Purtroppo, rammarica riscontrare che i ritardi con cui la macchina organizzativa si è attivata, a livello centrale e a cascata anche locale, siano legati alla lentezza decisionale degli ultimi due governi che si sono succeduti in questi anni e al clima di profonda empasse della politica romana, poco sensibile nei confronti di temi strategici per il rilancio dell'economia e della vita delle imprese.
Mi sembra paradossale, ad esempio, che ancora non sia stato reso noto, così come ricordato dall'assessore berlangieri, il costo del biglietto di ingresso all'Expo, un particolare da cui un imprenditore del settore turistico o in generale un tour operator non può prescindere nella preparazione di un pacchetto turistico da vendere sui mercati internazionali. Nonostante ciò, penso anche che la Liguria debba puntare sulla qualità delle proprie strutture ricettive e dei prodotti agroalimentari del territorio per dare contenuti originali ai pacchetti turistici che, ricordiamo, potranno intercettare flussi internazionali, in particolari provenienti dall'Est Europa e del mondo.
A settembre, quando inizieremo gli incontri sul tema con l'assessore Berlangieri, proporrò di creare un modello di struttura organizzativa locale snello, che agevoli le nostre microimprese – il 98% del totale del tessuto economico ligure – nelle pratiche di partecipazione all'Expo sia portando i propri prodotti negli spazi riservati alla Liguria a Milano nel Padiglione Italia sia predisponendo eventi tematici sul nostro territorio».