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Rada di Lerici, si può cambiare: ecco come In evidenza

di Doris Fresco- Il professor Benassai ha spiegato ai cittadini la fattibilità del progetto.

Dopo il primo passaggio in commissione (qui) oggi la cittadinanza ha preso parte all'assemblea indetta dal Comune, con buona partecipazione. Ha introdotto la relazione il sindaco Paoletti, che ha fornito una analisi socio-politica del perchè si deve mettere mano alla Baia: "Presentiamo il progetto di razionalizzazione della rada: una fase esplorativa perchè il progetto deve compiere una serie di step. Oggi ascoltiamo la relazione da parte dei tecnici che hanno compito lo studio di fattibilità".
Ad esporre il progetto Guido Benassai, professore con cattedra a Napoli che dal 2000 si occupa della baia di Lerici e che può oggi avvalersi di strumenti che sgombrano il campo da ogni dubbio: i pontili a Lerici possono essere posizionati.

"Oggi vogliamo rendere pubblici e diffondere tutti i dati che confermano la fattibilità del progetto- ha spiegato Paoletti- Detto questo, e dopo aver incontrato ieri i referenti delle catenarie, sappiamo che questo progetto è importantissimo anche per rispondere alla regione che vorrebbe farci diminuire i numeri delle barche. Essendo una richiesta dettata da motivi di sicurezza, riteniamo che gli stessi obiettivi possano essere raggiunti razionalizzando la disposizione, con sistema misto".

Dunque libertà di scelta, dove chi non vorrà aderire al sistema di pontili potrà rimanere con gavitello: "Dopo aver chiesto ai singoli soci sapremo se il progetto potrà essere finanziariamente sostenibile. Chi vorrà andare a pontile dovrà pagare una cifra anticipata e poi sostenere un costo di manutenzione diverso a seconda della grandezza della barca" godendo di tutti i benefici del sistema pontili, come allaccio elettrico e idrico.
I pontili saranno in calcestruzzo, garantiti per almeno 20 anni con concessione in capo al comune di minimo 15; se tutto andrà bene, il sistema misto entrerà in vigore nel 2020.

"Dal 2000 mi occupo di Lerici e ne sono innamorato- racconta il professore- Da un punto di vista tecnico è necessario il rispetto di alcuno requisiti, come uno studio meteomarino rigoroso": una volta analizzata la 'storia delle nostre onde' e aver verificato le condizioni di moto ondoso con scrupolose simulazioni, si è riscontrato che l'isola Palmaria 'fa stare tranquilli', con uno specchio di acqua protetto.
"Esaurita questa fase di studio le ipotesi sono due, simili tra loro, con una sola fila in più nella seconda proposta (430 e 480 barche)".

Il costo del progetto è di circa 4 milioni di euro, spesa che dovrà essere sostenuta dai soci, comprensiva della pulizia del fondale ed ecluso un dragaggio, non necessario. Tutto ciò, come spiegato dal professore: "Renderebbe Lerici polo di primo livello", aumentando anche il numero delle imbarcazioni in transito.
Le prossime fasi, come detto, saranno il passaggio in Regione e una valutazione ambientale.

La catenaria Il Gabbiano dovrà quindi cedere lo spazio ai pontili e i soci che intenderanno rimanere a gavitello dovranno spostarsi a sud ovest: "Tutte le barche, razionalizzando la rada, potranno rientrare nella zona sicura e questo ci permetterà di chiedere alla Regione di non ridurre i posti barca, come invece sta chiedendo", sottolinea il sindaco.
Il professore ha poi risposto ad alcune domande che i lericini presenti, oggettivamente grandi conoscitori, per esperienza, della situazione della baia, fornendo informazioni tecniche sicuramente indispensabili per comprendere appieno il progetto.
Dunque ora la palla passa alle catenarie, per indire le assemblee dei soci e capire quante adesioni avrebbe il sistema pontili.

Emerse però anche perplessità a livello tecnico e sociale, esposte soprattutto da Bernardo Ratti: "Non è vero che il gavitello non è sicuro e la Regione non ha mai chiesto di ridurre i posti, ma una necessaria, regolamentazione è possibile analizzando meglio le situazioni dove le concessioni sono utilizzate male. Perplessità anche dal punto di vista ambientale e paesaggistico e sull'ipotesi di insabbiamento. Senza fare il dragaggio questo progetto secondo me è problematico".

Di differente avviso il presidente del Parco di Montemarcello Pietro Tedeschi, anche lui presente oggi: "Potendo usufruire di un pontile potrei migliorare la qualità della mia vita, potendo usufruire della barca per più tempo".
Sull'insabbiamento è stato sempre il professore a rispondere: "Dalle nostre verifiche e dall'utilizzo di strumenti che anni fa erano impensabili, possiamo dire che l'area individuata da noi non è soggetta a significativo insabbiamento".

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