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Bacino del Magra: niente stop edilizia nelle aree a rischio idrogeologico In evidenza

Da Legambiente riceviamo: Siamo venuti a conoscenza di un fatto davvero sconcertante, che getta un'ombra grave sulle responsabilità dei Sindaci sulle iniziative da prendere per aggiornare i piani di assetto idrogeologico nel bacino del Magra dopo gli eventi alluvionali.

 

Il rappresentante degli stessi Sindaci nel comitato istituzionale dell'Autorità di Bacino del Magra (riunitosi nella giornata del 22 Novembre scorso) si è opposto duramente alla proposta di ridurre la pressione edilizia nelle aree edificabili che si presentino a elevato rischio alluvionale ottenendone, grazie anche al concerto di altri membri dello stesso comitato, la sua soppressione.

La proposta era stata avanzata, qualche mese fa, dal comitato tecnico della stessa Autorità di Bacino. Una proposta di assoluto buon senso. Visto quello che era successo (e che sta continuando a succedere) nel bacino del Magra, bisognava andare, sempre secondo il comitato tecnico, ad una revisione di quella norma del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) che permette la possibilità di derogare al divieto di edificazione nelle zone rosse, quelle ad elevato rischio idrogeologico.

Infatti l'Adb, nel suo PAI prevede una deroga all'inedificabilità nelle zone rosse in considerazione di un rischio di velocità di deflusso delle acque, collegato a determinata misura del battente idraulico inferiore a determinate altezze (70 cm).

Questa proposta di revisione della deroga per renderla più stringente e sicura, ha visto sollevarsi i Sindaci che nella mattinata del 22 Novembre sono andati dal Presidente della Regione, Claudio Burlando in visita a Santo Stefano di Magra, non solo per chiedere aiuto sulla prevenzione alluvioni, ma anche per manifestargli la loro insofferenza verso le iniziative del comitato tecnico dell'autorità di bacino in previsione della riunione che poi si sarebbe tenuta il 22 pomeriggio.

Non solo: il loro rappresentante nel comitato istituzionale dell'Adb Juri Mazzanti - Sindaco di Santo Stefano - ha votato contro il mandato, dato all'Autorità di Bacino di una revisione del PAI, alla luce della nuova situazione creatasi con le alluvioni.

Ora è scandaloso che gli Amministratori, in nome di un malinteso Sviluppo, visto ormai solo come mattone, si oppongano a delle norme di buon senso per prevenire fatti alluvionali, le quali non impediscono lo sviluppo vero, cioè quello ecosostenibile, ma vogliono solo impedire futuri lutti e disastri.

Bisogna entrare nell'ottica che solo Piani Urbanistici Comunali – ed altre tipologie di piani che si incrociano con l'urbanistica- a zero consumo di suolo possono permettere un vero rilancio della qualità della vita nella nostra vallata, e quindi il vero sviluppo non è certo quello dei centri commerciali ormai saturi, e non è quello dei condomini abbandonati per tre quarti il futuro di questa terra; è ora che i Sindaci se ne rendano conto, e se non se ne rendono conto loro le Istituzioni di livello successivo, come la Regione, non devono assecondarli in questa loro follia.

Il Vicepresidente di Legambiente Regionale Ligure Stefano Sarti

Il Presidente del Circolo "Valdimagra" di Legambiente Alessandro Poletti

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