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SAPPE: "La polizia penitenziaria spezzina è un corpo sano" In evidenza

"La notizia che più inchieste giudiziarie riguarderebbero il carcere di La Spezia non possono ledere l'immagine di serietà e professionalità che ha sempre contraddistinto il Personale di Polizia e gli altri operatori penitenziari in servizio a Villa Adreini. Al Direttore Cristina Bigi e al Reparto di Polizia Penitenziaria di La Spezia va dunque la mia attestazione di stima e fiducia".

Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la prima e più rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri. "Fermo restando che una persona è colpevole solamente dopo una condanna passata in giudicato, - prosegue - deve essere chiaro che non appartengono certo al DNA della Polizia Penitenziaria i gravi comportamenti dei quali è accusato un poliziotto della Sicilia in servizio a La Spezia. La responsabilità penale è personale e chi si è reso responsabile di gravi reati, una volta acquisite le prove certe e inequivocabili, ne deve pagare le conseguenze e deve essere cacciato dal Corpo di Polizia Penitenziaria, che è una Istituzione sana. Queste accuse fanno male a coloro che il carcere lo vivono quotidianamente nella prima linea delle sezioni detentive, come le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria che svolgono quotidianamente il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità in un contesto assai complicato come quello carcerario. Lo sa bene anche il Ministro della Giustizia, lo spezzino Andrea Orlando, che in più occasioni ha avuto modo di constatare la serenità e l'umanità dei poliziotti che lavorano a La Spezia. E' utile anche ricordare che negli ultimi 20 anni la Polizia Penitenziaria ha sventato, in carcere, più di 17mila tentati suicidi ed impedito che quasi 125mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze. Alcuni di questi casi si sono verificati proprio a La Spezia e non hanno avuto un esito tragico grazie al tempestivo intervento dei Baschi Azzurri".

Il primo Sindacato dei Baschi Azzurri torna a sottolineare che "la Polizia Penitenziaria, a La Spezia e negli oltre 200 penitenziari italiani, è formata da persone che nonostante l'insostenibile, pericoloso e stressante sovraffollamento credono nel proprio lavoro, che hanno valori radicati e un forte senso d'identità e d'orgoglio, e che ogni giorno in carcere fanno tutto quanto è nelle loro umane possibilità per gestire gli eventi critici che si verificano quotidianamente, soprattutto sventando centinaia e centinaia suicidi di detenuti. Il dato oggettivo è che il Reparto di Polizia patisce una significativa carenza di organico, che potrebbe essere in parte sanato restituendo al servizio d'istituto gli appartenenti distaccati in altre sedi o uffici giudiziari, certo non quelli provvisoriamente trasferiti per gravi problemi familiari".

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