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Spezzinità per accesso ad asili e materne, Costa: "Si punta alla vera integrazione di chi sceglie la nostra città" In evidenza

Il capogruppo di “La Spezia Popolare” spiega i cambiamenti introdotti dalla giunta comunale e risponde alla critiche mosse dalla segreteria Pd.

 

Andrea Costa, capogruppo di “La Spezia Popolare” e consigliere regionale entra nel dettaglio dei nuovi criteri voluti dalla giunta comunale per l’accesso agli asili comunali e nel contempo risponde alle parole del segretario Pd, Federica Pecunia, che non ha esitato a parlare di discriminazioni.

«Con queste modifiche si sta parlando di vera integrazione nel contesto cittadino, che riguarda tutti coloro che scelgono di vivere nella nostra città, senza distinzione alcuna», dice il capogruppo, spiegando che verrà concesso un ulteriore punteggio alle famiglie residenti da più tempo. Tre punti in più per chi risiede in città da più di tre anni. Ci sembra doveroso dare un’opportunità in più a chi ha deciso di vivere qui stabilmente: chi arriva alla Spezia, dai paesi vicini o dai posti più lontani del mondo, saprà che dopo tre anni potrà avere una possibilità in più. Non escludo che questo accada anche per altri settori di competenza comunale. Riteniamo che in questo modo si invogli la gente a restare, ad integrarsi realmente - Continua il consigliere - Mi meraviglia l’atteggiamento del Pd, la sua non comprensione di quanto stiamo facendo che va nella direzione opposta rispetto alla discriminazione ma, anzi, punta ad una reale integrazione, assegnando una possibilità in più a chi vuole restare. D‘altro canto il Pd qui nella nostra città mi pare che su questo tema in passato, quando era alla guida della città, abbia abdicato, ad esempio confinando gli immigrati nel quartiere umbertino e ghettizzandoli: questo è quello che noi non vogliamo fare»

Costa spiega poi che le “fasce ISEE” non daranno più alcun punteggio ai fini dell’ingresso nelle strutture. Il loro unico scopo sarà quello di essere tenute in considerazione ai fini del calcolo dell’importo per il cofinanziamento delle rette da parte delle famiglie. La disponibilità economica di un nucleo familiare non determinerà più priorità di accesso, «Perché – dice - crediamo che la possibilità per un bimbo di frequentare l’asilo non debba essere messa in relazione con il ceto sociale, qualunque esso sia». Il consigliere ci tiene a tal propositi a sottolineare: «I nuovi criteri non mettono a repentaglio le fasce più deboli, protette per le quali tutto resta invariato - dice- Alla luce di tutto ciò, non capisco perché il Pd si lanci nell’ennesima polemica che non serve a nulla. D’altro canto le azioni a favore dell’integrazioni, fatte nei molti anni di governo della città, sono sotto gli occhi di tutti: forse in materia c’è molto da cambiare.... »

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