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"Il Governo ha perso il taxi" In evidenza

Il Vice Presidente della Provincia della Spezia chiede aiuti per il settore, che non si è mai fermato, neppure durante il lockdown.


Durante le settimane più difficili del lockdown alcune categorie di lavoratori non hanno smesso di servire il nostro Paese. A tutte loro va il nostro ringraziamento e ogni volta che proviamo a elencarle rischiamo di ometterne alcune e, involontariamente, di fare un torto a coloro che in quei giorni difficilissimi, attanagliati come noi tutti dalla pura del contagio per sé e per i propri cari, non hanno tuttavia smesso di lavorare perché tutti gli italiani avessero servizi essenziali garantiti ed efficienti. Quei giorni in cui le nostre strade erano pressoché deserte e, con grande impegno, il Paese sacrificava un pezzo di libertà per vincere la diffusione del virus, abbiamo toccato con mano quanto siano indispensabili molto attività lavorative delle quali, in tempi normali, ci dimentichiamo facilmente.

Tra i molti che hanno assicurato costantemente una presenza al servizio delle esigenze di chiunque, vi sono i taxisti. I media hanno dedicato “brandelli” di attenzione alla loro categoria solamente per sondarli su quanti effettivamente si stavano ancora spostando sulle nostre strade mentre lo slogan dell’Italia in quelle ore era “io resto a casa”. Purtroppo i provvedimenti assunti dalle autorità per fronteggiare la crisi economica che ha colpito il Paese per effetto della pandemia hanno completamente tralasciato il sostegno a questa specifica categoria di lavoratori.

I taxisti hanno effettuato turni costanti di lavoro, hanno collaborato alla gestione degli spostamenti di assoluta urgenza con modalità sicure, hanno collaborato con le istituzioni per la consegna dei generi di prima necessità e dei farmaci nei giorni della quarantena, hanno garantito il trasporto da e per le strutture sanitarie. È una categoria che deve sostenere ingenti investimenti per acquistare la licenza e il mezzo e, soprattutto, per manutenerlo. Hanno lavorato tutti i giorni della pandemia come ogni servizio essenziale del Paese, andando incontro a una contrazione dei ricavi di proporzioni immani e, nello stesso momento,dovendo far fronte alle spese per i dispositivi di protezione per sé e per il cliente nonché quelle spese per la sanificazione dei veicoli.

L’aver ignorato la domanda di sostegno che arriva da questa categoria di lavoratori è stata una grave e imperdonabile mancanza: i vari decreti che si sono succeduti da marzo ad oggi, tralasciando le enormi lacune e i ritardi denunciati da quasi tutte le categorie produttive del Paese, hanno completamente dimenticato il lavoro e la disponibilità dei taxisti lungo i quasi tre mesi di fase 1 del contagio.

Questa grave mancanza deve essere immediatamente sanata: è indispensabile che tutti i benefici e gli strumenti di sostegno del reddito che riguardano il più ampio settore dei trasporti siano estesi anche alla categoria dei taxisti. Occorre che siano estese immediatamente le garanzie e gli sgravi sul monte dei debiti che i taxisti hanno contratto e ancora stanno pagando per l’acquisto delle licenze, dei mezzi e dei dispositivi di protezione e sanificazione. Infine, come per ogni categoria produttiva, è necessario provvedere a un’iniezione di liquidità che sopperisca al drammatico calo degli incassi e che perdura dal marzo scorso: i taxisti, che solo nel nostro capoluogo contano oltre una quarantina di addetti, come noi tutti, sono madri e padri di famiglia e il lockdown ha comportato anche per loro come per i piccoli artigiani e commercianti, una drammatica crisi di liquidità che non ha precedenti nella nostra storia.

Liguria Popolare con tutti i propri amministratori lavorerà nelle istituzioni e con le istituzioni affinché questa categoria di cittadini, che pure ha militato nelle fila degli “eroi” in quelle drammatiche giornate di pandemia, non finisca dimenticata e stritolata dalla superficialità di un legislatore pasticcione, confuso e miope.

 


Francesco PONZANELLI

Vice Presidente della Provincia della Spezia

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