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Maggioranza "ormai sbriciolata" o "coesa come sempre"? Botta e risposta in consiglio comunale In evidenza

La discussione si accende già dalle prime battute: la votazione per la surroga di Peserico, nominato assessore, è l'occasione per parlare dello stato di salute della maggioranza. 

Doveva essere una questione quasi semplicemente burocratica, la votazione per la surroga di Giacomo Peserico, nominato assessore al bilancio nei giorni scorsi, e l'ingresso in consiglio comunale di Paolo Messuri. Invece la discussione si accende già dal primo intervento. 

A scatenare gli animi l'intervento di Marco Raffaelli (PD), che fin dall'inizio detta l'agenda degli interventi: si parla poco di Peserico assessore e Messuri che torna in consiglio comunale, se non per complimentarsi per i nuovi ruoli; si parla molto, al contrario, dello stato di salute della maggioranza.

"Il vaso di Pandora è stato aperto - commenta Raffaelli - La maggioranza sta perdendo pezzi, dimostrando l'incapacità di chi amministra. Il Sindaco è solo, non verrà ricandidato". Inizia così una lunga serie di interventi tra chi spende parole per rassicurare: "Siamo uniti, guardate in casa vostra", come Cenerini (Forza Italia), Frascatore, Ceragioli e Biagi (Cambiamo!), e chi invece attacca, come Federica Pecunia (Italia Viva), che nel suo intervento commenta: "La maggioranza è sbriciolata e difenderla questa sera non serve. Potete pure prodigarvi spiegandoci quanto siete uniti, ma noi sappiamo cosa avete fatto in questi quattro anni. Il Sindaco oggi è solo, nessuno dei gruppi principali che fanno parte della maggioranza, salvo adesso, all’ultimo minuto, lo ha difeso" e Guido Melley, che aggiunge: "In generale questi rimpasti secondo me sono pasticciati, con passaggi che dimostrano l’allontanamento di due parti della maggioranza: il collega Andrea Costa che ha dichiarato di non essere più rappresentato da questa Giunta e poi il problema interno a Forza Italia. È vero che a noi dovrà riguardare il lavoro che faremo noi per le prossime elezioni, ma non raccontateci che ad oggi siete coesi. In piena pandemia e in piena crisi economica abbiamo una maggioranza debole e un Sindaco che ha fatto poco o nulla".

Con l'intento di ridimensionare la crisi interviene anche Corbani, che spiega: "Sono usciti tanti articoli in questi giorni, ma stiamo parlando di una tempesta in un bicchiere d'acqua. Se non siamo intervenuti prima è proprio per non alimentare questa polemica inutile". 

E' a questo punto che interviene Andrea Costa, che invece racconta una posizione ormai fuori dalla maggioranza: "Io credo che La Spezia Popolare abbia portato un contributo importante alle scorse elezioni. Facendo anche una lista, abbiamo cercato di portare le nostre idee e i valori. Le diverse visioni all’interno della coalizione possono essere arricchenti e con questo spirito lo abbiamo fatto, ottenendo un buon risultato. Non condivido il metodo scelto dal Sindaco nel rimpasto di Giunta, ma non per dare un premio a me, ma per riconoscere quegli spezzini che quattro anni fa hanno creduto nell’esperienza di Liguria Popolare e hanno votato Peracchini. Io sono contento se la maggioranza è unita, ma la scelta del sindaco di non far valere Liguria Popolare è stata presa in autonomia. Io credo che non ci si debba vergognare nel richiedere le poltrone, perché averle significa avere la responsabilità di ricoprire ruoli amministrativi della città. Si è scelto che una forza che è stata importante per l’elezione di questo Sindaco non dovesse essere coinvolta nell’organo di governo della città. Noi non siamo in rottura con la maggioranza, ma prendiamo atto della scelta del sindaco. Mi dispiace si sia arrivati a questo punto, ma non posso condividere i metodi scelti".

Caratozzolo aggiunge: "Mi riconosco nelle parole di Costa. Le difese di queste sera a Peracchini me le aspettavo, intanto però Forza Italia non riconosce l'assessore appena nominato e la confusione è palese: credo sia figlia della mancanza di rapporti umani fra il Sindaco e i suoi alleati".

Peracchini sceglie di non rispondere e la discussione va avanti tra chi ringrazia Costa per "aver ristabilito la verità" (Raffaelli e Melley) e chi invece prosegue nel descrivere la maggioranza coesa e unita (Cenerini).

Non lascia cadere le parole di Andrea Costa Lorenzo Viviani, che, incalzato da Melley che chiede un commento da parte della Lega, dichiara: "Sicuramente le parole di Andrea Costa ci fanno riflettere e saranno tema delle dinamiche della maggioranza. Non credo però che siano parole catastrofiche, ma vede una maggioranza che ha tanto ancora da dire". 

 

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