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Caporalato, Rifondazione: "Gli immigrati ci rubano anche il dovere di essere sfruttati"

La richiesta di risarcimento per i lavoratori e di abrogazione per la legge Bossi - Fini.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, Segretario nazionale di Rifondazione Comunista Foto da FB Maurizio Acerbo

 

L'operazione compiuta dalla Guardia di Finanza della Spezia che ha portato ad 8 arresti è solo la punta dell'iceberg di un mondo di lavoro sommerso, nascosto nella catena di appalti, subappalti e di caporalato finalizzati a ridurre salari e diritti a livelli inauditi. Chi lavorava negli yacht di lusso per conto di insospettabili aziende italiane era sottoposto a vessazioni per un salario di 4 euro all'ora, condizione necessaria per conservare il permesso di soggiorno che una legge ingiusta fa decadere in assenza di contratto di lavoro. È un padrone direttamente o indirettamente attraverso un suo "caporale" che dà diritto a restare in Italia per essere sfruttati, spesso al nero.

Una sinistra degna di questo nome deve pretendere da un lato lo sganciamento del permesso di soggiorno dal contratto di lavoro e dall’altro l’istituzione di un salario minimo legale da garantire anche nei contratti d’appalto, insieme alle tutele previste dal contratto di riferimento

Stesso lavoro, stessi diritti per tutte e tutti!

Rifondazione Comunista chiede giustizia e diritto ad un equo risarcimento per chi ha subito angherie, disprezzo delle leggi sul lavoro e minacce a chi si ribellava.

E chiede che il parlamento finalmente si muova per abrogare una legge fallimentare e razzista come la Bossi-Fini utile solo a generare profitti illeciti e discriminazioni.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale di Rifondazione Comunista
Veruschka Fedi, Segretaria Provinciale di Rifondazione Comunista La Spezia

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