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ANPI Follo: "Ancora svastiche e scritte fasciste, ci appelliamo al Prefetto" In evidenza

Ancora el comune di Follo ci troviamo a denunciare ancora, con sconcerto e disgusto, l'ennesimo vandalismo neofascista e neonazista che questa volta ha colpito i muri dell'ufficio della filiale follese delle Poste a Piano di Follo.

Sconcerto perché abbiamo di fronte un episodio reiterato: già denunciammo pubblicamente, lo scorso 16 maggio, i vandalismi nazi-fascisti sulle panchine e sulle strutture del parco degli Alpini, su alcuni cassonetti della nettezza urbana del nostro comune, fino ai muri della scuola media "Salvo d'Acquisto", in prossimità della nostra sede, dove comparivano scritte inneggianti al fascismo, scritte xenofobe ed omofobe. Disgusto perché questi episodi sono l'evidente emergenza che sta assumendo il fenomeno nel territorio follese.

Denunciamo per l'ennesima volta e con forza, l'ultimo gesto grave e vigliacco, un insulto alla nostra comunità, un fatto gravissimo che calpesta la nostra tradizione di antifascismo, di tolleranza e di solidarietà, chiedendo in primo luogo che, chi ha la responsabilità della manutenzione dello stabile delle Poste, rimuova le scritte ed i simboli vergognosi.

Ci rendiamo conto, tuttavia, che le denunce della nostra associazione sono condizione necessaria ma non sufficiente per intervenire con concretezza ad arginare questi fenomeni preoccupanti, anche alla luce dei recenti avvenimenti, come la manifestazione fascista a Predappio per l'anniversario della marcia su Roma, lo scorso 22 ottobre.

Ci troviamo a portare a conoscenza direttamente la direzione provinciale di Poste, come proprietaria dello stabile oggetto del vandalismo e, nuovamente, l'amministrazione comunale, chiedendo che quest'ultima si faccia interprete nel territorio di un azione culturale degna di tale nome, partendo da una seria riflessione di come sia possibile che ci siano concittadini che calpestino la nostra memoria, quella dei nostri padri e del loro sacrificio, un sacrificio che ci hanno tramandato con le istituzioni democratiche, che oggi hanno il dovere di intervenire su ogni fronte.

Ci risulta anche difficile che l'amministrazione non si renda conto autonomamente di questa situazione, poichè non è la prima volta che la nostra associazione, impegnata attivamente nel mantenere viva e partecipata la memoria antifascista partigiana ed i fondamenti costituzionali della nostra Repubblica, vogliamo portare a conoscenza di tale situazione anche il Prefetto, massima rappresentanza del governo a livello provinciale.

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