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Piazza Verdi, Federici scrive a Franceschini: “Fermare ostruzionismo Soprintendenza” In evidenza

Il Sindaco della Spezia ha inviato una lettera al  Ministro dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini in merito alla situazione di Piazza Verdi.

Si allega il testo della lettera.

"Mi vedo costretto a scriverti la presente lettera per segnalare alla tua attenzione quanto nuovamente si sta verificando nella mia città a causa dell'iniziativa del tutto spropositata di alcuni  responsabili di importanti uffici del tuo ministero. Quella che stiamo vivendo da ormai due anni è una storia davvero paradossale, che continua a vedere organi della Soprintendenza attivare iniziative ostative e ostruzionistiche alla realizzazione di un nostro progetto di riqualificazione della locale Piazza Verdi. Iniziative che finora, nonostante ricorsi e contro ricorsi, in sede di giustizia amministrativa non hanno prodotto nessun risultato, se non quello di rallentare oltremodo l'iter di realizzazione del progetto, con danno sia per le casse del Comune, che in più occasioni si è visto costretto a proporre variazioni di bilancio funzionali a rivedere il budget destinato al compimento dell'opera, sia per gli operatori commerciali della piazza, che vivono dei flussi turistici movimentati dalla vicina stazione crocieristica e che negli ultimi anni hanno patito gli effetti di questo temporeggiare e di questa ingiustificata volontà di disfare quanto costruito dall'amministrazione che governo. Il nostro territorio infatti è entrato nella sfera di un parossistico interesse di alcuni tuoi Uffici, non in ragione  di importanti emergenze storico-architettoniche che si trovano da tempo in condizioni drammatiche, quali, ad esempio, la nostra antica Pieve di Marinasco, non per un sito archeologico di valore mondiale come quello della città romana di Luni, in stato di avanzato abbandono, non per il notevole patrimonio culturale e artistico che da soli cerchiamo in qualche modo di mantenere con immane fatica, e neppure per il nostro tanto fragile quanto incommensurabile paesaggio. No, non tutto questo! Il "core business" delle Soprintendenze nazionali pare essersi, da tempo e ossessivamente, focalizzato sulla centrale piazza Verdi in La Spezia. Abbiamo già subìto per quasi due anni quello che nessuna municipalità ha patito attraverso un inusitato e ingiustificabile attacco al nostro progetto. Aggressione, questa, che abbiamo bellamente respinto con il sostegno giuridico di Tar e Consiglio di Stato. Si è trattato di un vero e proprio eccesso di potere che, come ti dicevo, ha determinato un grave danno sia agli operatori della piazza per i ritardi provocati al cantiere, sia alla amministrazione per i costi che aggiuntivi che si sono determinati.

Nonostante i giudici amministrativi abbiano condannato il Ministero ed i suoi dirigenti, perché con atti illegittimi hanno cercato di impedire la riqualificazione di piazza Verdi, sembra che queste  sentenze non siano state ancora sufficienti, visto l'ultimo provvedimento di sospensione dei lavori che, ostinatamente, mantiene lo stesso proposito. Assistiamo infatti a un nuovo tentativo, messo in opera dalla Direzione della Soprintendenza archeologica che ha inteso impegnarsi in prima persona nel tutelare il ritrovamento di alcuni sassi, già fondamenta di un teatro ottocentesco demolito circa un secolo fa in quanto di scadenti fattezze (ti invito a questo proposito a leggere quanto dichiarato alla stampa nelle ore immediatamente successive al sopralluogo, dal soprintendente regionale in persona, Vincenzo Tinè").  Contrariamente a quanto il buon senso avrebbe suggerito, si è deciso infatti di stoppare, non una porzione della piazza, quella interessata dalle attività di scavo e ripulitura finalizzate a repertare e datare il materiale rinvenuto, ma il cantiere nella sua interezza, impedendo di fatto qualsiasi azione da parte della ditta vincitrice dell'appalto. A mio avviso è evidente la mancanza di oggettività che muove i dirigenti dei succitati uffici, che, probabilmente per compiacere interessi particolaristici si muovono a danno di una comunità tutta, che assiste attonita a un comportamento tutt'altro che improntato alla correttezza istituzionale. Conto su un tuo interessamento, con la speranza che si ponga un termine, finalmente, a questa una brutta pagina, scritta da chi dovrebbe primariamente servire lo Stato."

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