"E' stata una scelta sbagliata, frutto dell'improvvisazione. - spiega - Lo dissi subito in consiglio comunale e oggi ne abbiamo dimostrazione e prova concreta: le gestioni associate hanno avuto inizio dal primo giorno del mese di gennaio, ma funzioni e organigramma sono stati definiti con una delibera del 30 gennaio, pubblicata solo sabato scorso, 7 marzo.

Il sindaco e l'amministrazione risposero sostenendo che quella fosse una grande opportunità per Pontremoli.

Ora, dopo i primi due mesi, il sindaco riferisca in consiglio, spiegando quali sono le modalità concrete con cui l'amministrazione ha attuato questa scelta, dicendo come funzionano gli uffici unici, quali sono i problemi e quali i correttivi messi in campo.

Soprattutto, visto che il sindaco e la maggioranza l'hanno descritta come una scelta strategica, dicano in consiglio qual è la prospettiva della collaborazione fra Pontremoli e Zeri.

Il rapporto con gli altri Comuni è uno di quei temi su cui bisogna avere le idee chiare: ci vuole una visione che non si fermi "al giorno dopo", ma che guardi alla Lunigiana dei prossimi trent'anni.

La scelta delle convenzioni con Zeri non porta alcun vantaggio ai cittadini e mi sembra dettata più da giochini politici che da ragionamenti sul buon andamento dell'amministrazione e sull'efficienza dei servizi.

La soluzione non è l'Unione dei Comuni. Però chiedo al sindaco: perché in quattro anni non è stato capace di fare una proposta seria agli altri Comuni della Lunigiana? Perché non ha presentato un progetto sulla base delle opportunità e delle concrete possibilità offerte dalla normativa statale e regionale? Perché ha portato in consiglio una proposta di delibera, fra Natale e l'ultimo dell'anno, senza aver sentito i responsabili dei servizi sulla fattibilità e sull'opportunità della scelta?

Io ho detto chiaramente qual è la mia proposta: fusione di Comuni. Non una "fusione a freddo", ma un percorso studiato che deve partire da una condivisione fra amministrazioni comunali, che deve crescere e radicarsi nel sentire comune, nella mente e nel cuore dei lunigianesi.

Solo un esempio: non ha senso avere ancora quattordici diverse pianificazioni urbanistiche, edilizie, territoriali, quattordici diverse programmazioni in ambito turistico, culturale, ambientale...

E poi ci sono i soldi che arriverebbero nelle casse del nuovo Comune dallo Stato e dalla Regione. Si tratta di incentivi previsti da norme statali e regionali: sarebbe una boccata d'ossigeno preziosissima per le finanze dei nostri piccoli Enti Locali, per poter fare strade, opere di manutenzione, per curare come si deve il decoro e la bellezza dei nostri centri urbani".