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Montalbano e il dissesto idrogeologico delle colline: Piaggi interviene in commissione In evidenza

di Doris Fresco - In commissione si è discusso sulle condizioni del versante di Isola di Montalbano.

 

"Il problema della fragilità del nostro suolo di quella zona in modo particolare è evidente quindi io credo che questa commissione sia molto utile per capire lo stato dell'arte anche rispetto agli studi che vengono effettuati per prevenire, possibilmente, invece che curare fenomeni e per riferirci anche di tutti i lavori che sono stati fatti".

Dunque l'assessore Piaggi è stato ascoltato per fare il punto generale su quello che è stato fatto e su quello che l'amministrazione intende fare per la fragilità del suolo, nella zona di Montalbano in modo particolare.

L'assessore è partito quindi facendo una panoramica generale: "Innanzitutto è sempre bene focalizzare l'attenzione sul tema idrogeologico. Recentemente è avvenuta una piccola frana su via Marconi, si tratta di una frana superficiale che è stata già sanata completamente tramite un intervento di somma urgenza. Si tratta di una frana purtroppo comune nel territorio Ligure e nella provincia, soprattutto, dove sono stati fatti gli scavi stradali.

Tutt'altra storia è invece la grossa frana di Montalbano che ha avuto un'esegesi completamente diversa: in quel caso si tratta di una fenomenologia molto più complicata che non è solamente invasiva all'interno del versante, ma ha una grossa estensione sia lateralmente che in profondità. Questo vuol dire che coinvolge non soltanto lo strato superficiale, ma anche gli strati più profondi del substrato roccioso. Sostanzialmente negli ultimi anni su Montalbano sono spesi spesi 4.400.000 euro; l'area e profondamente cambiata da un punto di vista morfologico."

La zona è oggi posta sotto costante monitoraggio: "Questo ci permette di avere una visione sicuramente più completa del fenomeno che si è evidenziato da un punto di vista tecnico-scientifico. Grazie al contributo scientifico di Cnr-Irpi, che è stato coinvolto insieme alla nostra Protezione Civile, è stato fatto un studio di dettaglio di tutto l'areale spezzino che ci ha permesso di andare ad individuare le misure principali per aggiornare e studiare in maniera più approfondita tutte le zone".

La fragilità idrogeologica riguarda indubbiamente altre zone del nostro Golfo, come dimostrano le condizioni di Marinasco, ad esempio.

Ha spiegato l'ingegner Cannetti: "Dal 2010 ad oggi sono stati molti e diversi gli interventi adottati nelle nostre colline. Sono quasi 11 anni di inter e ad oggi la situazione, dal punto di vista della viabilità e della proprietà pubblica, è monitorata, ma in sicurezza".

Su richiesta del commissario Massimo Baldino, l'assessore Piaggi ha approfondito il tema dello studio di CNR: "E' stato fatto uno studio molto approfondito partendo da una serie di informazioni che erano già sicuramente note, quindi informazioni storiche, e sono state raccolte all'interno dello studio e vagliate attentamente per vederne eventuali differenze. Tutte queste informazioni sono state inserite all'interno di un software assolutamente evoluto che permette di andare a identificare quelle che sono le zone con più probabilità di rischio.

A questo lavoro si è affiancato un lavoro sul territorio interfacciandosi con il nostro ufficio geologico e con la Protezione civile. Per non far rimanere questo lavoro lettera morta all'interno di un gruppo di tecnici si è deciso sostanzialmente di esportarlo al di fuori di quello che è l'ambito tecnico e di andare a intervistare di fatto le persone che vivono in questi siti che sono potenzialmente problematici e andare a verificare qual era la loro percezione e ovviamente informare sulla questione e avvertirli della problematica".

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