- debito ACAM 222,674 milioni
- debito ACAM ACQUE 211,934 milioni
- debito ACAM Ambiente 54,515 milioni
- debito Integra 5,544 milioni
- debito Centrogas 12,978 milioni
Ora ci chiediamo: come e' possibile che una societa' come Acam Acque possa aver accumulato un debito pari quasi a quello della capogruppo e superiore finanche al settore ambientale (che sappiamo di gestione onerosa per la nota vicenda rifiuti), quando esercita un'attivita' in regime di monopolio (acquedotto, fognatura e depurazione) e quando i cittadini ogni tre mesi pagano le laute (!) bollette ?
Non sara' che molti servizi fatturati da ACAM verso ACAM Acque hanno aumentato l'entita' del debito del gestore idrico - per lo meno cosi' risulterebbe dalle analisi dei bilanci di ACAM Acque - ? Chi controlla la gestione e la fatturazione di quei servizi ? Come mai il debito di ACAM Acque aumenta proprio quando il Piano aziendale prevede che Acam Acque rimanga s.p.a. pubblica e il resto delle attivita' affidate a gara a privati ?
L'argomento non e' di poco conto per chi, come noi, cerca di far affermare a La Spezia i risultati dei referendum del giugno scorso; risultati che prevedevano l'eliminazione del profitto (tecnicamente : la remunerazione del capitale investito) dalle bollette per l'acqua.
L'argomento poi e' stato usato per la posizione assunta dalla maggioranza di governo del Comune della Spezia.
Detta maggioranza - a fronte della presentazione di una mozione che chiedeva il rispetto del risultato referendario - ha avuto modo di affermare pubblicamente che :
" Devono ritenersi, vista la situazione economico-finanziaria di Acam Acque, irricevibili gli appelli alla autoriduzione delle tariffe per importi del 24% ".
Come dire che nonostante gli esiti del referendum, nonostante l'adesione di oltre 500 cittadini alla Campagna di Obbedienza Civile in provincia della Spezia, la maggioranza ci dice : state tranquilli cari cittadini poiche' con i soldi che incassiamo indebitamente per i profitti sull'acqua - quel non a caso citato 24% - (indebitamente perche' i profitti sono stati tolti dal referendum), ci paghiamo i debiti dell'ACAM.
Per questo rivolgiamo un appello ai lavoratori di ACAM : dobbiamo respingere il finto paradigma che lega il problema della soluzione dei posti di lavoro e del debito contratto (non da noi e nemmeno dai lavoratori) con le tariffe illegittime (perche' contrarie al referendum); dobbiamo rimettere in discussione il debito contratto, rifiutandolo quando non attiene a interessi generali della collettivita'; dobbiamo trovare un'alleanza per riportare Acam Acque a gestione interamente pubblica (e non una societa' di diritto privato come ora) dove cittadini e lavoratori possano controllare le attivita' e gli investimenti e fare un serio piano industriale condiviso (cosa che finora nessuno ha saputo fare); dobbiamo eliminare i profitti dall'acqua (come hanno fatto ad Imperia, dimostrandone la percorribilita' anche giuridica) e garantire allo stesso tempo i diritti dei lavoratori (che sono anche utenti) e dei cittadini.
Comitato Spezzino AcquaBeneComune
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