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MBDA, la CISL: “Si rischia il punto di non ritorno, serve azione unitaria e incontro con azienda” In evidenza

Il 15 luglio si è riunito a Roma il Coordinamento Nazionale FIM CISL MBDA per un'analisi della situazione industriale dei tre siti. La Spezia Roma e Fusaro.

 

La FIM CISL ritiene MBDA un asset importante per lo sviluppo delle attività del Gruppo Finmeccanica, sebbene la stessa ne possegga solo il 25% del valore azionario. La rilevanza è sia politica che tecnologica sia per il territorio nazionale sia per i progetti di difesa europei.

 

La situazione industriale di MBDA ITALIA: "La situazione attuale - così dalla Fim Cisl spezzina - rischia di essere giunta ad un punto di non ritorno nell'ambito della difesa Missilistica del nostro Paese, in quanto, pur a fronte del Libro Bianco e della Legge Navale, l'Italia non sembra aver definito un piano coerente di investimenti e di norme per il mantenimento della sovranità nazionale sulle tecnologie classificate.

Il prossimo ottobre sarà una data critica oltre la quale, se non saranno assunti provvedimenti di politica industriale nazionale, l'azienda sarà esposta a gravi difficoltà di carattere produttivo che potrebbero avere impatti di carattere occupazionale subendo inoltre il rischio che l'Italia esca da questo settore fondamentale per la difesa del Paese perdendo in modo definitivo le competenze distintive.

L'assenza di decisioni da parte della Politica negli investimenti e l'assenza di certezza della governance italiana sullo sviluppo e produzione di MBDA rischia di determinare un meccanismo perverso per il quale le Forze Armate, in assenza di certezza, ritardano la definizione dei requisiti da assegnare all'industria.

L'approvazione all'interno della Legge 808, dello stanziamento di fondi per lo sviluppo del progetto Marte Er rientra nelle misure necessarie ma non è sufficiente per ritenere chiusa la partita degli investimenti e fornisce risposte parziali anche se necessarie alle politiche di Difesa Nazionali, manca ancora la partita del finanziamento per l'ammodernamento tecnologico delTeseo, altro progetto strategico.

Per questo assumono un ruolo fondamentale la Politica Nazionale e le istituzioni locali.

La Politica deve assumere le decisioni che le spettano comprendendo la gravità del problema prima che questo diventi esplosivo con l'annuncio di licenziamenti o pesanti ristrutturazioni e prima che il Paese sia tagliato fuori da quest'area tecnologica.

Le Regioni Liguria per il sito di La Spezia, Lazio e Campania per i siti di Roma e Fusaro devono favorire l'attivazione di Patti di Sviluppo e il management di MBDA deve impegnarsi a presentare progetti e proposte ad esempio esplorando le possibilità offerte in seno ai finanziamenti Por Fers 2014-2020, già utilizzati in parte da altre aziende della Liguria e dove ci risulta scarso interesse da parte della stessa MBDA facendo in modo che questo avvenga prima della fine dei fondi a disposizione.

La FIM di La Spezia dalla fine del 2014 sollecita un incontro con l'Azienda per discutere fattivamente del possibile utilizzo dei fondi europei in capo alla Regione Liguria.

L'utilizzo delle risorse che i Patti di Sviluppo possono erogare dev'essere fatto in modo coerente con la garanzia del mantenimento della capacità produttiva e di sviluppo di ogni singolo sito, La Spezia, Roma e Fusaro.

Le parti sociali e la Politica locale possono concorrere alla definizione di percorsi condivisi, per questo riteniamo come Fim Cisl che sia necessario ricostruire relazioni sindacali corrette.

MBDA deve dotarsi di un livello di relazioni sindacali consono e all'altezza dell'importanza che l'azienda riveste anche in rapporto al più grande gruppo industriale di questo Paese, Finmeccanica.

Su questo la Fim Cisl insiste da tempo. E' dimostrato che relazioni sindacali mature e maggiormente partecipative aiutano lo sviluppo razionale delle aziende.

Per questo avanzeremo alle altre Organizzazioni Sindacali la proposta di richiesta di incontro per affrontare il tema del progetto Transformation Plan annunciato l'8 giugno scorso e che ci risulta abbia ricadute organizzative legate anche a spostamenti di personale tra i siti.

Il confronto dovrà avvenire sia a livello nazionale che territoriale alla presenza delle RSU e delle Segreterie Provinciali". (16 luglio)

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