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Monterosso, Rifondazione: "Betta non perda tempo, serve un Puc"

Sulla vicenda della variante al PRG, il sindaco di centrodestra di Monterosso è arrivato ad un imbarazzo tale da ridursi ad arrampicarsi sugli specchi, arrivando al paradosso di scomodare l'esigenza abitativa quando la sua amministrazione ha chiesto variante, ad un piano mai adottato, dove tra le altre cose è chiesta la di affittacamere e ricettività diffusa in bar, ristoranti ed alberghi, costringendo evidentemente a richiedere la costruzione di nuovi complessi abitativi.

Ma minimizzare il successo politico ottenuto da Rifondazione comunista, grazie al lavoro del gruppo regionale e del consigliere Giacomo Conti, è l'unico modo per poter arginare l'incapacità programmatica e l'ennesimo tentativo speculativo dell'amministrazione del comune di Monterosso. Il maldestro tentativo di rattoppare al danno è ancora peggiore, tant'è che se il sindaco Betta pensa di mettere in imbarazzo Rifondazione comunista con la balla colossale dell'edilizia sociale ha sbagliato strada.

 

La realtà è che il sindaco monterossino ha visto sventata la possibilità di mettere mano al cemento, in un territorio orfano di uno strumento urbanistico addirittura da 20 anni! Come mai Betta invece di istruire un Piano Urbanistico Comunale, come previsto dalla legge regionale, è ancora alle prese con le varianti? Una domanda retorica, perché in un comune dove non esiste minoranza nel consiglio comunale, è molto facile far passare inosservato speculazioni edilizie nell'assise che non vede oppositori. Ciò che va male al berlusconiano della riviera spezzina è che la società civile è più sveglia di quello che pensa.

Dunque se il sindaco ha a cuore l'edilizia sociale, che istruisca immediatamente l'iter per un nuovo PUC, come peraltro la legge prevede, lo doti di un percorso partecipativo reale e concreto oltre che giuridico attraverso una Valutazione Ambientale Strategica, perdendo tempo a giustificare in modo approssimato un iter, quello della variante bloccata dalla regione, lontano anni luce dalla partecipazione democratica. Ne è una rappresentazione il richiamo del sindaco stesso all'approvazione da parte del Parco 5 Terre, un ente che è stato governato per decenni in modo "faraonico", senza nessuna dotazione di un piano del parco e di cui Betta stesso ha ricoperto la carica di vicepresidente per anni.

Se Betta non teme le sue azioni, raccolga la nostra proposta e dia il la al procedimento di pianificazione partecipata. Un'azione che sarebbe dovuta procedere immediatamente al fallito tentativo di variante bloccato in Regione Liguria.

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