Ad affermarlo è Andrea Ornati, Coordinatore provinciale di SEL. "Il nostro recente Congresso ha sancito una linea politica chiara ed univoca che guarda, anche a livello locale, alla costruzione di un centro-sinistra basandosi su alcuni aspetti fondamentali: da un lato, la partecipazione ed il confronto pubblico nella elaborazione della proposta politica e la costante ricerca del rinnovamento della classe dirigente, dall'altro il principio del merito e delle competenze specifiche nella scelta, da parte delle amministrazioni, delle figure chiamate a ricoprire ruoli di vertice in partecipate e controllate pubbliche. Il rimpasto della Giunta spezzina, avvenuto il 28 dicembre scorso, apre, come detto, una nuova fase politica per la città, nella quale la sinistra ma, soprattutto, quelle proposte programmatiche che costituiscono il fondamento per la sinistra e SEL, vengono totalmente escluse dal governo della Spezia, nonostante il risultato elettorale ottenuto quindici mesi fa. Pertanto, riteniamo improrogabile intraprendere una seria valutazione in merito all'attuazione del programma elettorale del centro-sinistra in questo primo anno e mezzo di amministrazione. Confronto che, necessariamente, deve essere pubblico, partecipato ed aperto non solo alle forze politiche, ma a chiunque, singolo o associazione, voglia apportare il proprio contributo. Ma non possiamo fermarci qui. Rispetto a due anni fa, quando venne elaborata quella proposta politica, molto è cambiato. La Spezia continua ad essere una città in crisi sotto l'aspetto occupazionale – tra i giovani siamo ad oltre il 50% di disoccupazione, tra le ultime provincie italiane – il ciclo dei rifiuti deve, necessariamente essere rivisto, prendendo ad esempio pratiche virtuose, sottolineando l'inadeguatezza dell'attuale proposta basata sulle discariche di Mangina e Saturnia, nonché sulla mancanza di una concreta strategia per incrementare la raccolta differenziata; la gestione del progetto Piazza Verdi è stata, a dir poco, deficitaria e carente sotto il profilo dell'ascolto e del coinvolgimento del cittadino. E molto altro si potrebbe ancora dire. Occorre, dunque, rilanciare un dialogo tra amministrazione e forze politiche, tra le stesse e tra i cittadini, senza demonizzare le proposte virtuose che possono giungere dagli avversari politici. Occorre capire i problemi reali dei quartieri e dei territori, dandovi risposte rapide che guardino all'interesse collettivo. Su questo SEL ci sarà, sulle proposte e sulla elaborazione di progetti nell'interesse della collettività. Al contrario rifiutiamo qualunque tipo di compensazione – degna del vecchio modo di fare politica – basata su ruoli di sottogoverno. La nostra compensazione è solo la politica, la buona politica basata sul confronto e sulla progettualità che dia serie e concrete risposte alla collettività".