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Schiavi (NIDIL CGIL): “Salvaguardare e aggiornare lo Statuto dei Lavoratori” In evidenza

"I lavoratori sono purtroppo ancora una volta sotto attacco. Dopo aver provato a metterli in contrapposizione dal punto di vista anagrafico con la tristemente famosa riforma delle pensioni, oggi con la scusa di eliminare le discriminazioni fra lavoratori di serie A e serie B".

Lo dichiara Lorenzo Schiavi, segretario generale Nidil Cgil La Spezia. "Il governo sta, infatti, tentando di cancellare diritti conquistati con decenni di lotte democratiche: - prosegue - non solo l'articolo 18, ma anche il diritto a non essere sorvegliati dal datore di lavoro e a non subire demansionamenti. Tutto ciò è semplicemente assurdo: i diritti non vanno eliminati, ma aggiornati ed estesi a tutti coloro che - per colpa delle leggi varate negli ultimi anni da governi e Parlamento - ne sono esclusi: co.pro., co.co.co., occasionali, partite Iva individuali, associati in partecipazione, ecc. Lo Statuto dei diritti dei lavoratori, scritto nel 1970, deve essere salvaguardato e aggiornato per estendere i diritti previsti a TUTTI e per INSERIRNE DI NUOVI, adeguati alle mutate esigenze di lavoratrici e lavoratori e ai cambiamenti del mercato del lavoro."

Continua il segretario del NIDIL CGIL: "Aggiornare ed estendere lo Statuto vuol dire garantire a tutti la dignità che ogni forma di lavoro pretende: il diritto di lavorare in ambienti salubri e sicuri; retribuzioni e compensi in grado di garantire un'esistenza libera e dignitosa; il diritto alla formazione e all'aggiornamento professionale, in una società che chiede sempre più saperi di qualità; il diritto a non essere licenziato senza una giusta causa o un giustificato motivo; il diritto a organizzarsi sindacalmente per rappresentare i problemi del lavoro; la tutela della maternità, del diritto al riposo e al recupero psico-fisico delle forze, la copertura della malattia e degli infortuni."

Conclude Schiavi: "La NIDIL CGIL sostiene da anni che è necessario ridurre drasticamente il numero di tipologie dei contratti che permettono ai datori di lavoro di risparmiare sulla pelle delle persone, specie dei giovani, senza offrire un vero lavoro e un futuro il diritto a una pensione dignitosa, il diritto ad ammortizzatori sociali anche per lavoratori precari e intermittenti, un fisco equo e progressivo, sono le uniche ricette per sconfiggere davvero la precarietà."

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