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ACAM, la CGIL incalza il Comuni con 5 proposte In evidenza

"L'occasione per dimostrare di voler dare un futuro alla nuova ACAM" è il titolo di un documento predisposto dalla Filctem Cgil della spezia da sottoporre ai Comuni azionisti del Gruppo ACAM. Cinque temi di discussione in una fase particolare dove ogni amministrazione locale sarà chiamata a esprimersi sulla revisione del Piano di Riassetto a seguito del progetto Iren/Ladurner che interessa Acam Ambiente.

 

"Pensiamo si tratti di un'occasione unica- dice David Nerini (foto), segretario generale Filctem Cgil -il piano di ristrutturazione del debito ha rappresentato in questi anni un limite invalicabile, un elemento di equilibrio complessivo che non ha permesso, visto le logiche economiche/finanziarie su cui è concepito, di affrontare tematiche rilevanti e determinanti per iniziare a immaginare una nuova ACAM dopo la cessione di Acam Gas, di Acam Clienti e dei diversi asset di Centrogas. I tempi sono maturi per lo sviluppo di linee strategiche chiare volte a valorizzare la società nella sua interezza partendo dalla centralità dei servizi idrici ed ambientali, definendo un solido assetto complessivo."

Ecco, in sintesi, i cinque temi affrontati nel documento.

1.    Definizione di un piano industriale, per superare la sommatoria di scelte quotidiane ispirate su logiche di esclusiva gestione dell'indebitamento verso banche e fornitori, che mortificano ogni tentativo di concepire l'indebitamento come strumento per investimenti specifici. Per coltivare ambizioni di crescita occorre analizzare seriamente la fattibilità di operazioni straordinarie, occorre acquisire forza e credibilità nei confronti del sistema bancario per rendere comprensibili e condivisibili operazioni di potenziamento strategico come l'acquisizione dei pozzi della Società Acquedotti Tirreni.

2.    Superamento delle contraddizioni presenti nel Piano di Riassetto nella gestione degli esuberi del personale; scelte aziendali hanno implementato gli organici di Acam SpA ed Acam Acque attraverso mobilità interna nonostante il loro organico nel tempo avrebbe dovuto ridursi senza intervenire con le opportune correzioni.

3.    Piena operatività delle attività aggiuntive, progettazione/direzioni lavori, sicurezza cantieri, gestione ambientale, laboratorio analisi, sistemi informativi territoriali, call center, ecc, rispetto alle quali ciò che manca è proprio una risposta da parte della amministrazioni locali nel richiedere tali lavorazioni nonostante gli impegni con l'accordo del 04/12/2012.

4.    Approfondimento del piano di razionalizzazione delle società partecipate definito dal Comune della Spezia, ove emerge l'ipotesi di aggregare Acam Acque ad Acam SpA, Integra (società a dicembre dichiarata cedibile e poi ritrattata dopo la mobilitazione dei lavoratori) e Centrogas.

5.    Adeguata programmazione delle letture dei contatori dell'acqua (fattore determinante per l'efficace gestione del recupero crediti) per come ci risulta definita non permetterà la copertura (una lettura all'anno) di tutti i contatori. Riteniamo insufficiente l'organico assegnato a tale servizio e, onde evitare un film già visto con le letture gas poi esternalizzate, riteniamo opportuno che si provveda ad implementazioni di personale ed all'adozione di migliori scelte organizzative.

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