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Ortonovo in MoVimento: "Un nuovo capitolo per la pluridecennale saga di Luni!" In evidenza

Mentre da una parte viene reso noto un finanziamento per la ristrutturazione del teatro romano ed un progetto per la valorizzazione culturale, con eventi di spessore, dell'anfiteatro, dall'altra parte, anche geografica, si pubblicizza, con una certa enfasi, il termine dei lavori propedeutici alla costruzione dell'ennesima opera, faraonicamente inutile, chiamata Portus Lunae.


Naturalmente, da parte nostra, siamo assolutamente favorevoli ad una valorizzazione e ad un recupero dell'enorme patrimonio rappresentato dal teatro romano, per troppo tempo abbandonato ad un'incuria che non ha certamente giovato alla sua salute e, come già facemmo in occasione del precedente progetto che, con 2 milioni di € quasi totalmente stanziati dalla Comunità Europea, intendeva creare una struttura stile Disneyland, saremo estremamente attenti sulla progettazione, sugli obiettivi finali e sull'esecuzione dei lavori, per evitare, come fortunatamente accadde appunto con il precedente progetto, soluzioni cervellotiche o anche semplicemente inadeguate al patrimonio culturale rappresentato da
Luni.


Anche per quanto riguarda la valorizzazione ed il recupero funzionale dell'anfiteatro saremo presenti ed attenti, perche' riteniamo che un rilancio in tal senso di un'attività artistica consona all'inarrivabile ambientazione che esso ci regala, possa rappresentare un importante volano per il rilancio turistico ed economico di tutta l'area.


Proprio partendo da questo presupposto invece continuiamo a trovare territorialmente, architettonicamente e culturalmente inaccettabile il progetto Portus Lunae.
Crediamo infatti sia l'ennesima colata di cemento in un'area che, da un punto di vista idrogeologico, ha già dimostrato gravissime sofferenze, con i continui allagamenti causati dalle piogge insistenti ormai frequentissime, da un punto di vista architettonico aggiunga un elemento in totale contrasto sia con il villaggio di Luni Mare, che ne sarà ulteriormente danneggiato ed isolato rispetto all'area a monte, sia con l'area archeologica che da un punto di vista culturale, dovrebbe, nelle fantasie di chi vorrebbe farlo accettare ai cittadini, valorizzare portando i viaggiatori che percorressero la A12, notoriamente utilizzata a fini turistici e non di rapido raggiungimento della destinazione finale, ad abbandonare i propri
mezzi in un parcheggio, percorrere circa 2 KM a piedi e visitare, naturalmente in maniera interessata ed approfondita, l'intera area archeologica ed il museo, per poi tornare, con altri 2 KM a piedi, ai propri mezzi e riprendere il proprio viaggio....


Fatte queste premesse, i nostri dubbi riguardano anche le modalià' con cui saranno fatte, ad avanzamento lavori, le indagini su eventuali, statisticamente probabili, presenze di reperti archeologici, in un'area dove, anche recentemente, lavori di scavi superficiali, per il semplice ripristino di condutture del gas, hanno portato alla luce importanti pezzi di una storia che ci appartiene e che non abbiamo alcun diritto di "tombare" sotto colate di cemento!
Chiediamo quindi che i cittadini vengano continuamente e dettagliatamente informati circa le analisi preventive eseguite sul sottosuolo delle aree su cui dovrà essere costruita questa nuova, inspiegabile struttura.


In tutto questo, e ce ne dispiace, continua a mancare l'aspetto che riteniamo prospetticamente più importante per il definitivo rilancio di Luni: una pianificazione seria e concreta dei lavori di scavo, per far emergere la maggior parte di quanto sappiamo essere ancora presente e non portato alla luce per mancanza di fondi e che potrebbe essere la destinazione più sensata per, almeno, una parte dei 17 milioni di € di investimento previsto da SALT, oltre, naturalmente, ad una progettazione altrettanto seria sia da un punto di vista logistico, sia informativo per fare del sito un vero e reale polo di attrazione turistica.

 

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