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La Spezia, presentato il "Piano locale di adattamento ai cambiamenti climatici" In evidenza

di Doris Fresco- "La pandemia ci ha dimostrato quanto sia essenziale prepararsi per tempo".

Discussa oggi pomeriggio, 18 maggio, la delibera presentata dall’assessore Casati per la riqualificazione ed efficentamento energetico del Comune della Spezia, un documento che fonda le sue radice nel 2011 e che prevede specifiche azioni basate sul rischio alluvioni delineando un piano che consentirà di adattarsi al rischio delle alluvioni urbane.

"Il piano mette a sistema i principali piani comunali con un percorso partecipato- ha spiegato Casati- che ha visto il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse con l’ausilio delle sentinelle del territorio. Lo scopo è l'aumento della resilienza dei beni più a rischio, prevedendo anche la possibilità di fare degli interventi di efficientamento per creare una nuova piattaforma dove inserire i vari piani che si interfacciano e metterli a sistema così da rispondere meglio in caso di dissesto e per la mitigazione dei danni da cambiamento climatico. Una risposta che possiamo dare ad un territorio bellissimo, ma fragile".

Più nel dettaglio è entrato l'Ingegner Rinaldi, che ha spiegato: "Il tema è quello dei cambiamenti climatici e l'obiettivo dell’analisi è cercare di capire nel medio e lungo periodo cosa può succedere e regolare le attività che potranno essere fatte nell’ottica di ridurre i danni verso le persone o le cose, una parte fondamentale è stato lo studio dei cambiamenti climatici che grazie al finanziamento ricevuto ci ha permesso di sentire centri di eccellenza per capirne l’evoluzione. Le tendenze a livello mondiale sono confermate mettendo insieme tutti i dati a disposizione: sappiamo, ad esempio, che c’è una tendenza di aumento della temperatura di 3 o 4 gradi in dieci anni grazie all’applicazione di un modello matematico. Analogo lavoro è stato fatto sui dati di pioggia. Da queste premesse la realizzazione del piano, che serve per prepararsi a situazioni negative future. La pandemia ci ha dimostrato quanto sia essenziale prepararsi per tempo".

Lo scenario di possibili eventi ha portato ad elencare tre categorie di interventi: soft (organizzativo), grey (interventi strutturali, messe a norma) e situazioni green che vanno verso il  miglioramento ambientale come creazioni di spazi verdi. Quello presentato oggi è stato quindi descritto come un 'Piano di indirizzo': non ancora l'approvazione di un progetto specifico o di un intervento, ma una serie di proposte con considerazioni di finanziamento e possibili tempistiche.

Il geologo Ivan Vujica ha aggiunto: "Per prima cosa è fondamentale capire il contesto e metterle in relazione con le analisi ambientali per capire i rischi del nostro territorio andando ad individuare delle strategie che riguardano cinque effetti, come la permeabilità dei suoli e quindi un aumento di spazi verdi e varianza idraulica, recependo il piano di bacino migliorando il sistema di smaltimento delle acque disponibili".

Tra gli interventi quello della consigliera Donatella Del Turco (M5S) che ha chiesto se sarà utilizzato per azioni concrete. La risposta è stata chiara: il piano presentato con la delibera di oggi è da intendersi come una serie di indicazioni, non ha valore vincolante, ma potrà essere utilizzato per presentare progetti a bandi e recepire fondi.

La consigliera Federica Pecunia (IV) ha invece spiegato: "Molto bene parlare di soluzioni green e di rispetto ambientale, ma sarebbe bene capire come si colloca in questo piano il progetto di Enel di creare la nuova centrale, considerato anche che ha depositato la Via Ordinaria".
Su questo tema ha risposto l'assessore Casati, spiegando: "La deposizione della Via c'è stata e c’è tempo fino a luglio per fare le osservazioni del caso.
Anche i consiglieri comunali si sono espressi sul tema Enel e stiamo lavorando facendo incontri per scrivere le osservazioni. Enel ha depositato la Via sottotraccia, ma noi lavoriamo alle osservazioni anche senza uscire sui giornali".

Oggi quindi la presentazione di un piano di indirizzo che contiene delle direttive, un piano frutto di un percorso che viene da lontano ed è interdisciplinare e che si sviluppa secondo tre linee di lavoro su miglioramenti ambientali e interventi infrastrutturali, ma ha sottolineato la consigliera Patrizia Saccone: "Un piano trasversale e politicamente condiviso perché ha visto in campo molte amministrazioni, ma secondo me rientra nella tendenza italiana che vede molta progettazione, ma poca realizzazione. Abbiamo detto molte belle parole, ma alla fine mancano i soldi per realizzare davvero le opere".
Anche a lei risponde Casati: "Questo piano lo abbiamo già utilizzato per interventi concreti, quindi possiamo stare certi che lo potremo utilizzare anche in futuro, sicuramente per scrivere progetti migliori da presentare ai bandi e intercettare fondi".

La delibera viene licenziata con 19 voti favorevoli.

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