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"Più posti letto e più personale, per assistere tutti, pazienti Covid e non"

La lettera aperta di Chiappini e Canessa al sindaco di Sarzana.

Gentilissimo Sindaco di Sarzana Avv. Cristina Ponzanelli,

 

durante l’ultimo Consiglio comunale abbiamo apprezzato il suo appello all’unità per affrontare questa nuova e allarmante ondata epidemica

Il richiamo al rispetto delle regole espresso dal Sindaco di Sarzana è fondamentale, come importante ed autorevole è la corretta e trasparente informazione sui dati relativi a ricoveri e contagi, soprattutto se ancor più scorporati per comprensorio e comune.
Questo al fine di spingere i cittadini a credere ancor di più nel proprio contributo alla lotta contro il contagio attraverso il rispetto delle elementari norme di protezione verso se stessi e gli Altri.

Oltre questo, vorremmo coinvolgerLa su altri tre temi fondamentali nell’affrontare l’emergenza sanitaria Covid e NO Covid.

Il primo riguarda la carenza di personale sanitario che nel comprensorio della ASL 5 è decisamente più grave che nel resto dei territori liguri.

Il secondo riguarda la pressione dei ricoveri sulle strutture ospedaliere che comportano la necessità di utilizzare e dedicare i posti letto esistenti ai malati Covid.

Il terzo riguarda il “succo” della conseguenza dei primi due punti: l’impossibilità di fornire assistenza ai malati di altre patologie se non in urgenza o emergenza.

Sul primo punto crediamo non ci sia nulla da aggiungere rispetto a quanto, come comitati civici ed associazioni di cittadini, andiamo ripetendo da anni: il nostro territorio è pesantemente inficiato da circa il 30% di carenza di personale rispetto agli altri territori liguri laddove è appurato, con dati ufficiali, che il comprensorio genovese viaggi con circa 185 operatori per 1.000 abitanti, il resto dei territori liguri con 150 operatori per 1.000 abitanti, mentre sul nostro risultano 100 operatori per 1.000 abitanti.
Una grave carenza che non risulta sia stata ridotta durante il periodo estivo, dopo la prima epidemia, per affrontare la seconda ondata autunnale.
Una situazione che ha costretto a spostare personale dalle usuali attività all’assistenza ai pazienti Covid ed alla prevenzione e tracciamento del contagio, rallentando e bloccando attività che garantivano un livello minimo di assistenza, già poco accettabile in “tempi normali” (vedi mobilità passiva verso la Toscana) .

Sul secondo punto occorre evidenziare che una parte di posti letto, peraltro non aggiuntivi rispetto alle disponibilità esistenti pre Covid-19 – se non per alcuni letti di rianimazione - sono occupati da pazienti “paucisintomatici” che potrebbero essere curati a domicilio, e che vengono ricoverati nell’impossibilità di isolarli dal resto del nucleo famigliare, costringendo a tagliare ulteriori posti dedicati alle normali attività assistenziali, oltretutto in una situazione che vede il nostro territorio carente di più di 250 posti letto di degenza rispetto ai parametri minimi previsti dalle normative vigenti.

Il terzo punto è la diretta conseguenza delle prime 2 criticità (Poco Personale, pochi Posti Letto): i malati affetti da patologie NO Covid non riescono ad accedere ai normali canali di assistenza, ospedalieri o territoriali, già di per se inficiati in tempi normali dalle ben note problematiche dei tempi di attesa.
Problematiche che ora sono appesantite dalla difficoltà di ottenere informazioni rispetto agli esigui canali “alternativi” offerti dal servizio sanitario pubblico locale, alla conseguente ricerca di prestazioni “parallele” a pagamento – e qui “chi li ha” magari riesce, “chi non li ha” subisce: eticamente inaccettabile – passando per un frequente aggravamento della situazione non controllata che può comportare la necessità di interventi in urgenza/emergenza, per arrivare anche al decesso dei malati (vedi infarti cardiaci o ictus), magari evitabile con il consueto controllo e cura della patologia principale. Ricordiamo che nei mesi di marzo aprile in provincia di Spezia abbiamo avuto un aumento di mortalità di oltre il 40%, di cui la metà NO Covid.

Per questo Le chiediamo, Gentile Sindaco Ponzanelli, di attivarsi e fare tutto ciò che, pur nei limiti del suo livello istituzionale confinato al territorio di appartenenza, è in suo potere per:
- perorare la richiesta di assunzioni di personale sanitario, almeno proporzionale alla carenza riconosciuta alla ASL 5 rispetto agli altri territori,

- richiedere urgentemente l’individuazione di strutture di ricovero per i malati “paucisintomatici” alternative ai reparti di degenza ospedalieri.

Due provvedimenti che consentirebbero di affrontare al meglio nel nostro territorio la prevenzione del contagio e l’assistenza ai pazienti Covid, ripristinando pure, almeno in buona parte, l’assistenza ai pazienti non Covid, mitigando quindi le conseguenze di cui al terzo punto.

Sarebbe anche auspicabile, come ha fatto nell’ultimo Consiglio comunale, che fornisse i dati riguardo a cosa è stato fatto finora per i tre punti di caduta rappresentati sopra, in modo da fornire alla cittadinanza una corretta e completa informazione.

Grati per l’attenzione, porgiamo distinti saluti.

I due concittadini

Infermiere Valter Chiappini
Presidente Associazione civica Sarzana in movimento, cofondatrice del Manifesto per la sanità locale.
Responsabile sanità Coordinamento USB La Spezia.

Dott. Pier Aldo Canessa
Ex Primario struttura complessa Pneumologia Ospedale di Sarzana e membro Manifesto per la sanità locale.

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