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Coronavirus, il M5S chiede chiarezza sui dati e tamponi a tappeto per la fase 2 In evidenza

In Liguria le vittime riconducibili al Covid sarebbero molte di più di quelle ufficiali.

"In Liguria vanno aumentati i tamponi e soprattutto vanno velocizzati: tra presa in carico ed esito a volte passano anche 20 giorni e questo non va bene. Liguria resta, peraltro, proprio in merito alla campagna tamponi, fanalino di coda nazionale, pur essendo una delle regioni più colpite insieme al Piemonte come dimostrano anche i dati Gimbe. Per la nostra regione, infatti, i dati purtroppo ci dicono che per i mesi di febbraio, marzo e aprile i decessi sono in aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente", dichiara il consigliere regionale Andrea Melis con la portavoce M5S alla Camera dei Deputati Leda Volpi.

 

Che infatti spiegano: "Per Genova ad esempio parliamo di cifre tristemente a due numeri e sempre oltre il 50% in più: per marzo 2020, abbiamo avuto 1.246 decessi contro gli 809 del 2019; alla data del 25 aprile, i morti genovesi ammontano a 1.229 contro i 750 dello stesso mese del 2019. È evidente che qualcosa non torna nei numeri diffusi da Regione Liguria. Finalmente anche A.Li.Sa lo ammette, come anche tanti medici di base che hanno toccato con mano sul territorio i tanti casi che non rientrano nelle statistiche ma che avevano tutti i requisiti per essere ricondotti al Covid-19. E ora A.Li.Sa ha chiesto agli ospedali, alle Asl e alle oltre trecento case di riposo della Liguria di trasmettere i certificati di morte".

"In molti avevano paventato il timore che la casistica per Covid-19 potesse dare un esito ben più drammatico, ed è il motivo per cui chiedevamo più tamponi, la cui importanza è innegabile per fare emergere i casi da Covid e permetterci di capire dunque la reale diffusione dell’epidemia nella nostra Regione. Idem dicasi per gli screening, importanti soprattutto ora che si procederà a riaperture graduali valutando l'incidenza del virus per classi di età, zone e stili di vita. Questo anche per dare le informazioni più idonee, che auspico confluiscano nello studio dell'Istituto Superiore di Sanità, che per pianificare il futuro sta raccogliendo come e quali settori sono più a rischio".

"Già a metà aprile - e concludono - avevamo messo in luce che era oltremodo urgente "mappare" l'andamento del contagio nella nostra Regione. Oggi, 29 aprile, torniamo con forza sulla questione: verifica puntuale dei dati, massima trasparenza e soprattutto tamponi a tappeto, soprattutto in vista della Fase 2".

 

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