"Le parole di Draghi ad Atene sono sacrosante: sia quelle sulle conseguenze catastrofiche del cambiamento climatico, sia quelle sui costi sociali della transizione".
Lo afferma Manuela Gagliardi, deputata e vicepresidente di Coraggio Italia a Montecitorio. "Per questo - aggiunge - è evidente che il ministro Cingolani e il suo dicastero debbano compiere un cambio di passo importante dicendo basta ai combustibili fossili fin da subito. Come detto dal premier Draghi, "se continuiamo con le politiche attuali raggiungeremo quasi 3 gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo, con conseguenze catastrofiche". Non si può più aspettare".
"Dobbiamo sfruttare al meglio i soldi del Pnrr per fare quel salto di qualità dal punto di vista della sostenibilità ambientale quanto prima. Questo cambio di rotta va applicato anche all'area della centrale termoelettrica Enel della Spezia: un impianto che ha bruciato carbone per 60 anni, all'interno del perimetro cittadino e nel più ampio contesto del Golfo dei Poeti – argomenta la deputata – non ha più ragione d'essere. Tanto più ora che la stessa Terna è riuscita a recuperare quei 500 megawatt di fabbisogno energetico nazionale. Significa che l'apporto della centrale Enel della Spezia non è più indispensabile per la stabilità della rete, liberando quindi definitivamente il nostro territorio dai vincoli del sistema energetico nazionale, consentendo al ministro di ordinarne la chiusura entro fine anno".
"La transizione energetica non è più rinviabile, mi auguro quindi che la città della Spezia venga integrata in questo ragionamento da parte del governo e si abbandoni del tutto l'ipotesi di riconversione a turbogas della centrale di Vallegrande, una soluzione non più al passo coi tempi", conclude Gagliardi.