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Levanto, Del Bello: "Speravo che il Covid avesse insegnato che sulla sanità bisogna investire, non il contrario" In evidenza

di Cecilia Castellini - "Fondamentale continuare ad avere una mobilitazione attiva e incontri con chi di dovere” questa la parola d'ordine del primo cittadino

Durante l'ultimo Consiglio Comunale, dedicato al grave problema dell’ospedale di Levanto, il Dott. Paolo Cavagnaro, direttore di ASL 5, in collegamento video, ha chiarito le motivazioni tecniche che porterebbero alla chiusura del Punto di Primo Intervento, in orario notturno: l’assenza di personale, il basso numero di accessi, la presenza sul territorio dell’automedica del 118 a Brugnato. A confermare questa intenzione è intervenuto anche il Dott. Fabio Ferrari, direttore SSD 118 Spezia Soccorso.


La chiusura in fascia notturna avverrà molto probabilmente dal momento in cui non saranno più coperti i turni, dopodiché verrà garantita l’apertura h24 solo nel periodo 15/06 – 15/09.
Tutta l'amministrazione comunale, compresa l'opposizione, in accordo con le amministrazioni limitrofe, sta cercando di trovare una soluzione, che garantisca l'apertura del punto di primo intervento per tutto l'anno, come per esempio fornire alloggi al personale che venga destinato a Levanto.


La partita in definitiva si gioca a livello politico, infatti, essendo l’ASL un’azienda che dipende da decisioni regionali, il consiglio è stato appunto quello di spingere in quella direzione.

“Il tutto ruota intorno al fatto che – spiega Del Bello - con il personale attuale non si riesce a garantire il servizio notturno. La novità dell'ultimo Consiglio Comunale è che al momento non esiste ancora una scadenza del servizio, che prima era stata annunciata per fine gennaio.

Trovo che al momento la parola d'ordine sia mantenere due canali, da un lato continuare ad avere incontri e dall'altro mantenere una mobilitazione sempre attiva.
In questi giorni io ho incontrato i dirigenti della sanità regionale per portare avanti le nostre ragioni e mercoledì parlerò con il 118, per capire come poter uscire da questa impasse.


Mi sono raccordato con i sindaci dei comuni vicini per attivare una raccolta di firme ufficiale, registrata e bollata. È un modo per incontrare i cittadini e spiegare e fare vedere che ci mobilitiamo e inoltre dimostriamo che non si può pensare di decidere determinate cose senza fare passaggi per il territorio.


Il punto è che non possono contare sempre e solo i numeri semplicemente perché, se dovessimo guardare i numeri, 1/3 della nostra provincia sarebbe disabitata, non ci sarebbe più niente, non ci sarebbero più le scuole, gli uffici postali, le banche, neanche appunto gli ospedali e i comuni stessi.


I territori periferici che non sono delle vere e proprie città, non possono essere lasciati senza servizi. L’ospedale è un servizio importante perché seppure i numeri siano bassi anche una sola persona aiutata fa la differenza”.

“Chiaramente io mi muovo a livello istituzionale – prosegue il primo cittadino - poi chi è rappresentante politico farà anche le sue attività con incontri e iniziative. Il Partito Democratico ha presentato un’interpellanza in consiglio regionale che è stata discussa nel consiglio regionale di martedì.
Ci tengo a ringraziare i sindacati che hanno dichiarato la necessità di fare delle assunzioni. Finché non verrà fatto un piano di assunzioni come si deve saremo sempre punto a capo. Ci saranno sicuramente dei giovani anche di fuori che avranno la possibilità e la voglia di iniziare a lavorare e noi ci siamo offerti di trovare una sistemazione per il loro alloggio.

I problemi legati ai tagli continui durante gli anni sono emersi soprattutto con l’arrivo del virus. Speravo che il Covid avesse insegnato a tutti che sulla sanità bisogna investire e a maggior ragione che qui una struttura esiste già deve essere sfruttata”.

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