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Movida alla Morin, opportunità o danno per il centro cittadino? In evidenza

di Francesco Truscia - Se n'è discusso nelle commissioni congiunte I e III questo pomeriggio, con non poche divisioni sul tema.

Diluire i flussi tra il centro cittadino e la passeggiata Morin anche per evitare gli assembramenti e permettere ai locali di ampliare la loro offerta oppure spostare semplicemente i potenziali assembramenti da un’altra parte e rischiare di danneggiare chi non può permettersi di investire in un gazebo e in costi di allaccio?

Questi sono i dilemmi emersi questo pomeriggio durante le commissioni congiunte I e III presiedute rispettivamente da Simone Vatteroni e Maria Grazia Frijia per discutere della possibilità, allestendo una trentina circa di stand, ai locali del centro cittadino di amplaire la loro offerta sulla passeggiata Morin. Due gli obiettivi: in primis poter garantire maggior distanziamento sociale, sia per gli spazi più ampi lungo la Morin sia per il “diluire” gli avventori tra il centro storico e la passegiata, e in secondo luogo permettere alle attività che hanno risentito e risentono ancora del lungo lockdown di poter tornare a respirare.

C’è però chi, come ad esempio i commissari Marco Raffaelli e Massimo Caratozzolo (coloro i quali hanno richiesto la convocazione delle commissioni congiunte), è preoccupato di una scelta che a loro detta potrebbe portare più danni che benefici. “Potrebbe essere lesiva per chi non può investire soldi in uno stand e negli altri costi da sostenere” ha commentato il commissario Raffaeli. “Se funzionasse l’idea dello spostamento dei flussi di avventori potrebbe danneggiare chi non ha le possibilità di spostarsi sulla Morin, prendere questo tipo di decisioni in corsa può portare a dei danni” ha sottolineato il commissario Caratozzolo.

“Il centro città vive un problema legato agli assembramenti – ha ricordato l’assessore al commercio Lorenzo Brogi – per questo abbiamo emesso un’ordinanza restrittiva. Il sindaco Peracchini ha poi rimarcato l’idea di poter spostare qualche attività al molo. Si tratta di una libera scelta degli imprenditori che lavorano nel quadrilatero della movida, non di imprenditori esterni. Queste persone possono ampliare la loro offerta anche sulla Morin e inoltre c’è anche la possibilità per i locali del centro di fare asporto sul molo, stiamo semplicemente ampliando gli spazi di servizio. Questo servirà anche per diluire le persone in più zone, per evitare assembramenti nel centro cittadino. Si tratta di una chiamata per singolo operatore per usufruire di questa "terrazza sul mare", per fare delivery delle proprie pietanze”.

“Visti gli assembramenti e i fatti avvenuti dopo i primi giorni di movida post lockdown è nata l’idea di decentrare alcuni locali della movida – ha ricordato l’assessore alla sicurezza Gianmarco Medusei – I provvedimenti adottati in merito alla movida hanno già dato i primi frutti importanti. L’importante è garantire la sicurezza e tutelare gli operatori del commercio. Con la chiusura degli esercizi di vicinato alle 21:00 e il divieto di asporto di vetro si sono visti i primi miglioramenti”.

“L’idea di principio mi trova d’accordo. Ma viviamo in un’epoca in cui alla sera troveremo meno persone rispetto alle scorse estati. Gli assembramenti come si possono formare in centro si possono formare sulla Morin. Chi non potrà andare alla Morin con uno stand potrà trovare una situazione in centro più povera, verrebbe danneggiato. Sarebbe meglio sviluppare qualcosa di più elaborato per essere pronti il prossimo anno”. Preoccupazione, quella di un possibile svuotamento del centro cittadino per effetto di un fenomeno di “vasi comunicanti” che ha condiviso anche il commissario Roberto Centi, che ha rimarcato come una presenza più attenta delle forze dell’ordine nel centro cittadino basterebbe per isolare ed individuare i malintenzionati.

