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Quattro mesi per "salvare" la PA della Spezia In evidenza

di Elena Voltolini – A rischio 30 posti di lavoro e tanti servizi di assistenza. Bisogna cambiare una legge regionale entro luglio. La volontà sembra unanime.

Non ci sono trattamenti fiscali e normativi che avvantaggiano la Pubblica Assistenza rispetto alle aziende private: nascerebbe quindi da un errore di valutazione, la legge regionale che mette a rischio la sopravvivenza della PA della Spezia.

La legge, approvata durante la scorsa legislatura regionale a modifica della normativa del 2007, infatti, esclude la Pubblica Assistenza dalla possibilità di effettuare i servizi di onoranze funebri.

La legge, allora approvata all'unanimità, è ora, sempre all'unanimità, contestata perchè è emerso l'errore di fondo che la mina. E' stata la Regione stessa, lo scorso 29 luglio, quando era in carica ancora la legislatura precedente a quella attuale, ovvero la stessa che aveva varato poco prima la legge, ad impegnarsi a rivederla. Un impegno poi confermato da tutte le forze politiche in campagna elettorale e ribadito anche dopo le elezioni.

Sul tema, quindi, sembra esserci l'unanimità, come emerso anche durante la III Commissione Consiliare del Comune della Spezia che si è riunita in videoconferenza questo pomeriggio per audire l'Assessore Genziana Giacomelli e il Presidente della Pubblica Assistenza spezzina Andrea Frau.

L'avvocato Frau ha spiegato la situazione e disegnato gli scenari futuri nel caso in cui la legge non cambiasse. "C'è un conflitto tra il nostro statuto, approvato dalla Regione, e la legge, anch'essa approvata dalla Regione – ha sottolineato Frau – Lo statuto, infatti, prevede i servizi funebri, che ora la legge esclude". Quali sarebbero le conseguenze se la legge entrasse effettivamente in vigore dal punto di vista pratico e la licenza venisse revocata alla PA?

"A rischio ci sono 30 lavoratori – spiega il Presidente Frau – che finirebbero in mobilità o disoccupazione. Ma non solo. A rischio sono i molteplici servizi assistenziali svolti dall'Associazione. Le onoranze funebri garantiscono introiti molto importanti per noi, introiti che ci permettono di disporre delle risorse necessarie a garantire agli spezzini tutte le nostre attività nel campo dell'assistenza sanitaria e del sostegno alle famiglie in difficoltà, un lavoro che svolgiamo da 132 anni e che, in questo frangente così complicato dall'emergenza Covid, risulta ancora più importante".

"Molti – aggiunge Frau – ci fanno una domanda: come vanno avanti le altre realtà simili alla vostra? Facendo una attività più limitata, rispondo. Se guardiamo al territorio del comune della Spezia, noi siamo l'unico soggetto che garantisce una copertura costante e continua, tutti i giorni, tutto il giorno, sempre, il sabato e la domenica compresi. Se diamo un'occhiata agli interventi fatti per richieste al 118 nei fine settimana, c'è sempre la Pubblica Assistenza, a volte la Croce Rossa, le altre realtà simili non ci sono, non per mancanza di volontà, ma perchè non hanno la forza per garantire una copertura continua. Ci sono tante attività che le altre assistenze non possono fornire".

"Se nulla cambia – conclude Frau – a luglio il sindaco Peracchini revocherà alla Pubblica Assistenza della Spezia la licenza per svolgere i servizi di onoranza funebre".

La richiesta, pertanto, è che la legge venga modificata ed è una richiesta raccolta da tutta la commissione comunale, all'unanimità. Dalla Commissione emerge anche la decisione di stilare un documento da inviare alla Commissione regionale che si riunirà domani, per sottolineare la volontà del consiglio comunale spezzino di sostenere la locale Pubblica Assistenza e di chiedere subito la modifica della legge.

L'unanimità, però, viene meno sulla tempistica: la divergenza è tra chi chiede che tale documento venga prodotto ed approvato subito, durante la Commissione, e chi, invece, preferisce uno slittamento a domattina.

Alla fine, su decisione del Presidente Cenerini viste le diverse posizioni, si stabilisce che il documento sarà stilato e poi condiviso su Whatsapp domattina e alle 12 sarà inviato alla Commissione regionale, la cui riunione è prevista per le 15.

Il documento si unirà quindi alle 5378 firme raccolte tra la popolazione spezzina per chiedere la modifica della legge regionale.

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