizzazione che sia quanto più sicuro possibile: la nostra proposta è creare un’azienda speciale. A differenza delle altre ASL liguri, nel 2001, in piena legislatura Biasotti, l’azienda sanitaria spezzina aveva interamente appaltato il comparto a soggetti privati. Bene quindi il ritorno al pubblico che abbiamo sempre auspicato, perché produrrà un risparmio economico e soprattutto una migliore gestione del personale.

Nuovo Ospedale Felettino – l’ospedale Sant’Andrea è ormai vetusto e saturo, ogni intervento edilizio su quelle strutture rischia di essere inutilmente dispendioso. Gli spazi sono inadeguati sia in termini di superfice sia di decoro. Superare tutto questo è possibile solo attraverso l’ospedale del Felettino, opera che doveva essere completata entro novembre 2020 ma di cui non esiste ancora nulla se non un cantiere pieno di fango e polvere. Necessario sbloccare la situazione, intervenendo su stazione appaltante e impresa costruttrice.

Liste d’attesa e fughe verso la Toscana – il fenomeno delle fughe di pazienti verso la Toscana continua a segnare record negativi. Questo provoca un enorme deficit economico al sistema sanitario regionale: il passivo cresce di anno in anno, dai 35 milioni spesi nel 2008 ai circa 54 milioni spesi nel 2018 secondo gli ultimi dati disponibili. Necessario intervenire attraverso un’organizzazione più efficiente dei servizi sanitari presenti sul territorio, coinvolgendo i medici di famiglia e investendo di più e meglio sul comparto operativo; eventualmente andando a risparmiare sugli apparati dirigenziali.

Ambiente e territorio

Centrale Enel di La Spezia – un nodo che intendiamo sciogliere per la città. Dal punto di vista urbanistico, l’area di Vallegrande necessita di un’opera di bonifica di cui deve occuparsi Enel: in questo modo quella vasta superficie sarà messa nuovamente a disposizione della comunità. Noi crediamo che non possa esserci altra destinazione d’uso se non quella produttiva, escludendo ovviamente le industrie a elevato impatto ambientale. Pensiamo non si possa continuare su posizioni di retroguardia: la produzione di energia elettrica da turbogas non può soddisfare né il fabbisogno nazionale, né l’occupazione sul territorio spezzino, e sarebbe l’ennesimo schiaffo alla città. Dobbiamo, dunque, puntare su progetti di più ampio respiro, sulla green economy applicata a settori innovativi dell’industria. La Regione deve promuovere e diventare l’attore principale di un processo che porti a riprogettare l’area partendo da Futur-E, il piano di riconversione pensato da ENEL per la dismissione di 26 centrali italiane tra cui spiccano quelle di Genova e La Spezia.

Discarica di Pitelli e discariche del Magra – Pitelli deve ritornare ad essere un sito di interesse nazionale: lo Stato deve impiegare qui energie e risorse economiche congrue a un’opera di caratterizzazione e bonifica non più procrastinabile. In questo modo, la Regione potrà liberare risorse economiche e umane per concentrarsi, ad esempio, sulla riqualificazione delle 43 discariche disseminate lungo il corso del Magra e del Vara, applicando una scala di priorità basata sullo studio dei materiali presenti (che ad oggi manca quasi del tutto).

Isola Palmaria – deve restare un patrimonio di tutti. La sua unicità ambientale e paesaggistica va tutelata: diciamo NO al masterplan e alla balzana idea di Toti di trasformare l’isola in una “Capri ligure”. Siamo convinti che solo dalla salvaguardia di questo ecosistema potremo trarre maggiori benefici, anche sotto il profilo del turismo. Il progetto di questa giunta stravolge l’identità dell’isola, inserendo elementi del tutto avulsi e sovradimensionati rispetto al contesto specifico, a cominciare dalla mobilità interna e dallo sviluppo agricolo e florofaunistico.

Trasporti

Linea Pontremolese – il secondo porto d’Italia per volume di merci movimentate ha bisogno di una direttrice rapida ed ecocompatibile, da e verso le grandi aree produttive del nord Italia e dell’Europa centrale. La linea pontremolese è la chiave di volta che il territorio aspetta da decenni. Il prossimo governo regionale dovrà ottenere ciò che l’attuale maggioranza non è stata in grado di fare: investimenti pubblici e riconoscimento del valore strategico rappresentato dall’opera.

Strada della Ripa – risolvere il problema del traffico veicolare, e i conseguenti problemi di inquinamento causato dalla sua congestione, sulle valli del Magra e del Vara deve essere una priorità. Per questo nel 2015 abbiamo proposto ciò che oggi la regione sta realizzando sulla strada provinciale della Ripa, che rappresenta la vera direttrice alternativa alla Cisa. Nello specifico, ci preme ricordare che la proposta di costruire le gallerie paramassi è frutto della nostra elaborazione e dell’attività istituzionale che abbiamo promosso in consiglio regionale. Oggi la giunta Toti inaugura il primo lotto: noi ci saremmo aspettati quantomeno un invito formale, visto che è stata impiegata con profitto un’idea di cui rivendichiamo la paternità e che permetterà di utilizzare quel tracciato in qualsiasi condizione meteo.

5 Terre express – visto l’assetto attuale, evidenziamo queste criticità: l’hub turistico di Migliarina eviterebbe la congestione di pullman in pieno centro ma non è ancora operativo, e gli investimenti sulla stazione ferroviaria tardano ad arrivare; La Spezia Centrale, una delle stazioni più frequentate d’Italia in alta stagione, necessiterebbe di un intervento sui sottopassi per aumentarne la capienza e la sicurezza; anche le stazioni delle Cinque Terre, in termini di sicurezza, hanno bisogno di un impegno maggiore da parte di Trenitalia. La giunta Toti non ha mai reso noti i bilanci esorbitanti prodotti dal 5 Terre Express; la politica deve prodursi in un sforzo affinché questa enorme ricchezza venga reinvestita in parte preponderante sulla zona: sentieristica, agricoltura e contrasto al dissesto idrogeologico; aspetti fondamentali, questi ultimi, per preservare un territorio unico il cui sfruttamento deve andare di pari passo ad un’opera di rigenerazione.

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