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Caleo: "La legge Toti butta alle ortiche le aree protette"

L'esponente del Partito Democratico contro la modifica della legge istitutiva dei parchi regionali.

Massimo Caleo Massimo Caleo

"Le nuove norme di modifica della legge istitutiva dei parchi regionali liguri hanno preso le sembianze di un colpo di mano. La giunta Toti le ha approvate con subdoli tecnicismi formali, sotto forma di emendamento in aula nell'ambito della Legge di Stabilità.

Nessuno scambio di opinioni, nessun dibattito collegiale, nessun esame approfondito hanno preceduto il provvedimento. Una prassi che non ha proprio niente a che fare con la leale collaborazione istituzionale e politica. Siamo così di fronte all'ennesimo tentativo del centrodestra di annullare la forza e la creatività dei territori protetti liguri.

Sono in pieno accordo con le associazioni ambientaliste e ribadisco da parte mia la contrarietà al depotenziamento degli enti parco consegnando tutto il governo delle aree protette all'amministrazione regionale, sottraendolo alla gestione e al controllo del territorio.

Come se non fosse bastata la legge 'taglia parchi' dell'aprile 2019, Toti e la sua giunta non possono sottrarre personale qualificato, togliere autonomia, inventare accorpamenti tra luoghi e dimensioni completamente differenti.

La Regione è andata contro ad alcune normative nazionali. Troppo sbrigative le regole riguardanti le modifiche dei confini. Non si capisce bene poi cosa sia quella figura spuria tra il Consiglio del Parco e la Comunità del Parco, intesa come Comunità dei Sindaci.

Tutte le modifiche riguardo alla composizione delle Comunità del Parco sono frutto di decisioni poco ragionate. Ad esempio, mi domando cosa può servire al Parco Montemarcello-Magra-Vara un rappresentante delle attività produttive con funzioni consultive quando tra le ultime nomine c'è già un membro di questo genere.

Tre anni fa festeggiammo, a Camogli, l'approvazione della mia proposta di legge che istituiva il Parco Nazionale di Portofino. Sostenuta da tanti cittadini, associazioni, Comuni e mal digerita dalla amministrazione totiana (quest'ultima seppur invitata, non mandò nessuno a quella festosa iniziativa istituzionale).

Lo dico perché fu il prologo di ciò che diventerà l'azione della amministrazione regionale in questi tre anni: ostacolare il progetto, senza se e senza ma. Ora mi domando, ma come si può perdere tanto tempo per offrire al territorio una straordinaria opportunità di sviluppo, per tutto l'anno e non solo per tre mesi d'estate.

Personalmente mi batterò, come sempre ho fatto, per evitare la sterilizzazione degli enti parco e contro la maldestra volontà di questo centrodestra di buttare alle ortiche ciò che si è costruito in questi 30 anni".

Massimo Caleo, responsabile nazionale parchi del Pd

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