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Il dibattito sul futuro della Palmaria approda in Parlamento In evidenza

L'Onorevole De Bonis ha presentato una interrogazione nella quale si chiede, tra l'altro, il coinvolgimento diretto dell'UNESCO.

La questione relativa al futuro dell'isola Palmaria viene portata all'attenzione dei Ministri e Parlamento. A prendere l'iniziativa è il Senatore del Gruppo Misto Saverio De Bonis, in collaborazione con Europa verde.

 

Il parlamentare ha presentato una interrogazione per chiedere al Governo quali azioni intenda intraprendere per la salvaguardia dell'isola Palmaria. Questo anche alla luce della richiesta di intervento dell'Unesco e di assenza, ad oggi, di ogni risposta sia della sede internazionale che dell'ufficio italiano.

Questo il testo dell'Interrogazione

DE BONIS. - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dei beni e delle attività culturali e degli affari esteri. - Premesso che:

la Riviera Ligure, tra Porto Venere e le Cinque Terre, racchiude un paesaggio naturale e culturale di straordinario valore e testimonia un modo di vivere che è esistito per centinaia di anni. Tale stile di vita, oggi, continua a rivestire un ruolo socio-economico significante per tutta la comunità;

il sito comprende Portovenere, le Cinque Terre (Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore) e gli isolotti di Tino, Tinetto e Palmaria, tutti riuniti in un paesaggio che rappresenta un unicum per le sue caratteristiche geomorfologiche, ambientali, antropiche e architettoniche, le une inestricabilmente legate alle altre;

il 6 dicembre 1997 la decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale, CONF 208 VIII.C.2, ha iscritto il sito denominato “Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto)” nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità con la seguente motivazione: “...la Riviera Ligure di Levante che comprende le Cinque Terre e Portovenere, é un sito culturale di valore eccezionale, che rappresenta l'interazione armoniosa tra l'uomo e la natura, e produce un paesaggio di eccezionale qualità scenica, che illustra un tradizionale modo di vita millenario, e che continua a giocare un importante ruolo socio-economico nella vita della comunità, [in cui] la forma e la disposizione dei borghi e il modellamento del paesaggio che li circonda, vincendo gli ostacoli di un terreno ripido e franoso, esprimono vividamente la continuità storica dell'insediamento umano in questa regione nell'arco di un millennio” (WHC-97 l CONF.208/ 17, 27 febbraio 1998);

considerato che:

la Regione Liguria con proprio decreto n. 30, del 3 settembre 2001 ha istituito il Parco Naturale Regionale di Porto Venere. Conseguentemente è stato istituito fra gli enti locali un comitato per la gestione del sito Unesco;

nel 2016 è stato sottoscritto un protocollo per la “valorizzazione dell’Isola Palmaria” tra il Ministero della Difesa, la Regione Liguria, il Comune di Porto Venere, l'Agenzia del Demanio;

nel 2019 è stato approvato un masterplan definitivo, adottato dai firmatari del precedente protocollo, che prevede la realizzazione di spazi multimediali e la realizzazione di spazi per attività alberghiere e commerciali, con l’utilizzo di una ex cava quale anfiteatro naturale per eventi e la creazione di una sorta di funivia per il trasporto di cose e persone verso le strutture ricettive. Tali strutture, presentate come “albergo diffuso”, in realtà, sono volte alla creazione di residenze di lusso; basti pensare che l’intero masterplan prevede il proprio completamento degli interventi entro il 2023 e una ripartizione degli investimenti fra pubblici e privati, oltre alla possibile cessione a terzi degli immobili pubblici;

tenuto conto che:

l'iscrizione di Portovenere nei siti Unesco deriva dalla conservazione del paesaggio e da come i valori storici e culturali si siano mantenuti nei secoli, per cui dinanzi ai pericoli del masterplan, evidenziati dallo studio LAND, si rischia la trasformazione del paesaggio verso una progressiva fruizione da parte di un turismo incontrollato e selvaggio o, in alternativa, una fruizione solo per un turismo di elite, in netto contrasto con i valori espressi dal riconoscimento Unesco, che nulla hanno a che vedere con simili idee di valorizzazione;

vi è, pertanto, una profonda preoccupazione sul destino dell’Isola Palmaria, che parrebbe rischiare un grave intervento insediativo, in netto contrasto con quanto espresso dalla dichiarazione UNESCO del 1997,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, non ritengano che vada conservato lo stato dei luoghi della meravigliosa Isola Palmaria, mettendo in atto solo limitati interventi migliorativi, volti a favorire una fruizione controllata di visitatori, anche a numero chiuso, nel rispetto del paesaggio e dei luoghi di cultura;

se non ritengano necessario coinvolgere l’Unesco, sedi italiana e parigina, affinché venga istituita una commissione ispettiva per evitare possibili, ulteriori e gravi danni ad una Isola che merita di mantenere il proprio ammirevole equilibrio naturale e culturale.

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