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Sarzana, Ricci (Pd): "Giunta Ponzanelli divisa e troppo debole"

 

 

"Centrosinistra alla riscossa verso le comunali 2023 con idee innovative e condivise da tutta l'opposizione"

 

La Giunta Ponzanelli e la sua maggioranza si sono insediati a Sarzana nel luglio 2018, da allora sono trascorsi due anni e alcuni mesi, quale bilancio ad oggi e dopo le scosse locali subite alle recenti Regionali?

Si deve mettere in evidenza il turbine dei passaggi di schieramento politico (l'assessora Campi), di dimissioni, inevitabili (il leghista Cecati) e costrette (il leghista Iacopi), di scissioni (sempre nel gruppo della Lega) che hanno avvolto la maggioranza, da subito e fino a ieri l'altro (il passaggio all'opposizione della consigliera Mazzanti); in sostanza una instabilità continua. Ancora dobbiamo parlare degli inciampi di programmazione urbanistica (il caso Piano Spiagge), delle incredibili leggerezze amministrative, gli affidi di gestione delle spiagge e dei parcheggi adiacenti (oggetto di attenzione da parte della Magistratura locale), da ultimo il caso della selezione per vigile urbano, la cui dubbiosa procedura amministrativa ha fatto sì che il dirigente bloccasse il tutto, ce n'è d'avanzo per giudicare in modo negativo l'attuale compagine politica che governa la città.

Occorre anche notare che ogni azione, cosiddetta "positiva", della giunta nasce da spinte esterne: regionali (progetti e finanziamenti per il ponte sul Calcandola, la nuova scuola, e così via) o governativi (restauro delle scuole, acquisizione di nuovi volumi per la biblioteca, ecc.); fondi che vengono sempre definiti come "intercettati" e dichiarati connessi alla bravura della Giunta, tacendo la provenienza e la obbligatorietà di azione e di attuazione. Intercettati si, come colui che si siede sulla soglia di casa e "coglie quel che passa il convento".

Per la verità anche le minoranze in consiglio comunale hanno avuto rimaneggiamenti (nascita di Italia Viva, frazionamento successivo della stessa) che hanno interessato, inizialmente, il PD; la situazione iniziale appariva problematica, in ogni caso, nel corso della consiliatura i membri delle minoranze hanno lavorato sempre di più in modo sincronico, da oltre un anno ormai. I consiglieri del Pd non si sono mai sottratti alle intese, da qualunque gruppo partisse l'iniziativa, dando un significativo contributo tecnico-politico.

Il PD è il primo partito in città, secondo le ultime elezioni regionali, cresce quindi la nostra responsabilità verso la città e le altre forze politiche, avverse alla giunta attuale, sia nella prospettiva delle prossime elezioni comunali dell'anno 2023, sia in relazione alle azioni politiche quotidiane, finalizzate a cogliere in modo puntiglioso i deficit della maggioranza ed a formulare sagge proposte alternative.

L'azione politica coordinata in Consiglio Comunale è auspicabile possa essere la base per mettere a punto prospettive future atte a cambiare direzione di governo della città.

E' ora, quindi, di iniziare a lavorare alla costruzione di idee innovative e condivise tra partiti di opposizione, organismi della società civile e cittadini, per rendere moderno, accogliente, ancora più ricco di verde il nostro contesto di vita; lavorare per alternative alla mobilità con mezzi a motore, facilitare la rigenerazione degli edifici, diffondere la cultura e la risocializzazione in ogni luogo del territorio, ridare vita alle "periferie", pretendere una sanità pubblica di prossimità e così via.

Quindi partiamo dalle idee e poi su esse costruiamo i gruppi di donne e uomini che le veicolano. Il PD, per tutto questo, c'è.

In sintesi, la giunta attuale è inaffidabile e dubbia competenza. I suoi leader sono graditi alla città assai meno dei candidati dell'opposizione (questo consegnano gli esiti delle regionali a livello locale). Le minoranze (sempre meno tali) stanno trovando il modo di coordinarsi.

Su queste basi, allora, è altamente probabile che il futuro della città possa essere più luminoso e meno oscuro di quello attuale.

Rosolino Vico Ricci segretario PD Sarzana

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