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Per il turismo è il momento della svolta, serve un nuovo modello per il futuro In evidenza

di Elena Voltolini - Innovazione, sostenibilità e digitalizzazione sono le parole chiave. Dall'Unione Europea possono arrivare aiuti anche in forma indiretta.

Capire il sostegno che può dare l'Unione Europea per la ripresa del turismo in Italia in generale, ed in Liguria in particolare.
Questo l'obiettivo del seminario online che si è svolto oggi sulla pagina Facebook del Parlamento Europeo in Italia e che ha unito Genova, La Spezia e Bruxelles.
“TURISMO IN LIGURIA. LE OPPORTUNITÀ DI RILANCIO DALL’UNIONE EUROPEA ED IL RUOLO DELLA PROVINCIA COME REFERENTE SUL TERRITORIO. Cosa ha già fatto e cosa può ancora fare l’Europa per sostenere la ripresa del turismo, cioè di un settore strategico per l’economia regionale?“: è stato il tema dell'incontro, organizzato per capire quale può essere la migliore strategia di rilancio e di sostegno per il turismo e per mettere a confronto le istituzioni e gli operatori del settore.

Del resto, come ha sottolineato Carlo Corazza, Responsabile del Parlamento Europeo in Italia, introducendo i lavori, il turismo è uno dei settori chiave dell'economia europea: “In Europa quasi 23 milioni di posti di lavoro, diretti o indiretti, e il 10% del pil sono legati al turismo.
Se non ripate il turismo, non riparte l'economia: da questo ambito dipendono molti posti di lavoro.
Finora la risposta europea è arrivata parzialmente, adesso il punto cruciale è il piano per la ripartenza. Un accordo a luglio è possibile, quindi è possibile che ad inizio 2021 ci sia questo piano, con una chiave di ripartizione del 20% in Italia, il che significa soldi a fondo perduto e prestiti. A questo punto è fondamentale il confronto con gli operatori del settore e con le regioni”.

Tempo non ce ne è, ora è il momento di agire ed è necessario farlo in fretta, ha sottolineato Massimo Gaudina (Rappresentanza in Italia della Commissione europea – Ufficio regionale di Milano - Capo della Rappresentanza regionale): “Questo è l'anno cruciale, si sta preparando il piano per i prossimi 7 anni.
Il settore turistico rappresenta il 10% del pil europeo e 13% del pil italiano. Capire quali sono le opportunità concrete per il turismo che si trovano all'interno dei fondi europei in preparazione è essenziale”.
Insomma, oggi è il momento di pensare al turismo del domani: “Innovazione, resilienza, sostenibilità – sono queste le parole chiave secondo Gaudina - Nel bilancio 2021-2027 si parla del Green deal euroepo e di digitalizzazione, ma ricordiamo anche che c'è la proposta di rafforzare le reti europee e ci sono possibilità che le autostrade ligure possano accedere ai fondi del Connecting europe”.

Tema particolarmente d'attualità quello delle autostrade e delle infrastrutture per la Liguria che in queste settimane vede ripetersi quotidianamente scene di code e lunghe attese, con tempi di percorrenza notevolmente dilatati e molteplici disagi.

Non può mancare, allora, un collegamento anche con questo argomento da parte dell'Assessore al Turismo della Liguria Gianni Berrino.
“Dall'Euopa ci aspettiamo una spinta sulla rete autostrale e sul corridoio ferroviario Marsiglia - Genova perchè sono fondamentali per la mobilità. Ricordo inoltre che per un accordo conseguente alla Seconda guerra mondiale la stazione di Ventimiglia viaggia a 1500 volt, invece che 3000, quindi i treni moderni non possono arrivarci. Bisognerebbe intervenire anche su questo”.
Berrino incalza: “Dopo una buona ultima settimana di giugno, a luglio ci aspettavamo una prima ripresa vera del turismo, invece i problemi sulle autostrade lo hanno impedito, vanificando tutt gli sforzi. Siamo passati dal lockdown sanitario al lockdown infrastrutturale”.
E cita i numeri: “A gennaio abbiamo avuto un +29,5% di arrivi, a febbraio un +11%. Poi ovviamente blocco totale durante il lockdown, ci è seguito a giugno un – 65%. I dati dell'ultima settimana di giugno, però, ci facevano ben sperare, perchè eravamo risaliti ad un -42% di arrivi. Tutto vanificato dalla situazione sulle autostrade”.
La situazione attuale in Liguria? Il 40% delle strutture ricettive è ancora chiuso, ma qualcosa si sta muovendo, come dimostrano i 1400 lavoratori assunti con contratti di 4-5 mesi grazie al bonus messo a disposizione dalla Regione”.