C’è anche chi, come il commissario Fabio Cenerini, rimarca l’importanza delle scelte fatte dall’amministrazione con l’ultima ordinanza sulla movida: “L’amministrazione deve pensare ad un connubio tra le esigenze dei residenti del centro, i locali e i giovani che vogliono divertirsi. In merito a questa proposta, in una delle ultime riunioni di maggioranza, si è già deciso che di questa proposta se ne discuterà tra amministrazione e maggioranza”. Ha colto la palla al balzo il commissario Raffaelli sottolineando come in realtà ci sarebbero quindi delle visioni diverse in seno alla maggioranza sul tema dato che ci sarà un incontro tra amministrazione e maggioranza al riguardo e ha invitato la maggioranza ad aprire un percorso di condivisione con associazioni di categoria e operatori interessati.

Ad evidenziare come sull’idea ci siano visioni differenti o comunque necessità di un approfondimento anche nella stessa maggioranza è stata la presidente Maria Grazia Frijia: “L'apporto dell’opposizione in questa discussione potrebbe essere utile. Bisogna sentire anche gli operatori commerciali. Valutiamo attentamente anche l’apporto che i locali del centro portano anche al commercio puro. Se l’orario dell’aperitivo inizia alle 19:00 questo porta le persone a passeggiare nel centro e magari fare qualche acquisto, spostare tutto tout court senza regole ben precise e niente di chiaro sulla passeggiata Morin potrebbe penalizzare anche i negozianti. Secondo me la questione è tutta da valutare”.

Anche il commissario Lorenzo Forcieri ha sollevato qualche dubbio in merito all’iniziativa: “Non mischiamo due distinti problemi. C’è un problema legato agli operatori commerciali che hanno difficoltà a svolgere il loro compito? C’è un problema di ordine pubblico? Sono tematiche distinte. Spostare la movida da una parte all’atra non risolve il problema, ci sarebbero gli eccessi della movida lungo la Morin invece che nel centro città. Se il tema è legato agli operatori commerciali allora bisognerebbe ampliare la possibilità di espandersi in prossimità dei locali ed avere più spazio pubblico”.

I commissari Emanuele Corbani e Andrea Biagi hanno invece apprezzato l’idea dell’ampliamento commerciale sulla Passeggiata Morin: “Si tratta di tutelare le imprese e dare un qualcosa in più. Valutiamo se è il caso di ascoltare gli operatori e le associazioni di categoria, se dovessimo aprire ora un percorso con diverse commissioni rischieremo di andare lunghi e di incartarci senza concludere nulla dati i tempi stretti”, ha sottolineato il commissario Biagi. “Assembramento vuol dire troppe persone in poco spazio. O diminuiscono le persone, cosa non fattibile, oppure si ampliano gli spazi e non vedo altre location adatte se non la passeggiata Morin. Inoltre una maggiore presenza di persone in via Diaz sarebbe utile anche come deterrente per lo spaccio della zona. Va bene ascoltare gli operatori ma per definire i dettagli della proposta, non per metterla in discussione”.

L’idea si rivolge, come ha sottolineato l’assessore Brogi, a chi, oltre ad essere colpito dalla situazione di difficoltà è colpito anche da provvedimenti restrittivi dati dalle ordinanze sindacali. “Non avrebbe senso in questo periodo storico chiamare uno che ha un bar a Pitelli per venire alla Morin – ha proseguito l’assessore Brogi rispondendo a qualche quesito posto dalla commissaria Jessica De Muro in merito alla sanificazione dei tavoli e degli stand, alla possibilità di espandersi alla Morin per le attività commerciali di tutto il comune e al numero di stand possibili – Si tratta di un massimo di 34 postazioni, verrà effettuata la sanificazione dei tavoli e dei bagni chimici seguendo le disposizioni dei protocolli sanitari. Per quel che riguarda i costi si tratta di spese legate al suolo, al costo o al noleggio di un gazebo e agli allacci per le utenze”.

Bisognerà a questo punto capire se verrà effettivamente aperto un percorso attraverso le commissioni, come richiesto da diversi commissari, con operatori e associazioni di categoria.

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