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PRC/FdS: "Difesa dei beni comuni: da anni questa è la nostra proposta"

E' stupefacente come un esponente autorevole del panorama politico regionale distorga la realtà degli ultimi anni su Acam. E' ancora più assurdo che l'assessore regionale Paita, fino a poco tempo fa attrice protagonista nel comune spezzino dei tentati salvataggi dell'azienda (ad oggi solo buchi nell'acqua) additi altri come responsabili dei propri fallimenti.

Eppure quante riunioni, incontri, scontri, divergenze sul tema Acam con il Pd? Possibile che oggi ci si sia dimenticato tutto? Quando si sbandierarono le linee guida di Strozzi come salvifiche dicemmo che la strada era sbagliata, che si doveva continuare a praticare la via contro l'incenerimento (Cdr in Enel), difendendo la gestione pubblica dell'acqua ed investendo sulle nuove forme di energia.

Quando fu decretato "il giorno più bello della propria vita" (definizione della stessa Paita), il tentato matrimonio con Hera, dicemmo che era follia pensare di affidare ad un'azienda privata, con soci azionisti con sedi nelle isole Cayman, il destino di 950 lavoratori e chiedemmo l'impegno alla giunta (di cui lei faceva parte) di valutare anche scenari alternativi. Poi venne il 13 giugno 2011 ed il voto popolare degli italiani.

Centomila spezzini chiesero di difendere i beni comuni, cosa che Rifondazione Comunista ha sempre fatto in tutti gli atti proposti ed emendati. Come mai questi vuoti di memoria? Gli atti sono pubblici quindi pubblicamente si mente. Viene il dubbio se la menzogna sia frutto della reazione per i tanti falliti tentativi di salvataggio di Acam.

Si vogliono proposte? Le ripetiamo per l'ennesima volta:

1) Rifiuti Zero e porta-a-porta su base provinciale come già avviato in tanti comuni (La Spezia in primis),

2) piattaforma di selezione del non differenziato ed avvio di attività artigianali di recupero, riparazione e riutilizzo,

3) discarica di servizio con piano di dismissione programmato: Il modello è Capannori.

Acqua pubblica, azienda speciale, partecipazione attiva della gente: Il modello è Napoli.

Un'opportunità, quella della società pubblica dell'acqua, che è sempre stata osteggiata, soprattutto da chi sostiene la necessità degli ambiti territoriali a scala regionale, ma che oggi tutti dichiarano economicamente sostenibile.

Piano di gestione di impianti energetici rinnovabili diffusi: il modello è Varese Ligure. Solo così si salveranno i lavoratori Acam che verranno e dovranno essere riorganizzati secondo un modello di sostenibilità ed i servizi essenziali per il territorio.

Infine è curioso che chi accusa Rifondazione di essersi seduta nella "stanza dei bottoni" si dimentichi di chi siano stati i tanti sindaci che hanno utilizzato Acam come cassa depositi e prestiti o come ufficio di collocamento, forse perchè è più facile accusare un partito come il nostro di aver avuto un ruolo piccolo, ma che ha valso risultati importantissimi come la regolarizzazione dei lavoratori della Maris, salvo dimenticarsi che Rifondazioni da anni non ha più un ruolo dentro l'azienda.

Rifondazione Comunista/Federazione della Sinistra La Spezia

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