Se la Liguria stava facendo molto bene sul fronte del turismo, era proprio La Spezia ad avere quasi il ruolo di traino: “Nel 2019 abbiamo registrato ottimi dati – sottolinea la Consigliera provinciale Patrizia Saccone – le presenze erano aumentate del 7,82% , con numeri molto significati per La Spezia, Riomaggiore, Lerici e Sarzana. Si trattava in gran parte, il 62% di stranieri.
Si è discusso molto di mobilità turistica, ora servono garanzie sugli investimenti e gli incentivi”.

Dal territorio spezzino arriva anche la voce del Presidente del Parco delle Cinque Terre Donatella Bianchi (già vincitrice del Premio donna ambiente patrocinato dal Parlamento europeo): “Il turismo nel Parco ha avuto una battuta di arresto drammatica. Siamo passati da 3 milioni di presenze a zero. Dobbiamo trasformare questa crisi terrible anche in qualcosa di positivo, che ci insegni qualcosa, bisogna andare verso una strategia di sviluppo nuova, che abbia la sostenibilità al centro e bisogna cambiare il modello di turismo, basta al mordi e fuggi.
Priorità devono essere la mobilità sostenibile e la digitalizzazione”.

Tra i diversi operatori del settore presenti, anche l'esperto di marketing Gianluca Giannecchini, una lunga esperienza nel settore crociere e tra l'altro una collaborazione con il Comune di Sarzana: "Il settore era cresciuto notevolmente grazie ad un lungo lavoro. Basta citare due numeri: sono 4mila gli appartamenti e i B&Bautorizzati nella provincia spezzina e nel 2020 erano previsti 850mila croceristi. Ora questi numeri sono tutti vanificati. Serve ripartire e bisogna tornare a proporsi ai buyers internazionali anche con B2B creati a livello digitale perchè è fndamentale continuare a mantenere i contatti e lavorare sulla reputation".

All'incontro online hanno partecipato divesri capodelegazione dei partiti italiani al Parlamento Europeo.

La capo delegazione del M5S Tiziana Beghin ha affermato: ”La Liguria è una terra unica dal punro di vista dell'offerta turistica e dobbiamo puntare su questa varietà. In questo frangente segnato così nettamente dal Coronavirus, abbiamo la possibilità di fare conoscere i nostri borghi e sfruttare il turismo dell'entroterra. Questo a breve termine, e a quest fine sono stati chiesti all'Europa finanziamenti per le imprese del settore, una certificazione europea per le strutture in modo che i turisti possano stare più tranquilli, e una campagna di comunicazione a livello europeo. Le imprese liguri devono essere più presenti in rete. A lungo termine, invece, il Parlamento europeo ha visto in questo momento storico, pur così complicato, una possibilità storica di rinnovo e abbiamo chiesto una linea dedicata al turismo sostenibile nel bilancio europeo. La parola d'ordine deve essere convergenza”.

Carlo Fidanza, Capo delegaazione Fratelli d'Italia, mette in evidenza alcuni rischi da evitare: “La prospettiva è quella della perdita di decine di migliaia di posti di lavoro. Oggi, al di là del blando riferimento del Recovery Found, non ci sono linee di finanziamento dedicate nello specifico al turismo, quindi saranno gli stati membri a decidere come orientarli.
Il rischio è che avremo grandi player forti, grazie anche ai salvataggi di Stato, mentre molte piccole realtà potrebbero scomparire”.

Brando Benifei, capo delegazione PD: “Speriamo che l'Italia riesca ad accedere già a settembre al fondo europeo SURE per sostenere il reddito dei lavoratori del settore turistico. Fino alla fine del 2021 l'Italia potrebbe avere sino a 20 miliadi.
Spero che attiveremo poi il MES sanitario prchè usare quelle risorse significa liberare altri fondi per l'economia reale.

E sulla viabiltà: “Spero che ci sia la volontà di arrivare alla soluzione, perchè questo tema è strettamente legato al turismo”.

Massimiliano Salini di Forza Italia aggiunge: “Abbiamo una Liguria spaccata in due: da Genova verso La Spezia il versante rientra nelle reti Cor e quindi il cofinanziamento dell'Europa può che può arrivare al 50%; la parte di ponente invece no
Il futuro dell'Italia è in gran parte connesso alla capacità di investire nei porti, sia dal punto di vista commerciale che turistico”.

E guarda anche ad un aspetto probabilmente poco noto e discusso: “Invito ad approfondire la possibilità di chiedere una “Zona economica speciale” per tutta la Liguria. So che al momento, per come sono le normative, è molto difficile, ma credo sia qualcosa da rivedere e su cui discutere”.

Marco Campomenosi, capo delegazione della Lega: “C'è una narrativa su quello che viene da Bruxelles che subisce molto la dialettica e lo scontro politico. Il mio appello è che si investa molto sulla capacità pogettuale. Accedere a risorse diverse per aiutare il turismo sarà fondaentale, non basarsi quindi solo su fondi specifici.

 

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