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"L'ignoranza è terreno fertile per pregiudizi e negazionismo" In evidenza

Questa mattina, in videoconferenza, Seduta Solenne del Consiglio regionale per ricordare le vittime dell'Olocausto.

 

Questa mattina si è svolta in videoconferenza la Seduta solenne del Consiglio regionale dedicata al Giorno della Memoria, per ricordare la Shoah e la persecuzione degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei ha aperto la cerimonia portando i saluti di tutta l’Assemblea legislativa e ha invitato i colleghi consiglieri a osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’Olocausto del popolo ebraico, dei deportati civili e militari nei campi di concentramento, per tutti i perseguitati per ragioni razziali, religiose e politiche.

E’ seguita la drammatica testimonianza di Andra e Tatiana Bucci. Le due sorelle di origine ebraica sono nate a Fiume e avevano rispettivamente 4 anni e mezzo e 6 anni quando, insieme al cuginetto Sergio De Simone, alla madre Mira, alla zia Gisella e alla nonna Rosa, nell’aprile 1944 furono deportate nel lager di Auschwitz- Birkenau e rinchiuse nel Kinderblock, la baracca dei bambini destinati agli esperimenti del dottor Josef Mengele. Solo le due bimbe, insieme alla madre e alla zia, riuscirono a sopravvivere fino alla liberazione del campo, avvenuta il 27 gennaio 1945.

Nel lager, costruito in Polonia dai nazisti, furono deportati 230 mila bambini ebrei provenienti da tutti i Paesi occupati e ne sopravvissero solo 650.

IL SALUTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE

Il presidente Gianmarco Medusei ha aperto la Seduta Solenne: «Questa celebrazione ci chiama ogni anno a rinnovare la nostra convinta adesione ai più alti valori di civiltà che furono traditi dall’ideologia della razza superiore, sfociata prima nella persecuzione e poi nel sistematico sterminio di quanti non vennero ritenuti degni di vivere». Il presidente ha sottolineato: «Questa lezione ha sempre animato l’impegno del Consiglio regionale che si concretizza nel concorso annuale dedicato alla Memoria della Shoah e bandito per le scuole superiori della Liguria. La Memoria, tema vasto e poliedrico, deve penetrare le coscienze e deve essere, in primo luogo, conosciuta perché è nell’ignoranza che trovano terreno fertile i pregiudizi e le teorie del negazionismo e, soprattutto, deve diventare oggetto di riflessione individuale, tassello fondamentale nella costruzione etica di ogni individuo, di ogni cittadino».

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE TOTI

“La seduta solenne del Consiglio regionale ci ha ricordato che ogni giorno deve essere quello della Memoria, per non dimenticare ma soprattutto per non ripercorrere gli errori del passato. La paura, l’odio e l’ignoranza hanno segnato una fase storica, creando un solco indelebile. Oggi come allora, complice la rete e l’utilizzo massivo dei social, continuano a farsi strada le teorie del complotto. Ora con i negazionisti del virus, prima negando uno dei periodi più bui della nostra storia, l’Olocausto, che resterà per sempre una ferita profonda e incancellabile. Lo scorso anno in Consiglio regionale avevamo approvato all'unanimità l'ordine del giorno affinché anche l'Italia adotti la definizione operativa di 'antisemitismo', dando come Liguria un segnale importante e oggi siamo sempre più uniti in questa battaglia. L'antisemitismo è un male da sradicare completamente e oggi siamo qui a ribadirlo ancora con maggiore forza”.

LA TESTIMONIANZA DI TATIANA E ANDRA BUCCI

In un lungo e a tratti commosso racconto Tatiana e Andra hanno rievocato il ricordo dei lunghi mesi passati nel campo di Birkenau dopo lo strazio per la separazione prima dalla mamma e poi dal cugino Sergio, rimasto vittima degli esperimenti compiuti da Mengele e altri medici ad Amburgo.

«Ci siamo abituate a quella nuova vita, che in realtà non era vita perché la morte ci circondava, perché erano scheletri quelli che vedevamo tutti i giorni e non lontano dal nostro blocco – hanno raccontato - c’era una baracca sempre aperta dove venivano portati i cadaveri recuperati nel resto del campo durante la notte. Noi intorno a quegli scheletri giocavamo senza essere neanche impressionati da quello che vedevamo perché ci eravamo costruiti, senza rendercene conto, una corazza per affrontare quella realtà. Questa è stata anche la nostra salvezza».

Riaffiora il senso di colpa per lo strappo troppo forte con la madre: «Quando poteva la mamma veniva a trovarci ma, come tutti gli adulti, quasi subito era smagrita, senza capelli e non eravamo abituate a vederla in quelle condizioni, così iniziò a farci paura e non ci facevamo neanche toccare. Ancora adesso – hanno spiegato - ci fa male ripensare a quel nostro rifiuto, ma quella non era vita».

Tatiana e Andra hanno poi ricostruito il loro lungo pellegrinaggio, dopo la liberazione del campo, durato oltre un anno: prima a Praga, poi in Gran Bretagna fino al ritorno in Italia e all’incontro con i genitori.

Ma il dramma della famiglia Bucci non era finito: Il passaggio di Istria, Dalmazia e Slovenia alla nuova Repubblica Jugoslava in quel periodo stava avviando il doloroso esodo di migliaia di italiani. «Oltre che deportate eravamo, dunque, diventate anche esuli e noi siamo stati accolti in Italia – ricordano - come si stanno accogliendo oggi i migranti. Anche adesso abbiamo dimenticato che anche noi avremmo avuto bisogno di aiuto e di comprensione e, invece, questo non c’è stato eppure non è così semplice lasciare la propria casa per necessità e per dare una vita migliore ai propri figli. La memoria – hanno concluso – purtroppo non è corta, ma cortissima». Il racconto di Tatiana e Andra si conclude con alcuni cenni alla loro vita attuale di nonne appagate e felici: «I nostri nipoti sono la prova vivente che noi ce l’abbiamo fatta e che non siamo state annientate, come qualcuno avrebbe voluto, perché la vita continua e, nonostante tutto, è bella».

PREMIAZIONE STUDENTI VINCITORI XIV EDIZIONE CONCORSO

Al termine dell’orazione ufficiale delle sorelle Bucci il presidente ha ricordato il concorso “27 gennaio: Giorno per la Memoria” indirizzato agli allievi degli istituti di scuola media superiore della Liguria, indetto ogni anno dall’Assemblea legislativa per ricordare la persecuzione degli ebrei in Italia e nell’Europa occupata dall’esercito nazista, e ha rivolto un saluto particolare a ognuno dei vincitori di questa quattordicesima edizione (vedi elenco allegato).

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