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Ex Zebra, il PdCI attacca: “Presidio fascista in piena regola per collegamento con Quinta Colonna” In evidenza

"Lunedì sera il nostro Partito risultava l'unico di sinistra ad aver risposto all'invito di Rete 4 riguardo il dibattito che doveva tenersi in collegamento alla trasmissione Quinta Colonna. Siamo stati ben presto costretti ad abbandonare la zona in prossimità dell'ex Zebra da dove si collegava la trasmissione televisiva". Lo dichiarano Matteo Bellegoni e Lorenzo Schiavi del Partito Comunista d'Italia di Sarzana e Val di Magra.

"Insieme a noi, ci era stato detto, - proseguono - avrebbero partecipato rappresentanti del PD, della Lega Nord e di Fratelli d'Italia che si impegnavano, pur rivendicando la propria appartenenza politica all'atto della presentazione, a non esibire bandiere o altro che evidenziasse simboli di Partito, stante la condizione di par condicio televisiva vigente come sempre in questi giorni di campagna elettorale. Pochi minuti prima dell'inizio del collegamento con Sarzana, sono arrivati inaspettatamente nella piazza decine di rappresentanti di Casa Pound e di Forza Nuova che si univano alle forze di destra già presenti nella piazza, esibendo a man bassa bandiere, striscioni contro gli immigrati, sciarpe e seppellendo sotto un coro di protesta contro i centri di accoglienza per i profughi il primo collegamento con lo studio di Milano. Cori da stadio, offese, inciviltà, simboli al limite della legalità. Insomma un vero e proprio presidio fascista in piena regola. Abbiamo chiesto ai conduttori della trasmissione di far allontanare la parte di manifestanti che non aveva diritto all'intervento in trasmissione e che, con l'aiuto delle forze dell'ordine, fosse fatta cessare l'esibizione di simboli e bandiere che, contrariamente a quanto ci era stato detto, sono stati prontamente inquadrati in bella mostra sin dai primi istanti del collegamento iniziale. Ci è stato risposto che non si poteva generare un ulteriore problema in una piazza già "calda" e che quindi non ci sarebbe stato altro che un semplice "invito" al rispetto di quanto concordato. Insomma, in pochi minuti, quella piazza si è trasformata in una piccola bolgia fascisteggiante che speculava elettoralmente sulla pelle di dodici profughi ospitati in un centro gestito dalla Caritas, diventati il bersaglio degli strali dei gruppi fascisti. Era quindi del tutto evidente che quel collegamento avrebbe fatto da cassa di risonanza alle posizioni più becere e razziste che le prime avvisaglie lasciavano ben intendere, confinando in un angolo la possibilità per il nostro Partito di esprimere la propria posizione sul fenomeno dell'immigrazione. Fortunatamente i Sarzanesi presenti erano ben pochi, solo quelli iscritti a certe organizzazioni o a certi gruppi che si dichiarano apolitici ma che risultano di chiaro indirizzo politico destroide, basti vedere i ridicoli post e i vergognosi commenti presenti e più volte segnalati. Siamo pronti al confronto anche in condizioni di minoranza in qualunque occasione, televisiva o di piazza, ma con i fascisti noi non discutiamo e non siamo disponibili a fare da "spalla" ai loro show reazionari.Per questo motivo abbiamo deciso di abbandonare la trasmissione, comunicandolo agli organizzatori. Con i fascisti, nel 70° anniversario della Liberazione, ricordiamo a tutti come è già andata a finire".

 

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