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Salvatore (5 Stelle): “Cosa sta facendo la giunta Toti per il rischio alluvioni?” In evidenza

L'autunno è ormai quasi alle porte e ancora nessuno sa cosa intende fare la giunta Toti per prevenire il rischio alluvioni.

Quali le scelte strategiche per evitare di rivivere il drammatico copione già vissuto nel 2011, 2013 e 2014? Quali le misure che il governo ha intenzione di mettere in atto per tutelare le persone, l'ambiente, le attività economiche e il patrimonio culturale della Liguria dal rischio di nuove inondazioni? Domande che i cittadini si pongono ormai da giugno e che, ancora oggi, attendono una risposta.

È questo il contenuto della doppia interrogazione a risposta immediata appena depositata da Alice Salvatore, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria.

"Il piano di gestione del rischio alluvioni è di là da venire, pur dovendo essere approvato entro giugno 2015 - spiega Salvatore - Le politiche di prevenzione non sono ancora note, eppure le piogge sono iniziate e, stando alle alte temperature estive di quest'anno, le precipitazioni saranno verosimilmente imponenti nel periodo autunnale".

Dopo dieci anni di giunta Burlando, che poco o nulla ha fatto per la messa in sicurezza del territorio, Toti ci dica se ha intenzione di cambiare verso o proseguire sul solco del partito del cemento che ha soffocato la Liguria. Di fronte a sé il governo ha un'occasione: dare un segnale forte di discontinuità con i propri predecessori. A cominciare da una verifica - e revisione - dell'attuale mappatura delle zone a rischio alluvionale approvate dalla giunta regionale uscente.

Salvatore si rivolge poi direttamente all'assessore alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone, con delega alla Protezione civile, chiedendogli "di sospendere qualsivoglia provvedimento comunale o provinciale che preveda nuove costruzioni in zone esondabili o in zone limitrofe a esse, nei centri abitati recentemente colpiti da alluvione, così come in tutti gli altri. E impugnare tutti i PUC approvati prima della stesura definitiva delle mappe di rischio e della decisione della precedente giunta di rinunciare alla valutazione preliminare del rischio alluvioni, anche – e proprio – a fronte delle conseguenze calamitose delle alluvioni del 2013 e 2014".

Ma Salvatore va oltre, chiedendo alla giunta "di considerare, quindi, nulli tutti quei provvedimenti che non hanno potuto tenere conto di documenti, mappature, accertamenti e valutazioni mai redatti e che implichino, invece, 'la crescita degli insediamenti umani e l'incremento delle attività economiche nelle pianure alluvionali, nonché la riduzione della naturale capacità di ritenzione idrica del suolo a causa dei suoi vari usi' (come recita il DL 49/2010) che concorrono all'aggravarsi delle conseguenze calamitose degli eventi alluvionali".

Ieri era il momento di agire. Oggi quantomeno di recuperare il tempo perduto. In fretta. (28 agosto)

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