Spiegano Grondacci e Frijia: "Ci siamo confrontati e abbiamo capito che su questa vicenda c'era bisogno di un lavoro di squadra. Mettere insieme le forze per fare chiarezza al di là di ogni visione politica, senza alcun tipo di recriminazione ma con la ferma volontà di portare un contributo fattivo e risolutivo a questa triste vicenda che sta coinvolgendo la nostra città. Parliamo del nostro territorio, del nostro mare, della nostra salute e del futuro dei nostri figli. Non ci si può dividere su questi temi. Su tali argomenti si può e si deve fare fronte comune, per questo l'auspicio è che il documento che verrà presentato lunedì in Consiglio Comunale venga sottoscritto ed approvato da tutti". Così ancora Marco Grondacci: "La vicenda del sito di Pitelli ritorna di attualità dopo i recentissimi ritrovamenti di rifiuti anche pericolosi smaltiti illegalmente lungo la strada che porta al paese. Questo dimostra che vi è la necessità di ulteriori approfondimenti sulla reale diffusione degli sversamenti anomali che si sono verificati a Pitelli a prescindere dall'attuale perimetrazione del sito. Questo conferma come il sito di Pitelli sia stato fin dall'inizio un sito in evoluzione per la sua estensione e la caratterizzazione dello stesso non poteva essere limitata ai luoghi dove era certo, per ragioni evidenti, che ci potessero essere livelli di inquinamenti superiori ai limiti di legge". Il consigliere Frijia è convinto che "a questo punto non ci interessa aprire la polemica relativamente sulle ragioni politiche e/o tecnico amministrative che hanno portato alla richiesta dell'Amministrazione comunale spezzina e della Regione Liguria relativamente alla declassificazione del sito". Secondo l'esponente di Forza Italia e il giustista "il ritrovamento di rifiuti fuori dal perimetro del sito conferma l'estensione significativa e potenzialmente di gran lunga superiore a quella definita dal decreto istituivo del 2000, e ciò dimostra come il sito rientri nei parametri di legge per la sua classificazione in sito di interesse nazionale; l'estensione del sito richiede una immediata revisione dell'attuale caratterizzazione (verifica dei livelli di inquinamento),rispetto a quelle eseguita prima a livello ministeriale ed ora passata alla conferenza dei servizi di livello regionale; questa estensione maggiore richiederà un sforzo economico per il suo risanamento che già con l'attuale perimentrazione risulta difficile sostenere con le sole finanze regionali e comunali, pare infatti che nel bilancio di quest'anno la Liguria non abbia stanziato risorse per la bonifica del sito di Pitelli".

"La riflessione che tutto il ceto politico locale dovrebbe essere quella relativa alla possibilità/necessità di rivedere la denazionalizzazione del sito di Pitelli. Al contempo chiediamo con la mozione che la Regione Liguria e l'Amministrazione comunale predispongano un vero e proprio piano finanziario che, utilizzando tutte le procedure di semplificazione che la normativa ha introdotto da anni per i siti di bonifica di interesse nazionale ( compresi gli accordi di programma di coinvolgimento degli operatori privati) si ponga l'obiettivo di avviare sia una completa caratterizzazione (integrando quella attuale) che una bonifica delle parti che già risultano più inquinate", concludono Grondacci e Frijia.