fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

Aggregazione Acam-Iren, Fedi: "Peracchini e Federici facce della stessa medaglia" In evidenza

Secondo il segretario provinciale Rifondazione Comunista l'aggregazione è un favore alle banche e non ai cittadini.

 

“Il mio primo atto sarà non riconoscere l'atto d'interesse Acam-Iren mentre farò rispettare il risultato referendario del 2011 sul mantenimento dell'acqua pubblica”. Così esordiva in campagna elettorale l'attuale sindaco spezzino Peracchini. Sono passati otto mesi e oggi lo vediamo strenue sostenitore dell'aggregazione Acam-Iren, una scelta che già pone non pochi imbarazzi nella lista Guerri, che si apparentò con lui al ballottaggio con la scusa dei programmi e che ora dovrà chiarire se starà fuori dalla maggioranza.

Nelle grandi multiutility, come Iren, chi comanda sono banche, assicurazioni, fondi d'investimento che non hanno certo a cuore l'interesse dei cittadini, ma solo l'obiettivo di far cassa su un bene essenziale e primario come l'acqua.

Inoltre la gestione di questo colosso con sede a Torino comporta la de-territorializzazione: i comuni non contano più nulla, i cittadini ancor di meno. La questione dell’acqua è sempre più un fatto di democrazia e chi pensa di trarne profitto esclude irresponsabilmente il tema dello spreco di una risorsa fondamentale per la vita umana sulla quale non è tollerabile alcuna speculazione.

Infine dove c'è stata privatizzazione non si è visto alcun aumento di efficienza nel servizio, né vi è stato incremento occupazionale, tanto che in molte città europee si è fatto marcia indietro.

Infatti meno personale e meno investimenti significa più utili ai soci: sbandierare ancora una volta che questa operazione porterebbe beneficio ai lavoratori è un'enorme farsa, già messa in scena e diretta dai predecessori di Peracchini, ossia il Pd di Federici.

Il piano di ristrutturazione del debito depositato da Acam in tribunale non prevedeva l'aggregazione con Iren o altro soggetto: ciò sta a significare che l'unico interesse che spinge oggi i sindaci attiene unicamente alla esigenza delle banche creditrici di Acam.

Velocizzare il pagamento del debito, escludendo ogni ipotesi di gestione di un bene comune, è una prerogativa inaccettabile che subordina una risorsa fondamentale agli interessi della finanza.

Ciò porta all'ovvia conclusione politica, che da anni denunciamo fuori e dentro i banchi dei consigli comunali: l'operazione, studiata e voluta dal Pd, viene ora conclusa dal centrodestra totian-leghista, a conferma che si tratta di due facce della stessa medaglia, quella degli affari e degli interessi della finanza e non della collettività, per i quali un sindaco, di qualsiasi colore sia, dovrebbe esclusivamente lavorare.


Verusckha Fedi,
segretaria provinciale Rifondazione Comunista La Spezia

 

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.